Nina de Callias è una donna di mondo, che conduce una vita da bohème senza preoccuparsi delle convenzioni. Eccellente pianista e compositrice, Marie-Anne Gaillard, detta Nina de Callias, dal cognome di uno dei suoi mariti, alterna periodi di depressione a periodi di euforia eccessiva. Morirà molto giovane, a quarant'anni, in seguito all’abuso di alcolici. Allorché Manet esegue il suo ritratto, la donna ha trent'anni e tiene uno dei salotti più in vista e più vivaci di Parigi, dove si riuniscono pittori, musicisti e poeti squattrinati, molti tra i quali saranno suoi amanti, come, ad esempio, il poeta Charles Cros, che aveva appena pubblicato “Il cofanetto di sandalol”. La tappezzeria è una delle pareti dell'atelier di Manet, che ritroveremo nel ritratto di Stéphane Mallarmé e in Nana. I ventagli che vi sono stati disposti evocano il gusto degli impressionisti per le stampe giapponesi, esemplari delle quali esistono presso tutti i pittori dell'epoca, da Manet con “La Giapponese” fino a Van Gogh e Gauguin.
Si riconosce la mano di Manet nelle lunghe pennellate in diagonale del divano, come anche nel trattamento dei neri, che mette in risalto la carnagione chiara della modella. Alternando i verdi e blu agli ocra e rosso, il pittore ha saputo creare nel suo atelier la stessa atmosfera al contempo intima e calda del salotto di Nina, la cui espressione di curiosità malinconica si differenzia dai ritratti sovente più freddi del pittore.