Perpetua

Perpetua è la serva di Don Abbondio. Fedele ed affezionata al suo padrone, pure è capace di tenergli testa senza remore quando questi la insulta o attacca uno dei suoi soliti piagnistei.
Nei momenti di crisi, quando il curato si fa prendere dal panico, le decisioni spettano a lei.
E' pettegola e si lascia sfuggire con
Renzo il segreto di Don Abbondio, la causa che impedisce di celebrare il matrimonio §.
Ma quando succedono guai spesso ha delle idee migliori di quelle del padrone. E' lei a suggerire al curato, minacciato dai
bravi, di scrivere all'arcivescovo, anzichè lasciarsi intimorire.
Il suo lato debole sono i matrimoni falliti.
Agnese, che conosce questo suo cruccio, per allontanarla dalla canonica la sera in cui deve avvenire il matrimonio segreto, la esorta a parlarle su questo tema §; §.
Quando gli abitanti del paese sfollano, portandosi dietro i beni più preziosi, Perpetua seppellisce nell'orto i pochi danari (che avrà la brutta sorpresa di non trovare più al ritorno) e compone in una gerla le cose necessarie
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Poi, da donna pratica qual è, decide con Agnese di rifugiarsi al castello dell'
Innominato ed è capace di portarsi fin là un Don Abbondio pauroso e tremebondo, che ad ogni passo emette un lamento o esprime un dubbio§; §.
Perpetua muore di peste, e Don Abbondio fa una pessima figura alla fine del romanzo quando, a commento dei numerosi matrimoni celebrati negli ultimi tempi, afferma che, se fosse sopravvissuta, uno straccio di marito l'avrebbe trovato pure lei
§.


Personaggi del romanzo