I Forum di
Gnomiz
Il
Gioco della Parola, della Memoria e dell'Invenzione
Crocicchio,
Bivio, Ponticello e Quadrivio.
Vi segnala i "meglio Forum" sulla Rete.
Il Piacere
dell'Onestà di Piero Stillati
Egregio dott.Granetto, leggendo il suo intervento in "Invece", sui 25 anni del Teatro
Franco Parenti, mi sono chiesto: come è possibile far sfoggio di
lucidità gobettiana quando, in altro luogo del sito (Io Fo un Nobel a te),
ci si permette di citare un grande poeta come Raboni solo per
ridicolizzarlo? Raboni che Lei non ha inserito, e non credo per
caso, fra i poeti del Latitudinario, sul Corriere Della Sera del
16/1/98 ha avuto per Testori parole molto simili alle sue:
"Quando, fra non molto, la storia della sistematica
sottovalutazione dell'autore di "Ambleto" da parte del
mondo letterario italiano, critica progressista in testa, sarà
finalmente conclusa, ribadire tale certezza non sembrerà più,
come oggi rischia ancora di sembrare, un' esagerazione o una
sfida" Se è vero, come Lei afferma, che la maggiore nemica
della cultura è la mediocrità, cerchiamo di rispettare chi
contro questa nemica ha combattuto tutta la vita. Colgo
l'occasione per segnalare, ai lettori di queste pagine, il volume
"Giovanni Raboni-Tutte le poesie"
edito da Garzanti
caro Stillati, pur considerando Giovanni Raboni un intellettuale
onesto e un ottima persona, ammetto di non essere un grande
estimatore della sua poesia, e ammetto anche che, per questo mio
personalissimo giudizio, mi sono trovato spesso in contrasto con
Testori. Per quanto riguarda invece il piccolo scherzo " Io
Fo un Nobel a te" ho paura che Raboni si sia ridicolizzato
da solo con la sua opinabile visione aristocratica della cultura.
Il Piacere del
Paradiso di Annacarla
Albertini
Raboni mi è sempre piaciuto, ha folti capelli, uno sguardo
malandrino, l’incedere di chi sa che lo stanno osservando ma
non se ne cura (fra i suoi amori oltre a Testori deve esserci
anche Oscar Wilde) ma, soprattutto, possiede la postura e la
giusta prossemica spirituale dell’intellettuale con
l’aura del poeta (notate cari videum che poeta e potere
iniziano entrambi con le lettere "po"), tutti argomenti
a quali noi femmine bellocce e para-colte nonché
pseudo-raffinate siamo particolarmente sensibile. Se Raboni fosse
anche molto ricco me ne innamorerei perdutamente, vero è che
potrei accontentarmi, mancando certificazioni di imponibile,
anche solo di importanti frequentazioni, (accademici chic,
giornalisti-vati, editori ben distribuiti) ma queste sole non mi
spingerebbero al sentimento incondizionato, avrei, come dire,
qualche remora economica nell’affidargli il mio cuore e le
mie bianche carni. Comunque Raboni mi solletica lo sguardo e non
nego di averlo fatto oggetto, in alcune occasioni colto-mondane,
di evanescenti fantasie che prevedevano un Raboni vittima della
mia anima e immemore della sua poesia (il che è abbastanza
improbabile e sicuramente antieconomico, considerando che
ultimamente la poesia ha il suo bel mercato mentre l’anima
continua a non valere nulla). Ebbi un colpo al cuore, ma questo
risale a parecchi anni orsono, quando lo incontrai con giovane
fanciulla al fianco che chiaramente affidava il suo dolce e
possibile divenire alle mani e alle parole del mio diletto. La
fanciulla, un grazioso donnino di nero vestita, credo che ora
faccia la poetessa, ho visto il suo nome stampato su una collana
di poesia Einaudi insieme ad alcuni minori come Yeats, Fortini,
Rimbaud, Rilke o per volare più basso, di fianco al Pavese che
aspettava una morte con occhi di donna (mai capito, per inciso,
come il povero Cesare, una volta sopravvissuto alla Pivano,
potesse ancora temere qualcosa). Gentile Signor Piero Stillati,
ringraziandola per la segnalazione garzantiana, non posso che
essere d’accordo con Lei quando afferma che di Raboni si è
taciuto in più di un’occasione, che Raboni non merita una
tale negligenza, che di Raboni si deve parlare; sollecito
pertanto Granetto ad affrettare un posizionamento del Poeta
Raboni tra i Trixi; del resto so, con certezza, che Giovanni (e
sto parlando di Testori e non dell’Evangelista più
incazzato del Nuovo Testamento) gli voleva bene e lo spronava
alla crescita. Visto poi che navighiamo in acque cattoliche, una
distrazione su Raboni che tipo di peccato è: mortale o veniale?
Facendo ammenda di tale negligenza potremo avere la divina
indulgenza?
Recitata la penitenza e praticando l’astinenza da ulteriori
commenti, saluto i Videum. Amen. Annacarla Albertini
Il Piacere di
Annacarla Albertini di
Aldo
Giu' la maschera!
Annacarla Albertini e' un travestito! Questa volta ha commesso un
errore e io l'ho scoperto.
