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I Forum di Gnomiz
Il Gioco della Parola, della Memoria e dell'Invenzione


La Rete Forata

Crocicchio, Bivio, Ponticello e Quadrivio.
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Il Mal d'Africa - Lettere Private in Luogo Pubblico - di Aldo per Benito Ciarlo
Gentile Signor Ciarlo,
Come vede non le rispondo direttamente ma solo "attraverso" Gnomiz perche', per un perverso gioco intellettuale, sto inviando li' tesserine colorate ogni giorno per i prossimi cento anni di solitudine, per tentare di formare, a mo' di mosaico, quella famosa biografia che "loro" volevano in dodici righe. Poiche' mi sono fatto prendere dal gioco e non so piu' quali sono le parole che debbono rimanere sospese nell'aria leggere, quali sono quelle che invece servono a nutrirci l'anima, e quali infine quelle che hanno diritto ad entrare nella luce per alimentare Gnomiz, io scrivo a Gnomiz anche la sua lettera e non se ne parla piu'. Parlando di me. C'e' una sorta di ritrosia a parlare di me. Vera, mi creda. Perche' se mi sono rintanato sull'isola di un'isola ci sara' ben una ragione! Ma, dall'altra parte del mio cervello, sapere che l'esperienza della mia vita debba andare sprecata perche' neppure una parola sara' stata trasmessa ai miei simili, mi fa stringere il cuore. Perche' la storia l'hanno scritta i grandi, gli Imperatori, i Re, i Papi. Ma se siamo arrivati qui e' perche' gente sconosciuta si e' fatta uccidere per quei Papi, per queii Re, per quegli Imperatori. E a quei demiurghi qualcuno gli ha cucito i vestiti, e qualcun altro gli ha preparato la colazione, gli ha letto un libro, ha coltivato la terra da cui far nascere le carote che loro avrebbero dato in premio al cavallo
dei loro trionfi… Ci creda o non ci creda, io ho frequentato, regolarmente, solo la quarta e la quinta elementare. Poi ho tentato la prima media e sono stato bocciato. Sono andato a lavorare frequentando la scuola serale. Sono stato bocciato ancora e cosi' con gli studi mi sono messo l'anima in pace. Libri quasi mai. Ma ho letto tanto. Ho letto tutto. Anche la carta del burro, ho letto. La facilita' dell'esposizione scritta credo derivi da due operazioni che faccio sempre. La prima e' immediata: Mi trovo, piu' spesso di quanto Lei non creda, davanti a parole che non so piu' scrivere perche' non mi ricordo piu' esattamente come si scrivono e non ho un vocabolario. Mi fermo e riscrivo tutto il periodo con parole piu' semplici. Poi vado a dormire. Il giorno dopo, la pagina, fredda, ha un altro sapore. E correggo. Tutto qui. Se Lei legge racconti d'ascesi o lo stesso Vangelo o la storia di Budda, vedra' che il momento culminante dell'illuminazione e' preceduto da una sospensione dei sensi e dell'anima. Un viaggio nel deserto, un periodo di meditazione, la solitudine. Credo che anche a me sia capitato qualcosa di simile (Facendo le dovute proporzioni, per carita'!) Mi trovavo per lavoro in un Villaggio del Gambia, a vedere i luoghi dove era vissuto Kunta Kinde il protagonista dello sceneggiato televisivo "Radici". Come caduto da cavallo sulla strada di Damasco, ho mollato tutto e non sono tornato piu' a casa, perdendomi in un Continente dove ritrovarsi e' quasi impossibile. Ho vissuto due anni senza corrente elettrica e credo che sia stata questa esperienza a ricomporre la mia anima. Ho attraversato l'Africa con alcuni oggetti che ho dovuto scegliere, moderno Robinson, e che si sono rivelati preziosissimi,. il libro del Porreca sugli scacchi e una piccolissima scacchiera dove provare le mosse, la Bibbia, un coltello, un binocolo, il Walkman della Sony e una musicassetta che si sono rivelati provvidenziali perche' e' possibile non trovare cibo in Africa, ma le batterie cinesi da un volt e mezzo ce l' hanno tutti, anche i beduini del deserto. Ricordo una notte in Guinea Bissau scorsi seduto sopra un sasso ai margini della foresta, un uomo che ascoltava una radiolina tenendosela stretta stretta all'orecchio perche' le batterie erano quasi scariche. "Senti " mi disse in Portoghese passandomi il minuscolo apparecchio. Ascoltai e: "Ma e' radio Senegal… Capisci il francese?" chiesi io. "No" mi disse. "Ma sono notizie." Che uomo intelligente! Non capiva la lingua ma sapeva che bisognava fare attenzione alle notizie per stabilire quella rete che fa dell'uomo l'essere pulsante dell'Universo. Non l'unico e non il piu' intelligente, solo un punto nella rete. Che altro dirle? La musicassetta era "Il Concerto di Colonia di K. Jarret" e A furia di ascoltarlo mi e' entrato nelle vene quasi come una droga. Non posso piu' ascoltarne le note, senza dovermi fermare e sedere, con la mente che vaga lontana, con l'anima sospesa. Per una serie di circostanze fortuite, sono stato il primo ad introdurre Internet da queste parti e ad organizzare una serie di corsi per i giovani nel Programma "Leonardo" della CEE. Finita questa esperienza, avendo il computer in casa, ho attaccato Internet e il 28 novembre, in risposta a un giovane che voleva scrivere satira, ho cominciato a postare un po' di notizie. Mi ha scritto il Direttore di "Qui Italia" ed e' cominciato tutto. Vorrei sapere, se la Terra fosse forata da un immenso pozzo che la attraversasse da parte a parte passando dal suo centro, dove andrebbe a finire un sasso che venisse gettato dentro. Sbucherebbe agli antipodi, o si fermerebbe esattamente al Centro della Terra o che altro? volevo postarlo su Golem e non riuscivo a scriverci sopra. Ho cliccato su un link ed ho trovato un Granetto entusiasta che tesseva le lodi del sito. (La mia impressione e' che Granetto non visiti i siti, perche' troppo impegnato con altre cose, e se li faccia raccontare. Ha letto la sua recensione di Clarence? Bene, provi ad andarci e avra' l'impressione di essere in una citta' evacuata dopo l'atomica, con qualche insegna qua e la' che si accende e si spegne come quelle della Cocacola, e sull'insegna c'e' scritto: "Leggete Lia Celi, Leggete Lia Celi" che e' caruccia e scrive bene, per carita' ma se tutta Clarence, che e' stata progettata graficamente da suo marito, deve portare a questo risultato, mi sa dire Lei, da dove vengono tutti questi sperticati giudizi positivi su Clarence? Mistero Internet!) Ho spedito una e-mail e mi ha risposto Grazia che tra le altre cose mi ha postato che scrivo come un dio (Capira', spero, che quella "d" minuscola non mi fa dormire la notte) ed eccomi qui. Ahi, bolle l'acqua, devo buttare la pasta prima che i miei cari tornino a casa. Oggi Bucatini all'Amatriciana. Il Guanciale non c'e' ma l'ho sostituito con un bel pezzo di pancetta affumicata. Il pecorino greco e' superlativo. Penso che avremo un radioso pomeriggio. P.S. Faccia come me. Scriva le sue cose e poi vada a dormire. La mattina dopo tagli tutto quello che cresce. Funziona!
clic
OGGI CARLO HA TROVATO UN'ANFORA BELLISSIMA. TUTTA A PEZZI MA PROPRIO
BELLA. E' IL SUO PRIMO AUTENTICO RITROVAMENTO

