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I Forum di Gnomiz
Il Gioco della Parola, della Memoria e dell'Invenzione


La Rete Forata

Crocicchio, Bivio, Ponticello e Quadrivio.
Vi segnala i "meglio Forum" sulla Rete.

La Memoria non è ottica di Angelo Soro

Angelo Soro è il direttore di Verba Vola-Net, un sito dedicato ai libri e ai lettori. (Copertina:  gli scrittori presentano i loro libri; Bookshelf : i libri recensiti dai lettori;  News:  mostre, convegni, novità editoriali; Tatzebao:  interviste agli autori; NetZapping:  i migliori siti culturali; Story:  le impubblicabili; Rimebaciate:  poesia & molto altro.

Ho girato, rigirato, rivoltato, disperso, ritrovato, seminato e raccolto i molti pensieri che mi affollano la mente in questo periodo. Ultimamente mi lambicco il cervello su una mia riflessione circa lo sviluppo interiore di ognuno di noi. Ora mi spiego (o quantomeno ci tento!!).
Ho lanciato gli ultimi fuochi d'artificio per salutare un anno che non mi ha offerto molto, poi mi sono chinato per raccogliere i cartoncini multicolore bruciacchiati e vinti dal furore della polvere pirica. Ho provato ad interpretare qualche frase semiannerita, ma con scarsi risultati: in qualsiasi verso girassi i mozziconi dei petardi, delle girandole o delle cascate, ne risultavano illeggibili i caratteri. Ad un esame più attento, poi, ho scoperto che qualsiasi scritta presente sul dorso dei mozziconi era in cinese (o koreano, o forse taiwanese ?? ... insomma erano enigmatici ideogrammi). Cosa ha a che fare tutto ciò con lo sviluppo interiore, con il pensiero e, perchè no, con la memoria ??
Cogitando e ricogitando sull'accaduto mi son chiesto: quale vincolo ci accomuna (nel bene e nel male) alle genti dell'altro capo del globo ? Forse le crescenti conversioni da parte di personaggi pubblici nostrani alle fedi orientali ? O, ancora, l'origami e l'ikebana? O le arti marziali ?
Nossignore: il 31 dicembre !!
Loro lavorano per noi e noi lavoriamo (364 giorni all’anno) per dar loro la possibilità di lavorare. Semplice, no ? Un cerchio che si chiude !
Credo, e ne sono fermamente convinto, che qualsiasi nostro pensiero sia legato ad un percorso che parte dalla memoria e credo che questa, a sua volta, sia formata da una trama di pensieri. Anche qui un cerchio che si chiude !
La memoria non è ottica ed è profondamente falso dire: ho un'ottima memoria visiva. La memoria è una conseguenza, un’attitudine che proviene dalla capacità di elaborare i pensieri e di immagazzinarli secondo ritmi e schemi assolutamente personali. Nel suo bellissimo "La frontiera scomparsa" Luis Sepùlveda (lo cito perché ho appena terminato di leggerlo) fa una carrellata di ricordi legati ai suoi pensieri. Partendo dai suoi ricordi ripercorre i suoi pensieri, quelle schegge di personali elaborazioni legate a quanto gli stava accadendo in quei terribili momenti. E le immagini che traspaiono, che ho figurato nella mente leggendolo, arrivano –filtrate- dalla mia personalissima memoria.
Ieri sera ho chiesto a mio nipote di spiegarmi quale fosse la sua concezione di memoria. Mi ha immediatamente freddato chiedendomi se stessi parlando di memoria di massa o di supporti mobili tipo floppy o cd !! L’ho teneramente scusato pensando che in fondo siamo, nessuno escluso, compenetrati nella lotta per la sopravvivenza nella foresta del Tropico-megabyte.
Ordunque, chiedo a me stesso: è possibile che ciò che vediamo tutti i giorni sia solo ed unicamente la proiezione di ciò che pensiamo di vedere ?
Anni fa degli studiosi (i soliti americani !!) svolsero studi sugli effetti di alcune lenti deformanti sulla capacità visiva delle persone. Le povere cavie (umane) erano in piedi davanti ad uno specchio e gli veniva chiesto di descriversi esattamente come si vedevano. La tortura iniziava con l’apposizione di lenti neutre alle quali seguivano lenti sempre più deformanti. Alcuni soggetti erano stati addirittura costretti a sedersi poiché il grado di deformazione creava capogiri e perdita dell’equilibrio. Ebbene una percentuale incredibilmente di soggetti esaminati continuava a descriversi con caratteristiche somatiche normali anche quando gli erano state apposte lenti con grado di deformazione molto alto.
Da buon seguace di San Tommaso (quello che faceva la propaganda per i fazzolettini di carta !) resto molto scettico sull’esito di quegli esperimenti, però credo che un fondo di verità ci possa essere. Un fenomeno molto simile accade talvolta anche a me quando, la sera, al ritorno dall’ufficio, vengo accolto da mia moglie: "Be’ ? …. come è andata in ufficio ?" la guardo " … Non mi racconti niente di nuovo ?…" continuo a guardarla stupito e non capisco. "Cosa dice il capo ?…" una sequenza di domande insolite significano una sola cosa: ha addosso qualcosa di nuovo. I capelli ? un abito ? le scarpe ? … Non riesco immediatamente a percepire quel qualcosa che dovrebbe differenziarla dalla moglie quotidiana. Ho talmente radicata nel cervello una "immagine-pensiero" di mia moglie che quello che vedo è "quell’immagine-pensiero", finché non riprendo possesso della mia funzionalità visiva e noto che ha cambiato colore ai capelli.
Vabbene, potrebbe trattarsi di un mio limite, ma … la domenica sera quanti rigori inequivocabili vengono negati alla nostra squadra del cuore ? Eppure è lì, eccolo là il piede che fa lo sgambetto … come si fa a non vederlo ? Naturalmente il "moviolinista" (l’artista del rallenty) fa notare, con dovizia di particolari e ampia scelta di inquadrature, che il piede del difensore ha preso in pieno il pallone e che il vostro caro attaccante è arrivato a terra dopo un carpiato con doppio avvitamento e splashdown da manuale degno del migliore Klaus Dibiasi. Ma voi siete lì a bestemmiare la sfortuna e quell’imbelle del giornalista televisivo che non vede più in là del suo naso.
Come la mettiamo qui ??
Lancio un sasso nello stagno: è proprio vero che al posto degli occhi abbiamo un browser personalizzato ??
Attendo le onde !

