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X è un sistema grafico per gli ambienti Unix, o più precisamente per gli ambienti aderenti agli standard C ANSI o POSIX.
X Window System è stato sviluppato originariamente nei laboratori del MIT (Massachusetts Institute of Technology) e in seguito tutti i diritti sono stati assegnati al X Consortium, a partire dal 1 gennaio 1994. Nel 1998, X Consortium è diventato parte di The Open Group.
I termini X, X Window e X Window System sono da intendersi come sinonimi dello stesso sistema grafico, mentre il nome «X Windows» non è corretto. Tuttavia, è bene sottolineare che X Window System è un marchio registrato di The Open Group.
X Window System è un marchio di The Open Group (<http://www.camb.opengroup.org/tech/desktop/x/>) e a partire dalla versione 11R6.4 non è più software libero. Nell'appendice L è riportata la licenza originale, valida fino alla versione 11R6.3. Attualmente, lo sviluppo di X come software libero avviene per opera di The XFree86 Project, per il quale continua a essere valida la vecchia licenza MIT (appendice L). |
Nel sistema X si utilizzano alcuni termini importanti che rappresentano altrettante parti di questo.
Il servente X è il programma che gestisce le funzionalità grafiche e le mette a disposizione degli altri programmi. Per questa ragione, l'elaboratore su cui si fa funzionare il servente X deve essere dotato di video grafico, tastiera e mouse. Il servente grafico fornisce anche un servizio di rete dal momento che consente l'accesso a programmi in funzione presso altri elaboratori.
I clienti X sono i programmi che utilizzano questo ambiente grafico comunicando con il servente X. Un cliente X può essere messo in funzione anche in un elaboratore diverso da quello sul quale è in funzione un servente X.
protocollo X
Tra i clienti X e il servente X, intercorre una comunicazione, attraverso un protocollo prestabilito.
I programmi che utilizzano i servizi del servente X utilizzano le funzioni di librerie specifiche che sono conosciute come Xlib.
Un gestore di finestre, ovvero un window manager, è un programma speciale che si occupa di gestire le finestre delle varie applicazioni. In generale, nell'ambiente X si tratta di un cliente X.
Dal punto di vista di X, l'hardware è ciò che consente di interagire in questo sistema grafico (nel senso che il resto non è di sua competenza). Si tratta della tastiera, dello schermo grafico e del dispositivo di puntamento. In pratica il ruolo di X è quello di controllare tutto questo.
Figura 77.1. X è un sistema attraverso il quale, teoricamente, è possibile avere macchine che fanno girare più di un servente grafico, ognuno in grado di controllare una stazione grafica (display) che a sua volta utilizza uno o più schermi grafici. |
All'interno di un elaboratore possono funzionare teoricamente più serventi grafici per controllare altrettante stazioni grafiche di lavoro. Inoltre, sempre teoricamente, una stazione grafica può utilizzare più di uno schermo grafico contemporaneamente.
Nel gergo di X la stazione grafica è il display, e viene identificata da un numero a partire da zero, nella forma :n. Se una stazione grafica è dotata di più di uno schermo, quando si deve fare riferimento a uno di questi occorre aggiungere all'indicazione del numero della stazione grafica quello dello schermo. Anche in questo caso, il primo corrisponde a zero. La forma diventa quindi :n.m, dove n è la stazione grafica e m è lo schermo. La figura 77.1 dovrebbe chiarire il meccanismo. Il valore predefinito di stazione grafica e schermo è zero, per cui, quando non si specificano queste informazioni, si intende implicitamente lo schermo :0.0.
I dispositivi di puntamento, solitamente il mouse, possono avere un numero variabile di tasti; teoricamente si va da un minimo di uno a un massimo di cinque. Nell'ambiente X, questi tasti si distinguono attraverso un numero: 1, 2, 3, 4 e 5. Il tasto sinistro è il primo, e da lì si continua la numerazione. Quando si utilizza un mouse a tre tasti, il tasto numero due è quello centrale.
Il vero problema è che X utilizza normalmente tre tasti, mentre la maggior parte dei mouse in circolazione ne mette a disposizione due (compatibilità Microsoft). Nei mouse a due tasti, il tasto destro svolge la funzione del tasto numero tre, e solitamente il tasto centrale (cioè il numero due) si ottiene con l'uso contemporaneo dei due tasti esistenti.
