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Vox in Side
Io Fo un
Nobel a te
bla,bla,bla...coccode'
Mistero Buffo in tre atti regolamentari
senza calci di rigore ma con molte pedate.
il virgolettato "...", anche se di tono tragico, appartiene ai personaggi
citati,
il resto appartiene alla verosimiglianza, la parente povera dell'
Analogia.
Coro: siamo le
scatole di Luzzi che girano per non fermarsi più
siamo gli olimpici tromboni, perchè facciamo rima con Raboni
Cantiamo d'un buffone che si merita un cazzotto
dal lumen lucreziano d'Andrea Zanzotto
Salvatore Carrubba (assessore
alla cultura del comune di Milano): "Faremo una festa per Dario Fo,
non importa dove, purchè coinvolga tutti. Faremo una festa
perchè Fo prima di tutto rappresenta Milano."
Orfeo: vengo anch'io
Fini: no tu no
Dioniso: io son
contento e tu?
Umberto Eco: anch'io
sono "contento
come una Pasqua. Fo è un mio caro amico"
Raboni: "ma quei testi non sono che tracce,
pretesti, canovacci del tutto privi, non dico di valore
letterario,
ma perfino di un effettiva, autonoma leggibilità"
Maurizio Gasparri: lo
dicevo io che ero intelligente mi da ragione anche il Raboni e
allora
"basta con l'overdose
di Dario FO sugli schermi della Rai"
Fini: ma dai Gasparri
cerca di essere piu fine te lo dice Fini, non quello dei
tortellini che non
capisce niente, ma io me il capo.
Gasparri: La Rai che,
come anche i comunisti nella loro becera ignoranza sanno,
significa
Radio Alleanza Italica, "è
un servizio pubblico, non il giardino di casa di un fascista
pentito,
comunista convinto, buffone permanente, non nel senso teatrale,
ma nel senso comune "
Raboni: sono proprio
d'accordo o mio luminoso ortofrutticolo della Polis nero vestita
preparerò anche per te uno scranno nei miei pollai del Corriere
Della Sera e poi
perchè mai dovremmo spegnere in noi questa grande luce che ci
rischiara da duemila
anni per brancolare nel buio delle notti svedesi "Forse i bravi accademici
hanno preso semplicemente lucciole per lanterne; Tutto può
essere, tutto può succedere in questi tempi di confusione, di
pressappochismo e - se mi è consentito riciclare un vecchio
termine in disuso - di qualunquismo culturale. "
Indro Montanelli: " anch'io mi chiedo, come
Raboni, come hanno fatto dei giudici svedesi e norvegesi,
comunque stranieri, a capire e aprezzare il linguaggio
maccheronico e multidialettale di Fo"
Umberto Eco: "Una volta ho visto in un
teatro gremito di New York uno spettacolo di Fo recitato da
attori americani. Un successo". E questo cosa vuol dire?
"E'
semplice: se uno spettatore americano apprezza Fo senza Fo vuol
dire che dobbiamo guardare i suoi testi a prescindere
dall'esecuzione teatrale. Vuol dire che sbagliamo se ci lasciamo
condizionare dal personaggio, che pure è grandissimo. I suoi
testi hanno molto rilievo nella nostra letteratura. Tutto
qui".
Enzo Siciliano: "Ci vuole poco a concludere che
quel premio è andato a uno dei segni più cospicui, concreti di
una significativa, "alta" tradizione italiana di
scrittura."
Carlo Bo: " non sta a me dare un
giudizio critico. Io sono soltanto un letterato."
"...è inutile chiedersi se
a Stoccolma hanno scelto l'attore, l'autore o il Giullare. Fo è
stato osannato nella conferenza stampa di
venerdì mattina a Milano e gli applausi superano di gran lunga
le riseve dei fedeli della letteratura"
Alberoni: ci devo pensare su, l'argomento è troppo vasto
e profondo, ma alla fine riuscirò a
dipanare le nebbie lombarde che non esistono più.
Carlo Castellaneta: anche se sono d'accordo con Alberoni
permettetemi di enunciare la sintesi
del mio pensiero
"Oggi per Fo credo che il Nobel significhi una rivincita,
che forse nemmeno sperava"
Raboni: la si finisca, ritorniamo alla poesia " Nel bar pieno, fra gente
/ giovane che mi guarda e ti
saluta, / il tuo bisbiglio spudorato, / docile, rauco: Vuoi che
te lo succhi? "
Dante: "...ormai
è tempo di scostarsi / dal bosco; fa che di retro a me vegne: /
li margini fan via, che non
son arsi, /
e sopra
loro ogne vapor si spegne."
Sipario