Ecco Antonin Proust, amico d'infanzia di Manet. Nato a Niort nel 1832, lo stesso anno del pittore, Antonin Proust morirà a Parigi nel 1905. Attratto in un primo tempo dalla pittura, l’abbandonerà ben presto per fare carriera nel giornalismo e in politica, dove debutterà come segretario di Gambetta. Alla fine del 1881, promosso ministro delle Belle Arti, farà di tutto affinché l’amico Manet, già malato, ottenga la Legion d'Onore. I due amici non si perderanno mai di vista e Manet realizzerà dei ritratti di Proust in diversi momenti della sua esistenza, come quello esposto presso il museo Pushkin di Mosca, o ancora il bel ritratto in piedi, eseguito nel 1880, che si può ammirare a Toledo, nell’Ohio, dove Proust compete in eleganza con Manet e sfoggia una barba molto curata.
Ma in questo quadro, che lo ritrae a venticinque anni appena compiuti, Proust non è ancora l'uomo di mondo elegante che diventerà, condividendo con Manet le passioni per le battute, per sigari e per le belle donne. Il pittore gli ha chiesto di posare di profilo, illuminandogli un solo lato del viso, come è solito fare nei suoi ritratti. Proust appare un po' severo e leggermente infagottato nei suoi abiti spessi. Nel ritratto non emerge nessuna nota psicologica, ma solo la realtà oggettiva. È già presente, in questo quadro, tutta la maniera di Manet.