Manet non si era mai dato tanto da fare per difendere i suoi amici impressionisti, come all'inizio del 1877, in occasione della terza esposizione del gruppo. Come racconta l’amico Proust, “nell' atelier di rue Saint-Petersbourg, quando la domenica lo si andava a trovare non faceva altro che elogiare tutti i fedeli della scuola delle Batignolles. Poneva le loro tele nella giusta luce e si preoccupava talmente di trovare acquirenti che dimenticava le proprie opere”. Per questo quadro che ritrae una cortigiana in attesa del cliente, Manet ha scelto come modella una giovane attrice, Henriette Hauser. Rifiutato al Salon del 1887 - mentre invece vi è accettato il “Jean-Baptiste Faure come Amleto” - sarà esposto nella vetrina del negozio Giroux, un esercizio commerciale di lusso al n.43 del boulevard des Capucines. Fuori dalla vetrina vi era una calca continua ed i caricaturisti si davano da fare paragonando Nana ad uno “zuccherino”. Nana sembra, tuttavia, divertirsi della situazione. Con il sorriso sulle labbra, ed uno sguardo malizioso, pare non fare caso al cliente che l'aspetta. Tutto evoca la femminilità: le curve voluttuose del corpo, le rotondità delle braccia, il piumino della cipria tra le dita, le forme concave e convesse del divano ed il tavolino a destra sullo sfondo. Nana non fa mistero del suo mestiere e sembra esercitarlo con molto distacco.
Manet ha tratto il nome del personaggio da ΓÇ£L'AmmazzatoioΓÇ¥ di Zola, un romanzo uscito nel 1876 e da lui molto apprezzato.