All'inizio del 1879, Manet fece posare, in rue d'Amsterdam numero 70, una coppia di amici, i coniugi Guillemet, proprietari di un negozio di moda molto in voga tra le parigine, ubicato al numero 19 del Faubourg-Saint-Honoré. Egli si era provvisoriamente trasferito presso un amico pittore, in uno studio con giardino, in attesa che fossero terminati i lavori del suo nuovo atelier.
Manet, situando i personaggi in un giardino d'inverno caratterizzato da una vegetazione lussureggiante, evita di ricorrere al plein air (effetto di pittura all’aria aperta) e concentra tutta la sua attenzione sulle figure. In quello stesso anno, Manet eseguirà “La moglie di Manet in una serra” chiedendo alla modella di sedersi esattamente nello stesso punto della Signora Guillemet.
Con grande maestria, Il pittore ha saputo valorizzare la toilette della giovane donna, di origine americana, diventata una delle personalità più eleganti di tutta Parigi. Il fiocco giallo del cappellino con le piume allacciato sotto il mento, i guanti e l'ombrello pongono in risalto il grigio del vestito, del quale Manet ha riprodotto l'elegante plissettatura.
La tela, presentata al Salon del 1878, farà divertire i critici, sempre accaniti. Alcuni paragoneranno la giovane donna ad un “gambero vuoto”, altri, invece, si scaglieranno contro Jules Guillemet: “Perché l'uomo ha un occhio aperto e l'altro affetto da un'oftalmia così avanzata?”. La tela, al contempo realista e impressionista, ispirerà una riflessione poco cortese a Jules Castagnary: “Le figure e le mani sono più disegnate del solito: è forse che Manet faceva maggiori concessioni ai borghesi?”.