Se non e' un travestito gli piacerebbe esserlo. Per non
interrompere il vostro gioco, accetto anche ammissioni in
privato. Cerea
Ho un favore da chiedervi C'e' un sito molto carino visitato da
filmaker indipendenti che si scambiano per adesso parole,
speriamo piu' avanti… Dentro questo sito, ho lasciato, a
titolo gratuito tre tragedie un po' rinfrescate nella traduzione
e una proposta sit-com per aiutare qualcuno che volesse mettere
in scena qualcosa. Poiche' mi hanno chiesto di essere aiutati con
qualche segnalazione incrociata, tu e i tuoi potenti mezzi, non
potresti trovare qualcuno o un posto dove poter citare questa
encomiabile iniziativa? http://www.moviement.it/
Ringraziamo Aldo
per questa segnalazione che metteremo anche nella nostra "La
rete Forata" lo spazio dedicato ai Forum della rete. Il
Forum di Moviemente è raggiungibile al seguente indirizzo:http://www.moviement.it/board/
Il Piacere di
conoscere poco di
Annacarla Albertini
Ho conosciuto alcuni "Aldo" fra un
carnevale e l’altro. Il primo è tuttora il figlio
gate’ e tristemente grasso di una mia gioiosa amica, che lo
produsse, senza molta convinzione, con un ex giocatore di basket
alto-alto, geloso-geloso e che non l’ebbe mai come sua sposa
nonostante le asfissianti proposte e i molti diamanti.
Un altro "Aldo" preparava Buffet sublimi, era forse un
po’ debole sulle salse ma comunque perfetto nei crostini di
caccia. L’Aldo-Cuoco operava la magia del gusto per cresime
e battesimi festeggiati in improbabili ville di provincia dotate
di rubinetti d’oro, quadri impossibili e di cerbiatti
smarriti che bevevano l’acqua delle piscine; ho sempre
pensato che rimpiangesse il tempo trascorso come cameriere di
sala sulle navi da crociera che incrociavano tra l’Egeo e il
Golfo del Leone. Il terzo Aldo faceva il massaggiatore a Uscio,
si praticò con molto entusiasmo la mia vicina di camera, sulla
cui democrazia pochi nutrono ancora dubbi, e di lui non posso
dire che bene.
A volte anch’io divento un "Aldo", non so quale,
mi travesto da Aldo e devo ammettere che ho molto successo, forse
perché cambio profumo oppure perché faccio più attenzione ai
refusi. Caro Aldo della Rete, sapevo che prima o poi avrei
incontrato un Aldo più Aldo di tutti, non so come farLa
partecipe della mia emozione, già pregusto il frisson di
attuare, con Lei, scambi piacevoli: se io Le darò le mie piume
di struzzo Lei mi presterà la Sua mascherina di pajette?
Aspettando la quaresima, auguro ai Videum che i coriandoli volino
sulla Rete (si richiami in memoria attiva l’epilogo di
Strange Days) e che le acque della laguna riflettano i fuochi
d’artificio.
Annacarla Albertini e, solo per Lei gentile Aldo, Colombina.
Il Piacere
dello Stile di Aldo
Caro il mio bel "Annacarla Albertini", che piacere
leggerti! Scusa se ti do' del tu cosi' d'amble' ma come sai io
sono quello che pensa che tu tra i tuoi svolazzi, un po' per
gioco e un po' per non morire, cerchi di nasconderci che hai
fatto il militare a Cuneo. E' una tua scelta, per carita' e chi
la discute. Se ci trovassimo di persona il problema non si
porrebbe: chiusi in una cella a chiacchierare tutto il giorno e
il rancio per una sola persona una sola volta al giorno. Mangia
chi piscia piu' alto sul muro. Vedresti che in un paio di giorni
la questione sarebbe risolta con buona pace di tutti. Purtroppo
siamo qui e il problema non e' tanto scoprire con che marca di
lamette ti fai la barba la mattina, il problema e' fartelo
ammettere, e come vedi e' pressocche' irrisolvibile. Ho letto da
qualche parte di un test con alcune domande che ti fanno scoprire
se dall'altra parte della porta quello che ti risponde e' un uomo
o un computer. Non conosco test per il tuo caso e mi devo
affidare solamente al mio istinto. Chiedi a Grazia Colombo, lei
ha definizioni preconfezionate sullo stile. Lei te lo dira' che
lo stile e' la vita. Se questo fosse, la tua prima lettera e
l'ultima sarebbero identiche. Identiche, intendo, come due foglie
dello stesso albero, non altrimenti. E quei tuoi accenni a
bianche carni, e quegli aggettivi raccolti con tanta dovizia dal
Tommaseo, credi a me: roba da froci. L'ovulazione porta altre
conseguenze, porta a sbalzi d'umore che ahime' vedo assenti. Poi
c'e' il contenuto. E qui caro mio sei un maestro. In questi due
mesi di noviziato internet, nessuno ha saputo descrivermi con
tanta precisione, mancando qualche dettaglio, ma di poco. Grasso,
padre incerto, tra un carnevale e l'altro cuoco di bordo. Meta'
artista meta' buffone. Massaggiatore no, ma ho lavorato a Los
Angeles in una palestra di body building e non mi scopavo le
clienti: io mi vendo per molto meno, ma con maggiore dignita'.
Rimane il piacere di leggerti, vecchio frocione, e poi se pisci
in piedi o seduto, che differenza fa? Con affetto
P.S. Ho conosciuto un orologiaio di Felonica che parlava come tu
scrivi. Era grosso e barbuto enormi mani con cui piegava il ferro
e non volevo credere che facesse l'orologiaio. Mi porto' a Porto
Tolle a vedere dove lavorava lui. Costruiva orologi
per parchi pubblici pesanti tonnellate! Mai lasciarti ingannare
dal luogo comune!
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