I Forum di
Gnomiz
Il
Gioco della Parola, della Memoria e dell'Invenzione
Crocicchio,
Bivio, Ponticello e Quadrivio.
Vi segnala i "meglio Forum" sulla Rete.
Il Piacere del
Labirinto 6 di Benito Ciarlo
Dal Labirinto (20 gennaio ’98
)
Ci si può innamorare anche qui. In modo strano, con poche
parole e quasi nessuna effusione, ma succede. Un mio amico, ad
esempio, ha perso la testa per una bella reclusa, con la quale
condivideva, da qualche tempo, sogni d’evasione e amenità
del genere.
Ha raggiunto un elevato standard di felicità perché, mi ha
detto, anche lei lo ama.
La mezza favola che stavano vivendo s’è interrotta,
drammaticamente, stasera : il Minotauro, signore assoluto di
questo antro infernale, ha deciso che la ragazza in questione gli
venga servita per cena. Il mio amico è prossimo al
suicidio : invano ha cercato di sostituirsi a lei, invano ha
cercato di aprire una breccia nel muro per trarla in salvo. Vuole
morire : non regge al ricordo dell’espressione di
quegli occhi mentre la portavano via e di quel grido
disperato :" T’amerò sempre !".
(E’ molto triste narrare cose così).
Dal Labirinto (21
gennaio ’98 )
Non so come dirglielo. Lui è affranto e continua a piangere e,
per tirarlo su glielo direi, ma, temo di creargli una falsa
speranza. Si sussurra che il Minotauro ieri sera abbia
digiunato ! Nessuno sa quale fine abbia fatto la sua cena.
Dal Labirinto (22
gennaio ’98 )
Nel Labirinto è il clamore : il Minotauro s’è presa
una cotta per la sua fettina di prosciutto ! Tutti ne
parlano : il mostro intreccia ghirlande d’ortiche e le
pone sul capo della graziosa fanciulla... Muggisce poeticamente
.... Compone madrigali...
Uno dei suoi camerieri, m’ha confidato che s’è
infiocchettato la coda e ci dà dentro come un... toro da monta.
Pare sia instancabile. E lei ? La povera fanciulla come
starà vivendo questo ulteriore supplizio ?
Ma quale supplizio, replica il bene informato, se lui "ci
dà che ci dà che ci dà", lei "ci prende che ci
prende che ci prende" e, come s’arrabbia, appena il
Mino fa tanto di allontanarsi, con la scusa di andare a scriver
due versi !
Il mio amico intanto, ha scelto il modo per porre fine alle sue
sofferenze, reagendo con filosofia : " Aveva
ragione il nonno, non vale la pena di prendersela. Mi diceva
sempre : le donne ? Tutte puttane !"
E’ molto triste narrar cose così, ma vi garantisco :
queste cose capitano. Anche qui.
Il Piacere di
rubar Briciole ai Libri di Benito Ciarlo
E po... am racumònd... cara
Camila... / mòla i licur ... e beiv dla camamila... / cèrt
vòti el climateri al fa di schèrs / che cul ch’l’e
dricc... t’al vighi dau l’invèrs.
Sandro Locardi :
GAJOUD DAL PARADIS (da : La Brüta) - MAXMI EDITRICE
Durare : memore e invidioso del
ragno che per la copula impiega sette ore, o della rana ancora
più brava che la prolunga per quattro settimane, e deciso ad
emular la lucertola che si lascia fare a pezzi piuttosto di
smettere anzi tempo quella manfrina.
Luigi Santuccio :
IL MANDRAGOLO - OSCAR MONDADORI
Montecristo è uno dei romanzi più
appassionanti che mai siano stati scritti.
Umberto Eco : SUGLI SPECCHI e altri saggi - Bompiani
RUSCONI EMILIO - "Il Re del
roto calcolo". Luca Goldoni : VIP & vipere -
Rizzoli
Il Piacere
dell'Innocenza di Marco Otto
Annacarla è donna perché è il mare. Sirena che fa
impazzire i marinai, rende concreto il pensiero con arte di fuga
bachiana. Obbligata a dire sempre la verità, s'affida alle
variazioni e salva la vita dall'imbroglio dello stile. C'è chi
è donna perché è il mare, chi uomo, solo perché ha perso
l'innocenza della bestia.