Figura 77.2. La numerazione dei tasti dei mouse che ne hanno solo due è particolare. |
Questo problema viene ripreso nella descrizione della configurazione di XFree86 e lì dovrebbe risultare più chiaro.
Il programma che si occupa di gestire la stazione grafica è il servente grafico. È un servente perché offre solo dei servizi e non interagisce direttamente con l'utente. Sono i programmi clienti a interagire con l'utente. Questi richiedono al servente di poter utilizzare uno schermo determinato, e attraverso la stazione grafica corrispondente sono in grado di ricevere l'input della tastiera e dell'unità di puntamento.
Tra i programmi clienti, quello che riveste un ruolo fondamentale è il gestore di finestre, attraverso il quale si rendono disponibili quei meccanismi con cui si può passare facilmente da un programma all'altro e le finestre possono essere ridimensionate o ridotte a icona.
X è trasparente nei confronti della rete. Un programma cliente può utilizzare i servizi di un servente remoto, interagendo con la stazione grafica di quel servente. Questo tipo di utilizzo richiede comunque una forma di autorizzazione o autenticazione, per motivi di sicurezza.
Quando si vuole identificare uno schermo particolare di un certo elaboratore nella rete, si antepone alle coordinate (già viste nella sezione precedente) il nome o l'indirizzo di quell'elaboratore: host:n.m. La figura 77.3 mostra un esempio di questo tipo di utilizzo.
Figura 77.3. Il servente grafico può concedere l'utilizzo della stazione grafica anche a programmi in esecuzione su elaboratori remoti. |
Nella sezione precedente si è visto che un programma cliente può connettersi con un servente X sia locale che remoto. Per una connessione remota occorre stabilire un collegamento. Il servente X resta normalmente in ascolto sulla porta 6 000 + n, dove n rappresenta il numero della stazione grafica, ovvero del servente X.
Nel caso di una stazione grafica con indirizzo :1, la porta su cui dovrebbe trovarsi in ascolto il servente relativo è la numero 6 001.
Il concetto di cliente-servente per ciò che riguarda la rete viene ripreso nei capitoli dedicati proprio alle connessioni in rete (87 e successivi).
I programmi che utilizzano i servizi di un servente grafico fanno uso di librerie particolari. Queste librerie sono dunque indispensabili anche per quei programmi clienti che utilizzano i servizi di serventi remoti.
XFree86 è una collezione di serventi X per i sistemi operativi Unix. In origine, si trattava esclusivamente della piattaforma i386, e questa è la ragione della sigla «86» che compare nel nome, ma poi il progetto si è esteso anche ad altre. XFree86 è una derivazione di X386.
Si tratta di una collezione di serventi perché uno solo non basterebbe per gestire tutti i tipi di scheda video esistenti, di conseguenza, quando si usa X, si deve scegliere il programma servente in relazione alla scheda video utilizzata.
XFree86 è un marchio di The XFree86 Project, Inc.
La struttura prevista per il file system di GNU/Linux (capitolo 57) colloca tutti i file statici di X (binari, documentazione, librerie, ecc.) al di sotto di /usr/X11R6/
. I file di configurazione, sono invece collocati al di sotto di /etc/X11/
.
Per ragioni di compatibilità, vengono aggiunti alcuni collegamenti simbolici.
/usr/bin/X11 -> /usr/X11R6/bin /usr/lib/X11 -> /usr/X11R6/lib/X11 /usr/include/X11 -> /usr/X11R6/include/X11
Per poter utilizzare XFree86 occorre configurare il file /etc/X11/XF86Config
, di solito attraverso programmi come xf86config e XF86Setup.
Il primo dei due è un programma interattivo che non fa uso di grafica ed è piuttosto scomodo: fa una serie di domande e non è possibile tornare indietro quando si scopre di avere sbagliato qualcosa. Si può solo ricominciare. Il secondo, è un programma grafico, più comodo, che però potrebbe non funzionare, soprattutto se sono stati installati solo alcuni serventi grafici e manca quello per la scheda VGA standard.