Il Piacere del Labirinto di Benito Ciarlo
Dal Labirinto (1 febbraio ‘98 )
Dicono che Saddam Hussein sia disposto ad aprire i suoi palazzi ai controllori internazionali: "Venissero pure, io non nascondo ne armi in cantina ne scheletri negli armadi". Sì, salvo precisare che le sue non sono cantine sotto casa ma bunker nel deserto certamente non costruiti per conservare vino, vecchi girelli e cose del genere, e che la sua collezione privata di scheletri, che tiene in bella vista sulla piazza principale di Baghdad, è diventata oggetto di culto. Il suo acerrimo avversario, Clinton, invece, per ogni ossicino che gli ritrovano, deve inventarsi nuove regole morali (chi l'ha detto che la fellatio sia adulterio?) e, per sviare l'attenzione del suo popolo bacchettone, deve persino inventarsi la necessità di qualche guerra… (Bill vive in un labirinto tutto suo nel quale, pian piano, finirà per condurre mezzo mondo e qualche teologo).

Dal Labirinto (2 febbraio’98 )

Perbacco!: pure l'autore di 2001 Odissea nello Spazio ha ammesso di essere un pedofilo. Mi domando come mai, in tutti questi anni, non l'abbia visto nemmeno per un attimo nel Labirinto. Sergio, col quale sto discutendo questa notizia, taglia corto: " e che ci veniva a fare? Hai mai visto bambini nel Labirinto, tu?"