Ieri sera il Minotauro di Ciarlo si è rifiutato di sbranare
Aldo: il sacrificio non deve mai essere ignobile.
Il Piacere del
socialismo di Giuseppe Ariato
Come si fa a dimenticare di mettere nel Pensiero
Liberato un autore scomodo come Carlo Rosselli e il suo più
degno discepolo Norberto Bobbio?
Per riparare al danno
segnaliamo di Carlo Rosselli " Socialismo liberale" ed.
Einaudi, con due saggi inediti di Roberto Bobbio.
Annacarla Aiuto
di Aldo
Mio caro vecchio Transalpino, - nel senso di transessuale che ha
fatto il militare a Cuneo - come stai? Vecchio sola metropolitano
(Se non sai cos'e' un "sola" con la " o "
aperta, sicuramente conoscerai una marchettona romana che te lo
potra' dire) che piacere fare due parole rilassati tra uomini (si
fa per dire)! Hai visto che si e' mosso persino qualcuno a
mettere per iscritto che tu dici sempre la verita'? Caro, dolce
Marco Otto, cosi' impermeabile alla metafora! E cosi' ermetico!
"Il sacrificio non deve mai essere ignobile". Parole
scolpite nel ghiaccio. Ma il sacrificio di chi? Mi spezzo ma non
mi spiego. Rimane quella del Labirinto in cui si e' perso
l'ottimo Ciarlo, l'invenzione piu' bella che ho letto da qualche
tempo a questa parte. Gli ho scritto recentemente e mi sono
scordato di dirglielo. Perche' non glie lo dici tu? Ma tornando a
noi. Mi piacerebbe elaborare un questionario da compilarsi
nascosti dietro ad una porta. Dalle risposte date si deve capire
se chi risponde e' lui oppure un altro. O un'altra. O un
travestito. O tutti e sei. Avevo pensato alla prima domanda:
"Tu sei un tipo da bocchini?" E poi stare li' ad
aspettare la risposta. Che se ti arriva la descrizione delle
paillettes e dei lunghi arnesi d'avorio neri e lucidi e volute di
fumo e peccato, allora e' un travestito. Perche' l'Annacarla
tutt'altra cosa avrebbe risposto! Che ne dici? Continuiamo a
parlarne cosi' ogni tanto interviene qualcuno cosi' a casaccio,
ma che scriva prima su Word e poi vada a dormire. E si rilegga la
cosa magari un'ora dopo. Perche' questo e' un sito dove scrivere
direttamente nella cornice della Mail e' un lusso. Meglio essere
prudenti con le parole. Le parole fanno male. Con le parole,
uomini di buona volonta' hanno costruito Nazioni. Di parole sara'
lastricata la strada che ci portera' dritto all'Inferno.
Dove verremo giudicati dai fatti.
Vero, vecchia bagascia? Ti saluto con affetto.
Per Annacarla di Benito Ciarlo
Caro Granetto,
mi ha fatto piacere il commento di Aldo, che ringrazio, mentre,
però, diventa sempre più difficile capire, fuor di metafora,
quello che scrive alla Signora della Rete. Del resto è duro
capire molte cose in linguaggi per me così nuovi. L'esercizio di
immaginare il carattere, il volto, l'età ed il sesso attraverso
quel che uno scrive, porta molto lontano e, certe volte, com'è
accaduto a me in passato, ci si può ritrovare impantanati mica
poco. A quanto pare, invece, è uno sport che piace. Sarebbe
forse meglio, per evitare notti insonni ai lettori angosciati,
pubblicare le fotografie di tutti, così ci leviamo ogni
pensiero. Concepire il paradosso che, Anna Carla Albertini, abbia
fatto il militare a Cuneo (e magari nello stesso reggimento di
Totò che diceva spesso la frase per significare che lui era un
uomo di mondo) è una prospettiva che mi sconcerta, perchè io,
oltre ad essermela immaginata all'inizio, come una bella
sedicenne in jeans rattoppati frequentatrice di sale giochi, dopo
m'ero abituato all'idea di una signora (sempre bella ma più
avanti negli anni) estremamente elegante. Forse Internet è
piacevole per questo: non pone freni alla fantasia. Chiunque sia,
comunque sia, resta il fatto, incontrovertibile, che Anna Carla
Albertini è un'ottima penna. Cordiali saluti a tutti, Benito.