Di seguito si descrive l'operazione di configurazione attraverso xf86config. Chi utilizza la distribuzione Red Hat, può anche usare Xconfigurator che è descritto nella sezione 77.2.3, ma la lettura di questa sezione è opportuna ugualmente, essendo più dettagliata.
Prima di avviare il programma di configurazione occorre avere ben chiare in mente le caratteristiche dell'hardware video-tastiera-mouse. Per quanto riguarda il monitor si deve conoscere il valore minimo e massimo delle frequenze di scansione orizzontale e verticale. La frequenza orizzontale è espressa in kHz mentre quella verticale in Hz. La scheda video è l'elemento più delicato e di essa, oltre che il nome dell'integrato che si occupa della grafica, occorre conoscere la quantità di memoria. Negli esempi seguenti si fa riferimento a un monitor in grado di utilizzare frequenze orizzontali da 31 kHz a 60 kHz e frequenze verticali da 50 Hz a 90 Hz, una scheda video con integrato S3 Trio64+, una tastiera italiana standard e un mouse seriale Microsoft compatibile (a due tasti).
$
su
[Invio]
È meglio operare con i privilegi dell'utente root per fare questa operazione, altrimenti viene creato un file XF86Config
all'interno della propria directory personale invece che nella sua destinazione corretta.
#
xf86config
[Invio]
This program will create a basic XF86Config file, based on menu selections you make. The XF86Config file usually resides in /usr/X11R6/lib/X11 or /etc. A sample XF86Config file is supplied with XFree86; it is configured for a standard VGA card and monitor with <num>640</num>x<num>480</num> resolution. This program will ask for a pathname when it is ready to write the file. You can either take the sample XF86Config as a base and edit it for your configuration, or let this program produce a base XF86Config file for your configuration and fine-tune it. Refer to /usr/X11R6/lib/X11/doc/README.Config for a detailed overview of the configuration process. For accelerated servers (including accelerated drivers in the SVGA server), there are many chipset and card-specific options and settings. This program does not know about these. On some configurations some of these settings must be specified. Refer to the server man pages and chipset-specific READMEs. Before continuing with this program, make sure you know the chipset and amount of video memory on your video card. SuperProbe can help with this. It is also helpful if you know what server you want to run. Press enter to continue, or ctrl-c to abort.
Il programma mostra un'introduzione ricordando in particolare che prima di proseguire è necessario conoscere le caratteristiche della scheda video.
[Invio]
The directory '/usr/X386/bin' exists. You probably have an old version of XFree86 installed (XFree86 3.1 installs in '/usr/X11R6' instead of '/usr/X386'). It is important that the directory '/usr/X11R6' is present in your search path, *before* any occurrence of '/usr/X386/bin'. If you have installed X program binaries that are not in the base XFree86 distribution in '/usr/X386/bin', you can keep the directory in your path as long as it is after '/usr/X11R6'. Your PATH is currently set as follows: /usr/local/bin:/bin:/usr/bin:/usr/bin/X11:/usr/openwin/bin:/usr/lib/teTeX/bin:. Note that the X binary directory in your path may be a symbolic link. In that case you could modify the symbolic link to point to the new binaries. Example: 'rm -f /usr/bin/X11; ln -s /usr/X11R6/bin /usr/bin/X11', if the link is '/usr/bin/X11'. Make sure the path is OK before continuing. Press enter to continue, or ctrl-c to abort.
È già stato precisato che XFree86 è derivato da X386, quindi le versioni precedenti erano installate all'interno della directory /usr/X386/bin
. Ma per motivi di compatibilità con il passato è normale trovare un collegamento simbolico che traduce /usr/X386
in /usr/X11R6
. Di conseguenza, se le cose stanno così, l'avvertimento che riguarda questa directory può essere ignorato.
Per il funzionamento del servente XFree86 è necessario che la directory in cui risiede sia compresa nel percorso di ricerca (cioè nella variabile PATH). Questa directory è /usr/X11R6/bin
, ma spesso è raggiungibile anche attraverso il collegamento simbolico /usr/bin/X11
che punta a /usr/X11R6/bin/
. Quindi il percorso di ricerca trovato nella variabile PATH è valido (si trattava di ...:/usr/bin/X11:...).