Dal Labirinto (3 febbraio ’98 )

Ciao Karla… così t'hanno mandato via. Che tristezza!: mentre prendevi il traghetto, la gente sul molo esultava. Nessuno ha sventolato fazzoletti bianchi mentre lasciavi la terra. Svettavano, invece, i ramponi, tra le mani di chi, appena sei salita a bordo, ha spinto la tua barca lontano. Addio Karla, brutta assassina, m'eri diventata simpatica, anche se, diffidavo delle tue angeliche coreografie. (Dal sonno alla morte è un picciol varco, diceva il nostro Torquato Tasso: quanti dei tuoi compatrioti rischiano di raggiungerti prematuramente, se non si svegliano?).

Dal Labirinto (4 febbraio ’98 )

Gingillandosi con un giocattolo da qualche milione di dollari, quattro imbecilli, hanno voluto provare il brivido del volo radente a velocità quasi sonica sul territorio che li ospita mal sopportandoli. Il gioco s'è rivelato fatale, non per loro, ma per altri venti ospiti che stavano, a loro volta, divertendosi su un aggeggio ritenuto, ormai, poco pericoloso. Gli imbecilli anzidetti provengono dagli Stati Uniti, sono dei Top Gun. Nel loro Paese, vigono il pragmatismo e la pena di morte: senza ripensamenti, vengono tolti di mezzo delinquenti minorenni e minorati mentali. Nelle nostre discussioni accanto al fuoco, abbiamo espresso l'opinione che la stupidità non possa essere, questa volta, invocata come attenuante e che, in forza dei sani principi americani, vengano condannati al giusto castigo: di omicidio plurimo non si è macchiata solo Karla Faye. Ma c'è chi scommette che, tenuto conto che hanno riportato a casa il giocattolo integro, tutto si risolverà col paternalistico "non fatelo più", una salutare sculacciata e cinque giorni di consegna a testa. Che ne sappiamo noi di quanto costa all'America addestrare un Top Gun?

Il Piacere di rubar briciole ai libri di Benito Ciarlo
Il «Novecento» comincia dopo la prima guerra mondiale, cioè tra il 1920 e il 1930, come l'«Ottocento» era cominciato solo con il 1830. La guerra incide sull'evoluzione, in quanto spinge a una scelta fra possibilità diverse. Le tre tendenze principali dell'arte del nuovo secolo hanno tutte dei precedenti ottocenteschi…
Arnoldo Hauser: STORIA SOCIALE DELL'ARTE (volume secondo) Einaudi
L'estate splendeva nel suo ardore funesto: il sole pareva fermarsi in mezzo al cielo, le argille si spaccavano per l'arsura. Nelle fessure della terra assetata si annidavano le serpi, le vipere corte e tozze di qui, che i contadini chiamano cortopassi, dal veleno mortale.
Primo Levi: CRISTO SI È FERMATO AD EBOLI Mondadori
Le montagne aride, turchine e bianche, assumevano profili di minio, mentre la costa frastagliata della Sardegna pareva da lontano un immenso pizzo nero, sparso di sabbia, impassibile fra la nebbia scialba e le onde verdastre.
Grazia Deledda: SANGUE SARDO - Newton Compton
Ti svegli dagl'incubi innocui, diverso ti senti, lontano; / né più ti ricordi i colloqui tenuti con guidogozzano.
Guido Gozzano: TUTTE LE POESIE (da: I Colloqui) Casini Editore
Egli scrisse:
Lo psicoreato non comporta la morte: lo psicoreato È la morte. Ora che si era identificato con un uomo morto, l'importante era di restare in vita il più a lungo possibile.
George Orwell: 1984 Mondadori
A volte scopri, in un momento che ti sega, di quanto puoi essere ignorante, e vago, e
superficiale, nella tua vita. Umanità e altre balle, se te lo chiedono le hai dentro sì, a parole, belle ripiene e rimbombanti. Come la pace: vuoi non averla?, grazie. Francesco Guccini: CRÒNICHE EPIFÀNICHE - Feltrinelli
Stando nel cerchio d'ombra / come selvaggi intorno al fuoco / bonariamente entra in famiglia / qualche immagine di sterminio. Così ogni sera si teorizza / la violenza della storia.
Nelo Risi: POESIE SCELTE (Telegiornale) Mondadori

 

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