Claude Monet con la moglie nel suo studio galleggiante
Anche se Manet non partecipa alla prima esposizione del gruppo, che ha avuto luogo nell’aprile del 1878, è amico di numerosi impressionisti e, in particolare, di Monet, otto anni più giovane di lui, del quale ammira profondamente il carattere forte e l’indifferenza nei confronti della critica. Lo aiuterà anche finanziariamente, come in nell’estate del 1874, quando una lettera indirizzata a Théodore Duret testimonia la sua generosità: “Ieri sono andato a trovare Monet. L’ho trovato in preda allo sconforto. Mi ha chiesto se conoscevo qualcuno che avesse potuto comprargli da dieci a venti quadri a scelta per 100 franchi. Volete che facciamo un affare per 500 franchi ciascuno? Non saprà di certo che siamo noi”.
La scena ha luogo ad Argenteuil, dove trascorrono l’estate gli impressionisti. Manet ha ritratto l’amico nel famoso studio galleggiante, ispirato al Botin di Daubigny. La barca di Monet è inoltre abbastanza spaziosa per poterci dormire. Manet lo ha dipinto all’opera, intento a dipingere il ritratto della moglie Camille. “Su questo battello, con Manet, ho trascorso ore indimenticabili” riferirà in seguito Monet.
Anche se Manet, in questo caso, ha optato per il dipinto en plein air, il suo proposito è circoscritto alla barca ed ai due personaggi. La fattura è rapida, nervosa e Camille appena abbozzata. Quanto al trattamento dell’acqua, traduce le ricerche del pittore in materia di luce. Le tonalità impiegate conferiscono alla tela una grande armonia.