[Invio]
First specify a mouse protocol type. Choose one from the following list: 1. Microsoft compatible (2-button protocol) 2. Mouse Systems (3-button protocol) 3. Bus Mouse 4. PS/2 Mouse 5. Logitech Mouse (serial, old type, Logitech protocol) 6. Logitech MouseMan (Microsoft compatible) 7. MM Series 8. MM HitTablet If you have a two-button mouse, it is most likely of type 1, and if you have a three-button mouse, it can probably support both protocol 1 and 2. There are two main varieties of the latter type: mice with a switch to select the protocol, and mice that default to 1 and require a button to be held at boot-time to select protocol 2. Some mice can be convinced to do 2 by sending a special sequence to the serial port (see the ClearDTR/ClearRTS options). Enter a protocol number:
Anche il mouse può essere un problema, specialmente se si dispone di un mouse di tipo bus (bus-mouse). Si veda a questo proposito quanto spiegato nella sezione 77.3.4.
Fondamentalmente esistono due tipi di mouse seriali: Microsoft a due tasti e Mouse System a tre tasti. Il Mouse System a tre tasti sarebbe l'ideale dal momento che X richiede l'uso di tutti e tre i tasti, ma spesso, un mouse del genere è anche compatibile con il sistema Microsoft a due tasti. Nella migliore delle ipotesi si ha a disposizione un piccolo commutatore che permette di selezionare la modalità di funzionamento, nella peggiore occorre tenere premuto uno dei tasti all'avvio del sistema per definire la modalità a tre tasti.
Tra i mouse a tre tasti esiste anche il tipo Logitech Mouseman che è compatibile con il tipo Microsoft, ma ha il tasto centrale che genera un segnale corrispondente alla pressione di entrambi i tasti.
Dato che si vuole seguire l'esempio proposto inizialmente, si sceglie il mouse Microsoft compatibile.
1
[Invio]
You have selected a Microsoft protocol mouse. If your mouse was made by Logitech, you might want to enable ChordMiddle which could cause the third button to work. Please answer the following question with either 'y' or 'n'. Do you want to enable ChordMiddle?
Quando si hanno a disposizione solo due tasti si pone il problema di accedere alle funzioni legate al tasto centrale mancante. Nella peggiore delle ipotesi si devono premere contemporaneamente i due tasti (cosa non facile) e in questo caso si parla di emulazione del terzo bottone, oppure si dispone di un mouse in grado di generare un segnale equivalente alla pressione dei due tasti quando si preme il tasto centrale, e allora si parla di accordo centrale (chord middle). Una delle due scelte esclude l'altra. La differenza tra emulare il terzo bottone e utilizzare l'accordo centrale sta nel fatto che nel primo caso viene concessa una certa tolleranza (dovendo premere due tasti diventa difficile farlo contemporaneamente), mentre nel secondo caso no. Tutto sommato si potrebbe utilizzare sempre l'emulazione del terzo bottone anche quando si ha un mouse Logitech.
n
[Invio]
You have selected a two-button mouse protocol. It is recommended that you enable Emulate3Buttons. Please answer the following question with either 'y' or 'n'. Do you want to enable Emulate3Buttons?
y
[Invio]
Now give the full device name that the mouse is connected to, for example /dev/tty00. Just pressing enter will use the default, /dev/mouse. Mouse device:
Se il proprio sistema è stato configurato correttamente, nella directory /dev/
dovrebbe trovarsi un collegamento simbolico che punta al file di dispositivo corrispondente all'interfaccia utilizzata per connettere il mouse. Dovrebbe trattarsi del collegamento /dev/mouse
. Se è così, è sufficiente confermare.
[Invio]
Beginning with XFree86 3.1.2D, you can use the new X11R6.1 XKEYBOARD extension to manage the keyboard layout. If you answer 'n' to the following question, the server will use the old method, and you have to adjust your keyboard layout with xmodmap. Please answer the following question with either 'y' or 'n'. Do you want to use XKB?
È possibile utilizzare una mappa della tastiera gestita direttamente da X. Si procede in modo da selezionare quella adatta alla tastiera italiana.
y
[Invio]
The following dialogue will allow you to select from a list of already preconfigured keymaps. If you don't find a suitable keymap in the list, the program will try to combine a keymap from additional information you are asked then. Such a keymap is by default untested and may require manual tuning. Please report success or required changes for such a keymap to XFREE86@XFREE86.ORG for addition to the list of preconfigured keymaps in the future. Press enter to continue, or ctrl-c to abort.
