Dopo il successo de "Il grande romanzo dell'India", Shashi Tharoor dedica il suo straordinario talento narrativo e la sua incantevole vena ironica al mondo di Bollywood, la Hollywood indiana. Un ambiente fatto di glamour e bassezze, aspirazioni perdute e superficialitα, in bilico tra le insidie dello show-business e il melodramma: Bombay e la sua "fabbrica dei sogni in celluloide " diventano per Tharoor una metafora della societα indiana contemporanea. Quest'opera Φ la favola moderna dell'irresistibile ascesa e della spettacolare caduta di Ashok Banjara, eroe e narratore del romanzo. Figlio di un potente uomo politico, educato in una delle scuole pi∙ elitarie dell'India, l'ambizioso Ashok ha una sola passione: recitare.
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Dopo una prima esperienza nei teatri off-Bombay, Ashok ottiene una parte su un set cinematografico grazie all'influenza paterna. Da qui inizia la sua fulminea ascesa nell'empireo dello show-business di Bombay, coronato dal matrimonio con la dolce Maya, diva anch'essa, che Ashok tradirα per la conturbante Mehnaz Elahi, l'eroina pi∙ sexy di Bollywood. Fuori dal grande schermo - e non solo nella fiction del cinema - potere e privilegio si intercettano, seduzione e tradimento si alimentano a vicenda. E, tra produttori squilibrati e corrotti, primedonne adorabili e capricciose, copioni inesistenti, critiche graffianti e peana osannanti, si celebra per Ashok la rovinosa discesa dalle stelle alla polvere. Il romanzo Φ strutturato con un geniale taglio narrativo-filmico organizzato in sei " riprese ", cioΦ in sei differenti serie di molteplici storie raccontate, interrotte e poi riannodate, mentre pi∙ voci narranti si passano il testimone,
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lasciando al lettore il compito del montaggio.
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Finzione cinematografica e realtα si intrecciano e irretiscono il lettore in questo ritratto acuto, a tratti esilarante, a tratti altamente poetico di Bollywood, un luogo in cui, come disse Satyajit Ray, padre spirituale del " nuovo cinema " indiano, " non c'Φ posto per chi vuol far riflettere, ma solo per chi fa sognare ".