Il Mal di Scrittura - Lettere Private in Luogo Pubblico - di Benito Ciarlo per Aldo
Caro Aldo,
le va' di essere meno formali? Non credo sarebbe sconveniente darsi del tu anche se abbiamo deciso di scambiarci delle idee in pubblico. Prevarrà comunque il rispetto reciproco. Quello che scrivi è affascinante come una favola. Tu non vivi su un'isola nell'isola, lasciati contraddire. Sei, piuttosto, il personaggio di un libro a cui l'Autore non sa ancora attribuire un carattere preciso. Un personaggio in bozza: un giorno scrivi cosette e il giorno dopo riesci a sbalordire anche gli scettici con i tuoi poetici pensieri spaziando dalle leggende dei miti e degli eroi al Vangelo di Luca. Sei il
personaggio di un libro che qualcuno sta scrivendo, per sbalordire chi lo legge. Per questo giustifico e condivido quella ritrosia che hai a parlare di te, anche se è in netta contraddizione con le premesse, visto che intendi parlare di te per i prossimi "cento anni di solitudine". Vulcanico autodidatta? Cultura costruita leggendo gli ingredienti dei grissini? Sarà... La tua premessa all'analisi storica mi piace; a quando un libro che parlerà degli eventi che hanno determinato i destini del mondo, visti e vissuti attraverso le esperienze della gente che quegli eventi ha subito e non determinato? L'antipasto succulento dovrebbe essere seguito da un pranzo all'altezza. I suggerimenti circa lo scrivere sono preziosi e te ne ringrazio, ma proprio non riesco ad applicarli. Non ho mai revisionato e riletto più di tanto. Prevale sempre il desiderio, figlio della mia incommensurabile vanità, che altri leggano al più presto possibile, e lo stile intanto ne soffre... Le poche volte che sono tornato, con attenzione, su quello che ho scritto, ho provato solo due sensazioni contrapposte: non cambiare nulla o strappare tutto. Appena cerco di modificare, di tagliare di abbellire, quello stesso scritto non mi dice più niente. La maturazione dovrà avvenire in me, con l'esercizio della sintesi. Dovrò abituare il mio pensiero, non il mio istinto. Credo di conoscermi abbastanza se ti dico che un pezzo scritto da me, se modificato successivamente, finisce per essere così diverso da quello che pensavo in origine che non mi rappresenta più. Delle due una. O la semplicità ce l'hai o studi per arricchire il tuo vocabolario: per me non potrebbe essere altrimenti (come può definirsi semplice uno che scrive dal Labirinto?). Sono talmente pesante (in tutti i sensi) che niente di me può permettersi il lusso di restare in sospeso, nemmeno le idee, altrimenti mi sfuggirebbero, nemmeno i sensi e, soprattutto, l'anima (giacché è più pesante del corpo). Il racconto delle tue esperienze africane rafforza la mia convinzione che per conoscerti bene dovremo leggere e rileggere i molti capitoli di quel libro cui accennavo, cercando tra di essi il filo conduttore che potrà dipanare sul serio i tratti della tua personalità che ne somma diverse. Sei una miniera che produce echi: quanto di Ernst Heminway c'è nel tuo racconto sul portoghese ansioso di notizie? Quanto di Asimov nella tua speculazione sulla "sindrome cinese"? No, non sto dicendo che copi ne che ti ispiri, semplicemente affermo che quanto scrivi finisce invariabilmente per ricordarmi altri concetti, altre esperienze descritte in altri libri. E questo non è nemmeno un complimento, è soltanto una constatazione del tutto personale per la quale non riesco a trovare altre ragioni che il mio intuito (che però, spesso scantona). Un'ultima cosa: chi è Carlo? Di quale libro fa parte? Ciao, Benito.

 

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