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MUSICA É... RITMO, MELODIA, ARMONIA

La musica é definita come l'arte che si esprime per mezzo di suoni combinati tra loro secondo determinate norme. Essa costituisce da sempre una delle fondamentali manifestazioni dell' uomo ed é stata spesso associata ad altre discipline di alta cultura quali la danza e la pittura.

SCUOLE MUSICALI

La formazione professionale dei musicisti (compositori, cantanti, strumentisti) si attua nei conservatori e nei licei musicali; esistono inoltre centri di perfezionamento in cui gli allievi possono acquisire le nozioni tecniche ed estetiche necessarie per intraprendere la carriera concertistica come per esempio l' Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma e l' Accademia Chigiana di Siena.

Nelle scuole, in generale, l' educazione musicale non trova una sua adeguata valorizzazione; nella scuola elementare l' insegnamento musicale si limita soltanto a poche ore annuali di pratica corale, nella scuola media unica la materia di educazione musicale é stata introdotta nel 1962 per due ore alla settimana.

Negli istituti magistrali l' insegnamento musicale fa parte del programma ma gli orari esigui non permettono di sviluppare adeguatamente i programmi stessi.

Nel 1953 é stata istituita a Cremona la scuola di Paleografia musicale dell' Università di Parma, biennale, che conferisce l' unico diploma valido come qualifica accademica in materie musicali rilasciata da un' Università italiana. In varie Università sono state recentemente istituite cattedre di storia della musica e sempre a Cremona da pochi anni esiste una laurea in Musicologia, senza dimenticare il DAMS di Bologna e di Cosenza.

IL CONSERVATORIO "G. VERDI" DI MILANO

Per avere maggiori informazioni abbiamo intervistato il direttore del Conservatorio, il quale gentilmente ha risposto in modo esauriente alle nostre domande.

La più prestigiosa scuola di Milano offre sulla carta una grande varietà di corsi (diurni) e rimane ancora oggi una delle sedi italiane in cui gli studi musicali possono essere compiuti nella loro interezza.

Vi si insegnano le seguenti materie:

Materia

Durata

Composizione

10

Organo

10

Pianoforte

10

Canto

5

Arpa

9

Violino

10

Viola

10

Violoncello

10

Contrabbasso

7

Oboe

7

Fagotto

Clarinetto

7

7

Flauto

7

Corno

6

Tromba

6

Trombone

6

Musica corale

7

Direzione d' orchestra

10

Strumento per banda

3

Chitarra

10

Musicologia

4

Il Conservatorio é suddiviso in tre periodi fondamentali:

_ Periodo inferiore (5) (che grosso modo corrisponde alla scuola media nonostante ci siano stati casi di studenti più piccoli)

_ Periodo medio (3)

_ Periodo superiore (2) (che speso corrisponde al post- liceo)

Tuttavia ci sono delle differenze fra la durata dei corsi. Per esempio il corso di pianoforte dura 10 anni mentre quello di canto dura solo 5 anni per motivi fondamentalmente fisiologici poichè non é possibile iniziare il corso troppo presto.

Un insegnamento che caratterizza il Conservatorio di Milano é il corso di Musicologia nel quale vengono studiate armonia e contrappunto e fuga e successivamente invece di frequentare il corso di composizione (oggi direttore d' orchestra) si può accedere al corso superiore di Musicologia distribuito in quattro anni.

In generale i corsi del Conservatorio sono molto asettici, non personalizzati; Al contrario qui lo studente é libero di scegliere il proprio piano di studi: ha degli insegnamenti obbligatori, altri facoltativi e a conclusione del corso deve presentare una tesi oltre a sostenere un esame scritto e uno orale.

Questo diploma (più degli altri) é l' equivalente di una laurea e i diplomati dimostrano di avere raggiunto un livello medio-alto, tanto é vero che alcuni di loro diventano subito docenti di storia della musica o ricercatori.

