Lucia

Lucia è il personaggio che incarna l'ideale del Manzoni. Semplice, pura, gentile, la sua innocenza fa sì che a volte non si renda conto dei pericoli che corre.
Forte di una fede ferma e incrollabile, si affida completamente a Dio, e questo suo abbandono alla volontà divina la rende sempre meno attiva e rumorosa degli altri personaggi del romanzo, che per ottenere i loro scopi gridano e si arrovellano.
Quando si tratta di celebrare il matrimonio segreto, e sia
Agnese, sia Renzo si danno da fare per la riuscita del piano, Lucia è sempre dell'idea di ricorrere a Padre Cristoforo, il suo confessore, e di seguire "la strada dritta" §; §.
Il suo silenzio non significa superficialità. Ha sentimenti che sono veri e profondi.
Le sue tacite meditazioni alla partenza dal paese, il famoso "Addio", sono uno dei momenti più intensi del romanzo
§.
Il suo amore per Renzo, se non ha le tinte della passione, pure è forte e concreto.
La sua delicatezza di sentimenti contagia quanti la circondano. A
Gertrude, corrotta da tanti anni di peccaminosa passione e di sofferente reclusione, sembra di trovare in lei un motivo di redenzione e di riscatto §. Le sue poche parole sono sufficienti all'Innominato per fargli cambiare vita §.
Lucia agisce sugli eventi con la preghiera e con la tacita devozione. Alla mercantessa, una donna estranea che attraversa la fase acuta della malattia nel giaciglio accanto al suo, ella si dedica interamente, finchè non la vede guarita
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Quanti la conoscono le vogliono bene e Renzo addirittura stravede per lei. Basta il pensiero di Lucia a calmare le sue furie
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Preso dallo sconforto nel suo viaggio verso Bergamo, egli si addormenta in un cascinale ed è confortato dal sogno di "una barba bianca ed una treccia nera", simboli di Padre Cristoforo e di Lucia
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Quando Agnese scrive al giovane di "mettersi il cuore in pace", perchè Lucia ha fatto voto di mantenersi casta, la sua reazione è violenta ed incredula. Egli sa di non poter abbandonare l'idea di sposare Lucia
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La coerenza della fanciulla è paragonabile solo a quella di
Padre Cristoforo, suo confessore e sua guida spirituale. Quando, nella notte di prigionìa, ella fa il suo voto di verginità alla Madonna, è consapevole dell'impegno preso e intende rispettarlo per quanta sofferenza possa costarle §.
Liberata, ne parla con Agnese, ma il solo pensiero di venir meno alla promessa le sembra assurdo
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In nome del suo voto riesce, all'incontro con Renzo, dopo tante sofferenze e tanti disagi, a mantenersi coerente e a ricacciare il giovane con il quale il suo cuore "fa ancora a mezzi"
§. Le basta di saperlo salvo e guarito dalla peste.
Fisicamente Lucia non è una donna speciale. Nel descriverla mentre si abbiglia per le nozze Manzoni la fa bella di una bellezza che proviene dal sentimento e dalla semplicità di cuore
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Anzi, gli abitanti del paese dove la coppia si reca dopo il matrimonio, la trovano addirittura bruttina e si permettono delle critiche che fanno infuriare Renzo
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Alla fine del romanzo, ella ha una battuta significativa. Al commento di Renzo, che vanta le esperienze fatte e quanto ha imparato, Lucia dice che lei, da parte sua, i guai non se li è certo cercati.
La conclusione è che, per quanto cheti e prudenti, si può essere sempre bersaglio del male e che la soluzione sta nella fede e nell'abbandono alla provvidenza, che trasforma i guai e li raddolcisce, rendendoli utili per una vita migliore
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I Personaggi del romanzo