Il 1878 sarà per Manet l’anno di due traslochi: lascerà l’appartamento che occupava dal 1866, al numero 49 di rue Saint-Pétersbourg, per trasferirsi al numero 70 della stessa via, e cambierà atelier. Nell’attesa che vengano terminati i lavori nel suo nuovo studio, si sistema provvisoriamente al numero 70 di rue d’Amsterdam, presso un amico pittore, che dispone di un giardino d’inverno, dove dipingerà “I coniugi Guillemet in una serra”.
Ritroviamo, in questa tela, la giovane Méry Laurent, alla quale il poeta Henri de Régnier dedicherà una poesia, intitolata Edouard Manet. “Madame, je vous ai connue / Un peu plus tard et celle qui n’est / Déjà plus la baigneuse nue / Qu’avait peint jadis Manet / Entre des murs tendus de perse/Sous la rosace du plafond / Et qui, de l’éponge, se verse / Aux épaules l’eau du tub rond”. (“Io, signora, vi ho conosciuta / un po’ più tardi: colei che è / ormai più la bagnante dipinta da Manet. / Tra le pareti di cartone e fiori/sotto la rosa del soffitto la spugna della bella strizza / sulle spalle l’acqua del tino”.).
Come in “Donna che si aggiusta la giarrettiera” Manet ha sovrapposto le linee arrotondate della modella ad uno sfondo dai colori vivaci e rettilinei, questa volta orizzontali. La loro diversità fiorita contrasta con la carnagione liscia e chiara del nudo, i cui colori spiccano grazie ai contorni netti e scuri. Voltando la testa e lo sguardo verso lo spettatore, la giovane donna ha l’aria sorpresa in una posa naturale e disinibita. In Manet non vi è, come talvolta invece in Degas, alcuno sguardo crudele sulle carni stanche, si percepisce, al contrario, nei confronti della modella, una benevola complicità.