[Invio]
List of preconfigured keymaps: 1 Standard 101-key, US encoding 2 Microsoft Natural, US encoding 3 KeyTronic FlexPro, US encoding 4 Standard 101-key, US encoding with ISO9995-3 extensions 5 Standard 101-key, German encoding 6 Standard 101-key, French encoding 7 Standard 101-key, Thai encoding 8 Standard 101-key, Swiss/German encoding 9 Standard 101-key, Swiss/French encoding 10 None of the above Enter a number to choose the keymap.
10
[Invio]
You did not select one of the preconfigured keymaps. We will now try to compose a suitable XKB setting. This setting is untested. Please select one of the following standard keyboards. Use DEFAULT if nothing really fits (101-key, tune manually) 1 Standard 101-key keyboard 2 Standard 102-key keyboard 3 101-key with ALT_R = Multi_key 4 102-key with ALT_R = Multi_key 5 Microsoft Natural keyboard 6 KeyTronic FlexPro keyboard 7 DEFAULT Enter a number to choose the keyboard.
2
[Invio]
Please choose one of the following countries. Use DEFAULT if nothing really fits (US encoding, tune manually) Press enter to continue, or ctrl-c to abort.
[Invio]
1 Belgium 2 Bulgaria 3 Canada 4 Czechoslovakia 5 Denmark 6 Finland 7 France 8 Germany 9 Italy 10 Norway 11 Poland 12 Portugal 13 Russia 14 Spain 15 Sweden 16 Thailand 17 Switzerland/French layout 18 Switzerland/German layout Enter a number to choose the country. Press enter for the next page
9
[Invio]
Now we want to set the specifications of the monitor. The two critical parameters are the vertical refresh rate, which is the rate at which the whole screen is refreshed, and most importantly the horizontal sync rate, which is the rate at which scanlines are displayed. The valid range for horizontal sync and vertical sync should be documented in the manual of your monitor. If in doubt, check the monitor database /usr/X11R6/lib/X11/doc/Monitors to see if your monitor is there. Press enter to continue, or ctrl-c to abort.
La fase successiva è quella di definire gli intervalli di frequenza delle scansioni orizzontale e verticale del monitor. Si procede indicando direttamente i valori.
[Invio]
You must indicate the horizontal sync range of your monitor. You can either select one of the predefined ranges below that correspond to industry- standard monitor types, or give a specific range. It is VERY IMPORTANT that you do not specify a monitor type with a horizontal sync range that is beyond the capabilities of your monitor. If in doubt, choose a conservative setting. hsync in kHz; monitor type with characteristic modes 1 31.5; Standard VGA, 640x480 @ 60 Hz 2 31.5 - 35.1; Super VGA, 800x600 @ 56 Hz 3 31.5, 35.5; 8514 Compatible, 1024x768 @ 87 Hz interlaced (no 800x600) 4 31.5, 35.15, 35.5; Super VGA, 1024x768 @ 87 Hz interlaced, 800x600 @ 56 Hz 5 31.5 - 37.9; Extended Super VGA, 800x600 @ 60 Hz, 640x480 @ 72 Hz 6 31.5 - 48.5; Non-Interlaced SVGA, 1024x768 @ 60 Hz, 800x600 @ 72 Hz 7 31.5 - 57.0; High Frequency SVGA, 1024x768 @ 70 Hz 8 31.5 - 64.3; Monitor that can do 1280x1024 @ 60 Hz 9 31.5 - 79.0; Monitor that can do 1280x1024 @ 74 Hz 10 31.5 - 82.0; Monitor that can do 1280x1024 @ 76 Hz 11 Enter your own horizontal sync range Enter your choice (1-11):
11
[Invio]
Please enter the horizontal sync range of your monitor, in the format used in the table of monitor types above. You can either specify one or more continuous ranges (e.g. 15-25, 30-50), or one or more fixed sync frequencies. Horizontal sync range:
31-60
[Invio]
You must indicate the vertical sync range of your monitor. You can either select one of the predefined ranges below that correspond to industry- standard monitor types, or give a specific range. For interlaced modes, the number that counts is the high one (e.g. 87 Hz rather than 43 Hz). 1 50-70 2 50-90 3 50-100 4 40-150 5 Enter your own vertical sync range Enter your choice:
5
[Invio]
Vertical sync range:
50-60
[Invio]
You must now enter a few identification/description strings, namely an identifier, a vendor name, and a model name. Just pressing enter will fill in default names. The strings are free-form, spaces are allowed. Enter an identifier for your monitor definition:
I dati identificativi del monitor sono facoltativi e si possono saltare semplicemente, anche se in questo esempio vengono inseriti.