Al termine del periodo superiore viene rilasciato un diploma che tuttavia non rappresenta una laurea. Dopo il diploma del Conservatorio ogni studente può accedere al biennio di tirocinio che termina con il rilascio di un attestato di frequenza. Molti studenti del Conservatorio decidono di frequentarlo sia per un motivo prettamente psicologico (non vogliono che ci sia una brusca rottura con la scuola) sia per motivi scolastici. Finchè si considerano iscritti, in qualche modo sono tranquilli e protetti dalla struttura e poi durante questo periodo lo studente impara a insegnare. Inoltre le lezioni del Conservatorio sono individuali quindi ogni studente prende un tipo di lezione che si differenzia da quella dei compagni.

Gli studenti che frequentano sono circa 1200, duecento dei quali stranieri venuti da 20 Paesi del mondo. Questo dimostra lo stretto rapporto che il Conservatorio ha allacciato con l' estero e molti suoi studenti hanno vinto importanti premi internazionali. Va inoltre definitivamente chiarito che la sua attuale esistenza (come quella di tutti gli attuali Conservatori italiani) non ha niente a che fare con la "secondarizzazione", e questa é una fortuna in quanto certe regole applicate al Conservatorio in passato non hanno funzionato assolutamente.

Le lezioni musicali sono concentrate in due giorni alla settimana e gli altri giorni sono occupati dalle materie culturali. Per esempio gli studenti di composizione devono obbligatoriamente sostenere un esame di letteratura italiana molto simile a quello di una maturità classica, ma vengono esonerati se possiedono già un diploma di maturità (e sono pochi ormai quelli che non lo possiedono).

Molti arrivano tranquillamente al corso superiore tuttavia un musicista deve avere un continuo allenamento manuale e/o labiale quindi non sempre tutti riescono a frequentare di pari passo due scuole.

Per questo motivo il 25/06/1981 é stato istituito con Decreto Ministeriale il liceo quinquennale sperimentale che consente la formazione completa, anche dal punto di vista culturale, del musicista.

Nel liceo naturalmente non si riesce a scendere in profondità nelle varie discipline, però la preparazione che si ottiene é abbastanza buona. Le materie scolastiche a cui é data maggiore importanza sono la lingua italiana, la storia dell' arte e la lingua straniera mentre ha minore importanza la matematica.

Anni fa il direttore del Conservatorio, Marcello Abbado, si era rivolto a Giorgio Gaslini e aveva istituito il corso di jazz inteso come composizione attraverso la stimolazione all' invenzione, in quanto il vero jazz si improvvisa seguendo naturalmente alcune fondamentali regole di collegamenti armonici. Gaslini guidava il tutto e si studiavano la tromba, il contrabbasso, la batteria, il saxofono e la chitarra. Gli studenti da poche decine erano diventati 400 e proprio a causa di questo elevato numero di iscritti il direttore, con grande rammarico, fu costretto a sopprimerlo per mancanza di spazio. Inoltre c' erano più di 500 studenti del Conservatorio che dovevano passare ad un corso superiore che il ministro non riconosceva perché, nato da fondi della Regione, che alla fine si era rifiutata di finanziarla ancora.

La pecca maggiore e più vistosa di questo sistema di insegnamento sta nella chiusura totale del Conservatorio a coloro che vogliono diventare dei buoni "dilettanti in musica", seguendo dei corsi liberi a un buon livello.

Difficoltà burocratiche, limiti di età, fortissima selezione e limitato numero di posti sono degli ostacoli che hanno tentato di superare le numerosissime inziative private dei corsi popolari di musica (l' ARC innanzitutto). Da qualche anno a questa parte una svolta decisiva a questo stato di cose é stata impressa dagli organizzatori dell' Apertura Serale del Conservatorio. I corsi liberi si svolgono di sera nelle stesse aule dei corsi diurni e sono tenuti da docenti o ex studenti del Conservatorio.

Lo scopo principale di questi corsi é di fare buona musica senza che venga quindi rilasciato attestato, quindi, si studia qualche strumento come ad esempio il pianoforte, la chitarra, il flauto o solfeggio e canto.

Inoltre il Conservatorio di Milano riceve ogni anno bandi di concorso e il direttore puntualmente li distribuisce a tutti i docenti e a tutti gli studenti che vengono indirizzati al programma più adatto per loro.

