Nato a Tegnone, in Brianza, nel 1573, fu canonico e
professore al seminario di Milano.
Pubblicò, con il patronato del cardinale Federigo Borromeo, una
"Historia ecclesiae mediolanensis" scritta fra il 1617
ed il 1625.
Fu nominato cronista della città dai decurioni di Milano e
divenne storiografo regio del governatore spagnolo.
La sua opera più voluminosa sono gli "Historiarum patriae
in continuationem Tristani Calchi libri XXIII", scritti fra
il 1641 ed il 1643.
Il suo "De peste Mediolani quae fuit anno 1630" è il
resoconto della peste che servì come fonte al Manzoni per i Promessi
Sposi.