Chi potrà mai rimproverare a Manet di avere amato le belle donne, dato che gli hanno dato gli spunti per eseguire splendidi ritratti? Questa giovane donna, dalla carnagione delicata incarna la raffinatezza, l'eleganza stessa. La quintessenza della parigina dell'epoca.
Una quantità infinita di donne accorreva dal pittore per farsi fare un ritratto ed ammirarne il risultato. Nel suo atelier, tutte le donne mondane sembrano essersi date appuntamento. Grazie al pastello, che conferisce loro un'insospettata freschezza, il loro volto è passato ai posteri. Tanto più che Manet, del quale non è più necessario vantare la raffinatezza nell'abbigliamento, sa quali abiti scegliere per valorizzare il loro incarnato.
Il profilo perfetto di Irma Brunner, ravvivato dalle labbra rosso ciliegia, traccia una sorta di diagramma sul colore scuro, che a sua volta si suddivide nel grigio dello sfondo e nel nero del cappello. Dai neri della pettinatura, Manet ha saputo trarre tutte le sfumature. Declinato in tonalità che vanno dal più chiaro al più scuro, il rosa del vestito, dove compaiono alcune tracce di grigio, fa pendant con il rosa dell'orecchio, una conchiglia tra i capelli neri. Così, con quattro tonalità, bianco, rosa, grigio, nero, Manet ottiene il suo capolavoro più bello, dove l'eleganza della firma sembra andare di pari passo con il senso stesso del quadro.