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IL BENE CULTURALE

Il concetto di "bene culturale" comprende beni artistici, archeologici, ambientali, di interesse paesaggistico, archivistico e librario; il patrimonio nazionale sia naturale, sia storico, visto come un insieme di ricchezze che devono essere valorizzate e tramandate come bene pubblico, perchè soddisfano essenzialmente bisogni collettivi, ed ogni altro bene che costituisca testimonianza materiale di civiltà.
L'espressione "bene culturale" ha avuto, inizialmente nella forma francese "biens culturels", la sua prima identità giuridica sul piano internazionale in seno all'Unesco nel 1949 sostituendosi ad altre espressioni più estese come "beni di valore culturale" o "di interesse culturale".
La formula "bene culturale" include, più in generale, beni mobili ed immobili di notevole importanza per il patrimonio culturale, che costituiscono documento di storia, arte, scienza; settori mobili ed immobili del territorio oggetto di speciale regime conservatorio e che per caratteristiche intrinseche ed irripetibili, vengono dichiarate inalienabili al pubblico godimento.
Il concetto di bene culturale diventa spesso argomento di incontri e dibattiti e viene posto alla base delle pproposte avanzate da organi ufficiali e da associazioni culturali per una riforma dell'amminisrazione di tutela e per una nuova politica culturale mirante non più soltanto a conservare ed amministrare detto patrimonio, ma ad accrescerlo e valorizzarlo con una conoscenza più estesa ed approfondita.
La I Commissione d'indagine per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali (Franceschini) definì come tali tutti quelli "che costituiscono testimonianza materiale avente valore di civiltà". Tale concetto non ha sempre trovato una definizione univoca e solo dopo la II guerra mondiale ha superato quello di "capolavoro", che connotava un interesse esclusivo per gli oggetti artistici o architettonici.
Il bene culturale non deve essere, pertanto, necessariamente contraddistinto da caratteristiche di novità e di pregio, ma va considerato come testimonianza storica di uno specifico contesto culturale.

In Italia i beni culturali sono importanti quanto la sanità, la scuola ed era necessario quindi attribuire loro un ruolo ed un'attenzione adeguati: a questo scopo, era stato costituito nel 1975, ad opera di Giovanni Spadolini, il "Ministero per i beni culturali ed ambientali", che aveva come obiettivo principale quello di rendere i beni culturali la "punta di lancia" dello sviluppo civile della nazione. Doveva essere inizialmente un ministero di tecnici, che comprendesse archivisti, bibliotecari, archeologi, storici dell'arte. Le speranze di Spadolini furono però deluse: l'errore forse stava nell'insensibilità della classe politica che non aveva saputo, nè voluto collocare al centro degli interessi nazionali la questione del patrimonio storico-artistico.
Tuttora sussistono problemi riguardo alla gestione dei beni culturali, che potrebbero costituire una grande fonte di entrate per il nostro Paese ed un altrettanto importante sorgente di cultura ma, per la cattiva amministrazione, non è possibile usufruirne al meglio.

© 1997 Federica Campana - © 1998 ARPA Publishing. Tutti i diritti riservati. Riproduzione vietata.
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