Addonics MON-7C8B
[Invio]
Enter the vendor name of your monitor:
Addonics
[Invio]
Enter the model name of your monitor:
MON-7C8B
[Invio]
Now we must configure video card specific settings. At this point you can choose to make a selection out of a database of video card definitions. Because there can be variation in Ramdacs and clock generators even between cards of the same model, it is not sensible to blindly copy the settings (e.g. a Device section). For this reason, after you make a selection, you will still be asked about the components of the card, with the settings from the chosen database entry presented as a strong hint. The database entries include information about the chipset, what server to run, the Ramdac and ClockChip, and comments that will be included in the Device section. However, a lot of definitions only hint about what server to run (based on the chipset the card uses) and are untested. If you can't find your card in the database, there's nothing to worry about. You should only choose a database entry that is exactly the same model as your card; choosing one that looks similar is just a bad idea (e.g. a GemStone Snail 64 may be as different from a GemStone Snail 64+ in terms of hardware as can be). Do you want to look at the card database?
L'indicazione della scheda video è una fase delicata e con un po' di fortuna si può trovare la propria scheda nell'elenco di quelle previste.
y
[Invio]
0 2 the Max MAXColor S3 Trio64V+ S3 Trio64V+ 1 928Movie S3 928 2 AGX (generic) AGX-014/15/16 3 ALG-5434(E) CL-GD5434 4 ASUS PCI-AV264CT ATI-Mach64 5 ASUS PCI-V264CT ATI-Mach64 6 ASUS Video Magic PCI V864 S3 864 7 ASUS Video Magic PCI VT64 S3 Trio64 8 ATI 3D Xpression ATI-Mach64 9 ATI 8514 Ultra (no VGA) ATI-Mach8 10 ATI Graphics Pro Turbo ATI-Mach64 11 ATI Graphics Pro Turbo 1600 ATI-Mach64 12 ATI Graphics Ultra ATI-Mach8 13 ATI Graphics Ultra Pro ATI-Mach32 14 ATI Graphics Xpression with 68875 RAMDAC ATI-Mach64 15 ATI Graphics Xpression with AT&T 20C408 RAMDAC ATI-Mach64 16 ATI Graphics Xpression with CH8398 RAMDAC ATI-Mach64 17 ATI Graphics Xpression with Mach64 CT (264CT) ATI-Mach64 Enter a number to choose the corresponding card definition. Press enter for the next page, q to continue configuration.
L'elenco è molto lungo e vale la pena di scorrerlo tutto prima di scegliere il numero corrispondente al modello della propria scheda. Una volta raggiunta la fine, l'elenco viene riproposto dall'inizio.
[Invio]
[Invio]
[Invio]
...
234 S3 86C928 (generic) S3 928 235 S3 86C964 (generic) S3 964 236 S3 86C968 (generic) S3 968 237 S3 86C988 (generic) S3 ViRGE/VX 238 S3 911/924 (generic) S3 911/924 239 S3 924 with SC1148 DAC S3 924 240 S3 928 (generic) S3 928 241 S3 964 (generic) S3 964 242 S3 968 (generic) S3 968 243 S3 Trio32 (generic) S3 Trio32 244 S3 Trio64 (generic) S3 Trio64 245 S3 Trio64V+ (generic) S3 Trio64V+ 246 S3 ViRGE (generic) S3 ViRGE 247 S3 ViRGE/VX (generic) S3 ViRGE/VX 248 S3 Vision864 (generic) S3 864 249 S3 Vision868 (generic) S3 868 250 S3 Vision964 (generic) S3 964 251 S3 Vision968 (generic) S3 968 Enter a number to choose the corresponding card definition. Press enter for the next page, q to continue configuration.
