I mercanti

Manzoni vede questa categoria con occhio poco benevolo. Ma neanche tratta male i mercanti come i rappresentanti del ceto colto o come i nobili.
Essi sono persone attente al proprio interesse e loro scopo è quello di arricchirsi e di preservare l'ordine costituito, per poter esercitare i loro traffici indisturbati.
Il padre di Lodovico, futuro Padre Cristoforo, riesce nell'intento di raggiungere l'agiatezza. Diventa ricco ed entra a far parte di una classe sociale superiore, ma si vergogna delle sue origini e cerca di nasconderle, al punto che questo diventa per lui un vero cruccio e la principale delle sue preoccupazioni, e guai al convitato che alla sua mensa si lascia sfuggire qualche accenno ai mercanti
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Renzo incontra nell'osteria di Gorgonzola, quando è già ricercato dalla giustizia come facinoroso, un altro rappresentante della categoria, che racconta tante e tali frottole su di lui da fargli ribollire il sangue.
Questo mercante (si capisce dal modo in cui va esponendo i fatti relativi ai tumulti di Milano) è contrario ai rivoltosi e grettamente attaccato alla difesa dell'ordine costituito. Si nota che prova gusto nel dire che "i birboni" hanno trovato nelle guardie pane per i loro denti
§; §. Renzo diventa per lui, che arricchisce fantasiosamente un racconto che gli è stato riferito già inautentico, il capo di tutta la "cabala" della rivoluzione §.
Questo mercante è il precursore del borghese dalla mentalità ristretta, gretto e meschino che sarà ben rappresentato nel romanzo al culmine della sua evoluzione.
La mercantessa che
Lucia incontra al lazzaretto, e che diviene sua cara amica, è invece una donna gentile e di animo generoso.
Ospita la ragazza durante la convalescenza e le fa dono del corredo, poi si reca con lei al paese e le è vicina al momento delle nozze
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I Personaggi del romanzo