Il commento di Aldo, al
quale Ciarlo fa riferimento, si può leggere in Lettere
Private in Luogo Pubblico nel periodico "Invece"
Il Mito del Bersagliere di Annacarla Albertini
Aldo caro,
non posso far altro che inchinarmi a tanta mascolinità
congenita. Ritrovo nelle sue parole la potenza della definizione,
la logica della categoria, la certezza che proviene
dall’assunto "Io le donne le conosco", la
sicurezza della comprensione che solo dei sani preconcetti
possono dare, e una sorta di brutale, ma non spiacevole,
verbalità da spogliatoio di palestra che si innalza superba tra
il sudore sportivo e il profumo dei deodoranti al pino "per
gli uomini che non devono chiedere mai".
In questo trionfo di testosterone mi sento fragile come una
camelia e mortificata come una cozza, perché se anche lei, che
è stato toccato dalla grazia dell’umorismo, dal regalo del
sentimento e da un’ampia gamma di talenti tra i quali
inserisco anche la passione e la violenza del "cane sciolto
senza padrone", cade nell’inganno delle false
equazioni: donna=femmina e femmina=femminile, significa che ormai
alla specie umana non rimane altro che perpetrare il tradimento
in campo sentimentale e perpetuarsi con la procreazione in campo
sessuale.
L’amore e l’erotismo ce lo terremo per Internet, dove,
ringraziando la cecità della Rete, "la visione del
sentire" sta rendendo orbo il "giudizio dello
sguardo".
Che cosa aggiunge alle parole sapere che chi scrive è un uomo,
una donna oppure un dromedario? Cosa importa conoscerne le
fattezze, le sigarette che fuma o da chi si fa risuolare le
scarpe.
A meno che non se ne faccia materia d’arte e di poesia, il
"ciò che sembriamo" altro non serve che a fomentare la
produzione di cattivi fotoromanzi. Se si è in grado di vedere
cio’ che l’altro e’ o cio’ che potrebbe
essere, perche’ fermarsene alla rappresentazione?
E poi, perché impantanarsi sempre sullo stile, manco fossimo
agli europei di nuoto?. Una volta ti puntavano la pistola
chiedendo "O la Borsa o la Vita", adesso si sta
raschiando il barile del repertorio e, dopo "Essere o non
essere", si è arrivati alla fatidica questione "O lo
stile o la vita".
Ma lo stile de che? lo stile di chi?
Quello che commuove negli umani è la predisposizione cromosomica
alla divisione, alla dicotomia, agli asintoti e, in
contemporanea, la loro ingenua sudditanza istintiva
all’evocazione di ossimori antichi, ormai anch’essi
consumati, del tipo "la pienezza del vuoto", "il
mutamento immutabile" e via dicendo. Assomigliamo ogni anno
di più a un bel gruppo di signorine medio-fini, da non
confondersi con le demi-vierge, che scelgono sempre il DUE ma si
disperano per l’UNO.
Passando dallo Stile al Mito, saltando a pie pari il Rito, pur
ringraziando a dovere Marco Otto, sciupafemmine incallito, ma
conoscitore, forse per onirismo o per saggezza raggiunta, delle
Sirene, vedo che in questo Forum, fra il Minotauro di Benito e i
mirabili Rapsodòs di Paco Simone, il Mito va alla grande. (Caro
Ciarlo il suo labirinto è meraviglioso, ma lo renda per me
sublime inventando un racconto dove io mi ci perdo e vi incontro
Aldo dietro la piega di un muro).
Comunque ragazzi, se vi comportate bene, il prossimo Aprile, che
non per niente come diceva Eliot è "Il più crudele dei
mesi", vi carico tutti a bordo di un torpedone stipato di
libri Adelphi sulla sapienza greca (le donne le porta Aldo) e si
fa una bella gita al Parnaso; Destino permettendo.
Lunga vita alla Rete. Annacarla Albertini
Vox
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