Oltre agli appunti relativi al viaggio intrapreso nel continente indiano tra il settembre e il dicembre 1911, questo volume comprende anche i pi∙ importanti testi saggistici e narrativi di Hesse che prendono in considerazione temi indiani.
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Documento umano, psicologico e culturale di notevole valore, questi scritti sono la testimonianza di un interesse del resto assai vivo e diffuso nel mondo intellettuale europeo a cavallo del secolo scorso, di cui giα Schopenhauer era stato fine e sensibile interprete.
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Anche per Hesse, dunque, l'india (di fatto il viaggio si sarebbe limitato alle prime tappe a Ceylon, Sumatra e in Indonesia) divenne meta di un emblematico pellegrinaggio: tentativo di fuga dalle angustie del presente, da un vincolo familiare divenuto oppressivo, ma anche e soprattutto ritorno alle proprie radici, alla lontana culla di civiltα che elargisce vivificante rigenerazione.
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In tal modo, nell'elaborazione letteraria l'india perderα sempre di pi∙ la sua connotazione geografica per trasformarsi nell'agiografia della leggenda, intesa come ricerca universale d'identitα e completezza, sublimata nel tema della santitα e trasfigurata in un mito spirituale, che avrebbe poi trovato espressione in opere come Sφddharta, Pellegrinaggio in Oriente, Il giuoco delle perle di vetro.
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Come ebbe a dire lo stesso Hesse: "L'Oriente non era soltanto un paese o una dimensione geografica, ma era la casa e la giovent∙ dell'anima, era dovunque e in ogni luogo, era l'unione di ogni tempo".