Francesco Lomonaco

Autore di un'operetta illuministica, l'"Analisi della sensibilità" fondata sul sensismo del Condillac, Lomonaco era uno degli esuli napoletani che animarono gli ambienti illuministici milanesi in seguito al fallimento della Repubblica Partenopea del '99.
Come il suo amico
Vincenzo Cuoco si sforzò di analizzare le cause che avevano portato al mancato compimento dell'insurrezione e scrisse in merito il "Rapporto al cittadino Carnot", stilato a Parigi e pubblicato a Milano nel 1800.
Il Lomonaco denunciava in esso il comportamento del comandante francese a Napoli che, a suo dire, non aveva difeso efficacemente i patrioti dalle forze della reazione e quindi si scagliava contro le figure principali della corte borbonica, esaltando per contro l'operato dei patrioti ed il loro eroismo.
A suo parere gran peso aveva avuto, nel rendere intollerabile la tirannide borbonica, il fanatismo religioso, che aveva provocato la guerra civile dividendo i cittadini napoletani.
Il giovane Manzoni dedicò a Francesco Lomonaco un sonetto.


L'eredità illuminista ed i modelli letterari