Nata nel 1766, la scrittrice Anne Luise Necker baronessa di
Stael Holstein svolse una importantissima funzione di mediatrice
fra il Romanticismo tedesco e la cultura europea.
Di formazione illuminista, e per molti aspetti dotata di idee
ancora legate al movimento illuministico, pure seppe dare grande
impulso al movimento romantico, favorendo con le sue opere e le
sue amicizie letterarie gli sviluppi della cultura romantica nei
suoi nuovi orientamenti critici e poetici.
Nel 1803 fece un viaggio in Germania che la portò nei centri
culturali più attivi (Lipsia, Berlino, Francoforte, Weimar) e le
consentì di incontrare di persona i maggiori rappresentanti
della cultura tedesca, fra cui Goethe ed i fratelli Schlegel.
Di ritorno a Coppet, nella sua dimora, seppe riunire in questa
località una cerchia di letterati, della quale fecero parte
anche Sismondi e lo
Chateaubriand.
In seguito ad un viaggio in Italia altrettanto denso di
esperienze, avvenuto nel 1805, scrisse il romanzo
"Corinna" e, dopo un soggiorno a Vienna, stilò il suo
capolavoro, "La Germania", stampato a Parigi nel 1810 e
poi nuovamente (dopo il sequestro della prima edizione) a Londra
nel 1813.
Con questo libro la Stael mirava a far conoscere la vivace
cultura romantica tedesca per proporla, come esempio da imitare,
soprattutto ai Francesi, caduti in una fase di inaridimento
culturale dopo il fermento della rivoluzione.
La pubblicazione di un suo articolo sulle traduzioni ("Sulla
maniera e la utilità delle traduzioni") in una rivista
italiana (La "Biblioteca italiana"), nel 1816, provocò
l'esplodere della polemica
classico-romantica.
In questo scritto la Stael celebrava l'utilità delle traduzioni
per diffondere le idee tra i popoli e spiegava i criteri validi
per ottenere una buona traduzione.