245
[Invio]
Your selected card definition: Identifier: S3 Trio64 (generic) Chipset: S3 Trio64 Server: XF86_S3 Do NOT probe clocks or use any Clocks line. Press enter to continue, or ctrl-c to abort.
Il programma di configurazione conferma la scelta della scheda video, e in questo caso, avvisa che non si dovrà sondare il clock e non si dovrà usare alcuna direttiva Clocks nella sezione Device.
[Invio]
Now you must determine which server to run. Refer to the manpages and other documentation. The following servers are available (they may not all be installed on your system): 1 The XF86_Mono server. This a monochrome server that should work on any VGA-compatible card, in 640x480 (more on some SVGA chipsets). 2 The XF86_VGA16 server. This is a 16-color VGA server that should work on any VGA-compatible card. 3 The XF86_SVGA server. This is a 256 color SVGA server that supports a number of SVGA chipsets. On some chipsets it is accelerated or supports higher color depths. 4 The accelerated servers. These include XF86_S3, XF86_Mach32, XF86_Mach8, XF86_8514, XF86_P9000, XF86_AGX, XF86_W32, XF86_Mach64, XF86_I128 and XF86_S3V. These four server types correspond to the four different "Screen" sections in XF86Config (vga2, vga16, svga, accel). 5 Choose the server from the card definition, XF86_S3. Which one of these screen types do you intend to run by default (1-5)?
Questa domanda sembra superflua dato che la scheda video è appena stata scelta. In pratica si deve confermare che si vuole proprio il servente che può gestire la scheda selezionata precedentemente.
5
[Invio]
The server to run is selected by changing the symbolic link 'X'. For example, 'rm /usr/X11R6/bin/X; ln -s /usr/X11R6/bin/XF86_SVGA /usr/X11R6/bin/X' selects the SVGA server. Please answer the following question with either 'y' or 'n'. Do you want me to set the symbolic link?
Per fare in modo che venga avviato il servente desiderato, si crea o si modifica un collegamento simbolico. In questo caso si deve fare in modo che /usr/X11R6/bin/X
punti a /usr/X11R6/bin/XF86_S3
. Lo si può fare manualmente o lo si può lasciar fare al programma di configurazione.(1)
y
[Invio]
Now you must give information about your video card. This will be used for the "Device" section of your video card in XF86Config. You must indicate how much video memory you have. It is probably a good idea to use the same approximate amount as that detected by the server you intend to use. If you encounter problems that are due to the used server not supporting the amount memory you have (e.g. ATI Mach64 is limited to 1024K with the SVGA server), specify the maximum amount supported by the server. How much video memory do you have on your video card: 1 256K 2 512K 3 1024K 4 2048K 5 4096K 6 Other Enter your choice:
L'informazione sulla quantità di memoria a disposizione è importante per determinare la cosiddetta profondità dell'immagine, intendendo con questo la quantità di colori che si possono utilizzare, a seconda della risoluzione utilizzata.
3
[Invio]
You must now enter a few identification/description strings, namely an identifier, a vendor name, and a model name. Just pressing enter will fill in default names (possibly from a card definition). Your card definition is S3 Trio64 (generic). The strings are free-form, spaces are allowed. Enter an identifier for your video card definition:
Come per il monitor, le informazioni sul nome della scheda sono facoltative.
