Don Ferrante

Don Ferrante, marito di Donna Prassede, accoglie Lucia nella sua casa, prossima al paese dove l'Innominato ha incontrato il cardinale Borromeo, con l'idea di offrirle un rifugio sicuro dalle insidie di Don Rodrigo.
E' un esemplare di erudito del Seicento con poca intelligenza ma con la testa piena di nozioni vuote e bislacche, apprese da centinaia di libri polverosi che tiene stipati amorosamente nella sua libreria.
Dedica intere giornate a questa sua dottrina ed ama scrivere nello stile infiorettato che caratterizza il barocco. Una di queste missive tutte svolazzi è da lui indirizzata al Borromeo, nell'intento di ottenere il suo permesso per ospitare Lucia
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Nel descrivere i tomi della biblioteca di Don Ferrante, Manzoni dà un quadro eterogeneo e abbastanza completo del tipo di letture prediletto dagli eruditi di quel secolo
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Domina il pensiero Aristotele. E' in virtù di un suo sillogismo che Don Ferrante ritiene di non potersi contagiare di peste, e muore, infatti, colpito dall'epidemia
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I Personaggi del romanzo