Nato a Milano nel 1738, fu giurista ed economista.
Venne educato a Parma dai Gesuiti e, ventenne, in seguito alla
lettura delle "Lettere persiane" di Montesquieu venne
preso da un vivo interesse per i problemi sociali.
Prese a frequentare il circolo di casa Verri e scrisse, su
consiglio di Pietro Verri
il saggio "Dei disordini e dei rimedi delle monete nello
stato di Milano nel 1762".
Nell'ambiente che gravitava intorno ai Verri ed al periodico del Caffè concepì l'idea
di scrivere il famoso libro "Dei delitti e delle
pene"(1763-64), pubblicato anonimo a Livorno nel 1764.
Il libro ebbe un grandissimo successo e fu commentato da
Voltaire.
Nel 1768 Beccaria ebbe la cattedra di economia politica nelle
Scuole Palatine di Milano e nel 1771 fu eletto consigliere del
Supremo consiglio dell'economia poi, finalmente, nel 1791 fece
parte della Giunta per la riforma del sistema giudiziario.
Giulia Beccaria, madre di Manzoni, è figlia di questo grande
personaggio dell'Illuminismo lombardo.