Azzeccagarbugli |
L'avvocato Azzeccagarbugli è un personaggio chiamato in
causa da Agnese quando
appare ormai certo che Don Abbondio
è troppo spaventato per celebrare il matrimonio.
E' descritto da lei, prima ancora che Renzo
lo incontri, come una figura caricaturale, con una voglia di
fragola sulla guancia ed il naso rosso del buon bevitore §.
Il suo studio, polveroso e pieno di anticaglie, dall'aspetto
logoro e trasandato, corrisponde a quel tipo di cultura
seicentesca carica di vecchiume e di stantio che Manzoni descrive
anche a proposito di un altro rappresentante del ceto colto, Don Ferrante §.
L'avvocato sa praticare abilmente i suoi imbrogli, e se ne vanta
con Renzo apertamente. Il suo personaggio si muove su uno sfondo
perfetto in questo secolo in cui la giustizia non può
esprimersi, soffocata dalla prepotenza del più forte, ed in cui
la legge è continuamente travisata e sovvertita.
Le "grida" emesse dal governo per arginare una
situazione incontrollabile sono strumenti di cui il leguleio sa
abilmente servirsi per avallare tutto ed il contrario di tutto §.
A Renzo, che gli si rivolge ingenuamente esponendo il suo caso,
inizialmente l'avvocato promette grandi cose, perchè lo prende
per il sopraffattore. Ma quando comprende che è lui il debole,
si affretta a cambiar tono e si indispettisce§. Don Rodrigo,
l'uomo che lo aveva invitato a pranzo, doveva certamente essere
una persona rispettabilissima.
Manzoni descrive questo avvocato da strapazzo nel suo eloquio
ampolloso ed enfatico, nelle pose istrioniche e nella boria della
sua cultura cavillosa.
Al pranzo di Don Rodrigo
egli si distingue per l'affabile loquela da adulatore e rimane
impresso nella memoria del lettore come eterno commensale a
scrocco, di cui ha tutte le caratteristiche §.