Dunque la scuola aiuta molto i ragazzi indicando le opportunità, partendo dal Conservatorio fino ad arrivare al concorso vero e proprio. Ciò di cui si lamenta Abbado é che i suoi bravi giovani musicisti non possano ottenere un lavoro non perché incapaci ma perchè c'é il divieto di assunzione stabile in orchestra dove i giovani possono entrare occasionalmente con contratto volante per il "contenimento della spesa". Pertanto si é creata l' orchestra "Verdi": i giovani ricevono un compenso modesto (circa 1400000£ al mese) ma lavorano moltissimo e sono sostenuti da più di 4000 abbonati.

"Sono convinto" conclude Abbado "che bisogna aiutare i giovani a trovare posti di lavoro che siano la realizzazione delle loro aspirazioni". Il maestro Abbado ha poi voluto parlarci della situazione delle biblioteche musicali italiane.

Il Conservatorio di Milano ha una biblioteca meravigliosa con il maggiore numero di libri e una documentazione eccezionale di oltre 5000 numeri. Ha inoltre un particolare che la caratterizza rispetto a tutte le altre biblioteche italiane: 120000 numeri sono stati catalogati da esperti dei beni culturali con il computer.

Ogni anno vi sono degli specialisti che devono svolgere un' attività di ricerca e questa attività non é generalmente ben finalizzata come é avvenuto nel Conservatorio di Milano; vi hanno lavorato infatti 36 specialisti con 36 computer, partendo dal presupposto che la catalogazione del Conservatorio di Milano fosse carente, soprattutto al di sotto delle necessità della vita culturale mondiale.

Hanno seguito un sistema di catalogazione molto differente dal tradizionale con tutte le possibili uscite e i possibili percorsi. Attualmente la biblioteca del Conservatorio di Milano è collegata con il grande computer centralizzato italiano che a sua volta è interrogabile da tutte le biblioteche europee collegate ad esso.

In pochissimi anni ci sarà il collegamento tra la biblioteca del Conservatorio di Milano, Tokio e gli USA poiché la tecnologia permette passi velocissimi. Accanto a 120000 volumi catalogati così ve ne sono altri 400000 ancora catalogati secondo procedure più tradizionali, cioè schede compilate a mano per cui la ricerca diventa più faticosa. Però la biblioteca non ha tesori inesplorati, quello che è più importante è che "sa quello che possiede".

Una volta riceveva tutte le pubblicazioni del momento gratuitamente, adesso è invece collegata solo con alcuni editori. Inoltre i fondi concessi dal Ministero della Pubblica Istruzione sono irrisori soprattutto assolutamente limitati in quanto il Conservatorio di Milano è molto ben provvisto di fondi.

In ogni caso la biblioteca del Conservatorio "G. Verdi" è frequentata ogni giorno da un centinaio di studenti mentre il liceo del Conservatorio svolge dei programmi monografici attinenti anche all’ attività della Scala.

Ogni giorno, inoltre, la biblioteca viene visitata da una trentina di stranieri soprattutto degli USA, del Giappone e dell’ Inghilterra proprio perché vi sono manoscritti non rintracciabili altrove.

Purtroppo la situazione delle biblioteche musicali italiane è in qualche caso difficile, in qualche caso tragica. In alcuni Conservatori di musica c’è poco personale disponibile e le biblioteche possono essere aperte solo qualche ora a settimana. In tale caso i pochi libri sugli scaffali sono di ordine scolastico e quindi del tutto inutili.

Il processo di trasformazione dell’ istruzione musicale italiana è al centro di importanti dibattiti ; si ripresenta, così, lo stesso problema dei diplomati delle Accademie d’arte, degli ISIA e dell’ ISEF : il diploma del Conservatorio non è una laurea e questo penalizza il diplomato.A tale proposito rimandiamo agli allegati n.1 e 2 : il primo si riferisce al decreto presidenziale n.470 del 31/07/96 ha previsto la regolamentazione dell’ ordinamento didattico dei nuovi corsi di specializzazione, universitari e biennale, aventi valore abilitante per l’ insegnamento nelle scuole secondarie, il secondo è una proposta per una politica dell’ istruzione musicale stilato da alcuni docenti dei Conservatori musicali di Udine e Trieste.

© 1997 Raffaella Bottini, Ilaria Chinello, Annalisa Rao - © 1998 ARPA Publishing. Tutti i diritti riservati. Riproduzione vietata.
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