IL FRANGENTE POLITICO |
Manzoni sceglie come sfondo per la sua narrazione un
momento cruciale della storia italiana.
Il secolo XVII è infatti quello che vede più crudo il dominio
dello straniero in Italia e più triste e passiva la situazione
degli italiani, affamati dalla carestia §; §,
continuamente minacciati dalle truppe straniere che attraversano
il paese.
Nei ducati di Mantova e del Monferrato si affrontano in armi
eserciti stranieri; truppe di lanzichenecchi spadroneggiano per
le campagne e presidiano i villaggi lombardi, gli Spagnoli sono
signori di Milano §;
§.
Il popolo, tiranneggiato da signorotti avidi e prepotenti, spesso
ignari di politica e solo attenti al proprio tornaconto, è
ingannato, vilipeso ed affamato, disposto a ribellarsi solo per
il pane, ma ignorante e privo di coscienza politica.
Manzoni descrive, nella sommossa di San Martino, una folla-§ ondeggiante,
scontenta, pronta a menar le mani ma anche a farsi gabbare dal
primo Ferrer,
l'uomo che ha preso provvedimenti popolari ma iniqui, scaricando
la responsabilità di una situazione economica disastrosa su
uomini apparentemente non dipendenti dal suo governo §.
Il frangente storico vede svolgersi in territorio italiano una
contesa fra Francia e Spagna. I Francesi e gli Spagnoli sono
infatti coinvolti nel problema della successione nei territori
del duca Vincenzo Gonzaga, i ducati di Mantova e del Monferrato.
In quelle terre già sono entrati di prepotenza dei potenti in
armi che vogliono farne il loro dominio.
Carlo Gonzaga, duca di Nevers, è sostenuto da Richelieu, dai
Veneziani e dal Papa, mentre gli Spagnoli appoggiano a Mantova la
candidatura di Ferrante Gonzaga, principe di Guastalla, e nel
Monferrato Carlo Emanuele I, duca di Savoia.
Lo spagnolo don Gonzalo
Fernandez, governatore del ducato di Milano, conclude
con i Savoia un accordo per la spartizione del territorio
conteso, e stringe d'assedio Casale.
Intanto l'Imperatore nega a Carlo Gonzaga l'investitura, ma
questi non si arrende. L'assedio di Casale continua d'altra parte
senza risultato, con gran disappunto di don Gonzalo.
Ad aggravare la situazione scoppiano a Milano i tumulti per il
prezzo del pane, la famosa sommossa di San Martino, in cui
Manzoni coinvolge anche il protagonista del suo romanzo, Renzo.
In seguito Fernandez è costretto a desistere dall'assedio di
Casale, perchè i Francesi hanno sconfitto il duca di Savoia, col
quale hanno concluso un accordo.
Ma Carlo Gonzaga è deciso a non abbandonare i territori del
ducato di Mantova e, per cacciarlo, l'Imperatore invia un
esercito al comando di Rambaldo di Collalto §.
Queste truppe calano in Italia e nel milanese attraverso i
Grigioni e la Valtellina. Sono i soldati che le compongono a far
scoppiare in Italia la peste §,
che il Manzoni descrive basandosi su testimonianze autentiche §, riportando fra gli
altri, brani delle relazioni del Tadino e del Ripamonti - §.
"La concezione dei Promessi Sposi è una concezione
eminentemente patriottica, democratica e religiosa. Patriottica
non perchè l'autore vi parli di patria e di nazionalità come il
Guerrazzi; ma perchè ora, essendo egli stesso nel suo racconto e
non restando dietro ai personaggi come nel dramma, si ha l'agio
di vedere l'intimo di quest'uomo, che è eminentemente
patriottico. E voi ben ricordate che quand'egli discorre la
storia di quella dominazione spagnuola, facendo un'analisi minuta
delle sue oppressioni ne trae una conclusione che è stata
efficace ammonimento per gl' Italiani: e gli altri che dopo
Manzoni sono venuti scrivendo in questo senso, han trovato un
quadro già fatto.
E' democratica, perchè è il primo esempio d'un romanzo che
abbia per protagonista una contadina; il primo esempio d'un
romanzo che v'interessa non per lo sfarzo della grandezza umana,
ma per una fanciulla che ha un cuore schietto e puro, spoglia del
manto bugiardo della società.
Manzoni compì questo miracolo, d'interessarvi delle avventure
della contadina di Lecco sino al punto di farvi piangere, sino al
punto di farvi tremare, come la timida Lucia fa piangere e
tremare l'Innominato.
E' finalmente religiosa; e badate ch'io dico religiosa e non
cattolica, perchè riflettendo sulle impressioni che se ne
ricevono, si vede che non è il sentimento cattolico quello che
opera; che anzi quando si parla d'abusi, si vede lo sdegno dello
scrittore contro il cattolicismo depravato. In quella concezione
c'è qualche cosa di superiore al cattolicismo, ed è lo spirito
religioso che si confonde col sentimento della virtù; quel
sentimento che non possiamo scacciare dal nostro seno, senza
sentir mutata la nostra coscienza."
(Francesco De Sanctis, "Definizione dei Promessi
Sposi")
"(....) il problema del rapporto tra parti storiche e
parti inventate è il problema stesso del rapporto tra allotria e
poesia nel romanzo, e il fermarsi su codesto rapporto è scorgere
in atto il dialettico comporsi di quei due elementi, poesia ed
allotria, nei Promessi Sposi.
Le parti storiche non sono "pause", esse hanno
nel romanzo insieme una funzione costruttiva ed un ufficio di
liberazione. Sono esse le parti più cospicue della costruzione,
della struttura dei Promessi Sposi, sono gli
elementi più vivaci ed evidenti del tessuto narrativo, e non
solo perchè spiegano l'aggrovigliarsi dei casi dei protagonisti
e degli altri innumerevoli personaggi dell'opera, ma anche
perchè impostano tutta l'opera su quell'esigenza di verità di
cui aveva bisogno il Manzoni per librarsi nel cielo della sua
ispirazione. Sempre la poesia manzoniana nasce dalla
contemplazione del reale accettato nelle sue leggi, e degli
uomini osservati nella verità e realtà del loro agire, ed ha
bisogno di appurare le loro grandezze, le loro follìe, le loro
aberrazioni per potersi muovere: di qui la esigenza manzoniana di
assodare e tenersi al vero (e l'altra affermazione del poeta che
nulla contiene in sè tanta virtuale poesia quanto il vero e la
verità), e di qui il suo bisogno di intenderlo nella sua morale
significazione e giudicarlo. La storia, le ricerche storiche
valgono ad attingere il vero ed a liberare l'animo del Manzoni
verso il commento poetico. Capire la realtà, vederla qual essa
è, è pel Manzoni propedeutico al compatirla, cioè all'amarla
con il suo particolare sorriso e compianto, ed innalzare al cielo
la musica della nostra eterna elegia.
Così le parti inventate, perfettamente autonome nella loro
qualità espressiva, sono condizionate da quelle storiche
propriamente dette ed anche psicologicamente si sente la loro
parentela con quelle: voi avvertite che l'animazione morale della
storiografia manzoniana è assai vicina al pietoso sentimento del
mondo del poeta, benchè tra i due fatti ci sia lo scatto
originario e inderivabile della poesia." (Mario Sansone da
"L'opera poetica di A. Manzoni")