S3-763
[Invio]
You can simply press enter here if you have a generic card, or want to describe your card with one string. Enter the vendor name of your video card:
[Invio]
Enter the model (board) name of your video card:
S3 Trio64V+
[Invio]
Especially for accelerated servers, Ramdac, Dacspeed and ClockChip settings or special options may be required in the Device section. The RAMDAC setting only applies to the S3, AGX, W32 servers, and some drivers in the SVGA servers. Some RAMDAC's are auto-detected by the server. The detection of a RAMDAC is forced by using a Ramdac "identifier" line in the Device section. The identifiers are shown at the right of the following table of RAMDAC types: 1 AT&T 20C490 (S3 and AGX servers, ARK driver) att20c490 2 AT&T 20C498/21C498/22C498 (S3, autodetected) att20c498 3 AT&T 20C409/20C499 (S3, autodetected) att20c409 4 AT&T 20C505 (S3) att20c505 5 BrookTree BT481 (AGX) bt481 6 BrookTree BT482 (AGX) bt482 7 BrookTree BT485/9485 (S3) bt485 8 Sierra SC15025 (S3, AGX) sc15025 9 S3 GenDAC (86C708) (autodetected) s3gendac 10 S3 SDAC (86C716) (autodetected) s3_sdac 11 STG-1700 (S3, autodetected) stg1700 12 STG-1703 (S3, autodetected) stg1703 Enter a number to choose the corresponding RAMDAC. Press enter for the next page, q to quit without selection of a RAMDAC.
[Invio]
19 IBM RGB 526 (S3) ibm_rgb526 20 IBM RGB 528 (S3, autodetected) ibm_rgb528 21 ICS5342 (S3, ARK) ics5342 22 ICS5341 (W32) ics5341 23 IC Works w30C516 ZoomDac (ARK) zoomdac 24 Normal DAC normal Enter a number to choose the corresponding RAMDAC. Press enter for the next page, q to quit without selection of a RAMDAC.
24
[Invio]
A Clockchip line in the Device section forces the detection of a programmable clock device. With a clockchip enabled, any required clock can be programmed without requiring probing of clocks or a Clocks line. Most cards don't have a programmable clock chip. Choose from the following list: 1 Chrontel 8391 ch8391 2 ICD2061A and compatibles (ICS9161A, DCS2824) icd2061a 3 ICS2595 ics2595 4 ICS5342 (similar to SDAC, but not completely compatible) ics5342 5 ICS5341 ics5341 6 S3 GenDAC (86C708) and ICS5300 (autodetected) s3gendac 7 S3 SDAC (86C716) s3_sdac 8 STG 1703 (autodetected) stg1703 9 Sierra SC11412 sc11412 10 TI 3025 (autodetected) ti3025 11 TI 3026 (autodetected) ti3026 12 IBM RGB 51x/52x (autodetected) ibm_rgb5xx Just press enter if you don't want a Clockchip setting. What Clockchip setting do you want (1-12)?
[Invio]
For most configurations, a Clocks line is useful since it prevents the slow and nasty sounding clock probing at server start-up. Probed clocks are displayed at server startup, along with other server and hardware configuration info. You can save this information in a file by running 'X -probeonly 2>output_file'. Be warned that clock probing is inherently imprecise; some clocks may be slightly too high (varies per run). At this point I can run X -probeonly, and try to extract the clock information from the output. It is recommended that you do this yourself and add a clocks line (note that the list of clocks may be split over multiple Clocks lines) to your Device section afterwards. Be aware that a clocks line is not appropriate for drivers that have a fixed set of clocks and don't probe by default (e.g. Cirrus). Also, for the P9000 server you must simply specify clocks line that matches the modes you want to use. For the S3 server with a programmable clock chip you need a 'ClockChip' line and no Clocks line. You must be root to be able to run X -probeonly now. The card definition says to NOT probe clocks. Do you want me to run 'X -probeonly' now?
La scheda scelta non richiede alcuna direttiva Clocks nella sezione Device, e lo stesso programma di configurazione avvisa di questo.
n
[Invio]
For each depth, a list of modes (resolutions) is defined. The default resolution that the server will start-up with will be the first listed mode that can be supported by the monitor and card. Currently it is set to: "640x480" "800x600" "1024x768" for 8bpp "640x480" "800x600" for 16bpp "640x480" for 24bpp "640x400" for 32bpp Note that 16, 24 and 32bpp are only supported on a few configurations. Modes that cannot be supported due to monitor or clock constraints will be automatically skipped by the server. 1 Change the modes for 8pp (256 colors) 2 Change the modes for 16bpp (32K/64K colors) 3 Change the modes for 24bpp (24-bit color, packed pixel) 4 Change the modes for 32bpp (24-bit color) 5 The modes are OK, continue. Enter your choice:
In base al tipo di scheda e alla quantità di memoria installata su di essa, si può determinare l'elenco delle modalità di funzionamento di questa. Dal momento che si ha a disposizione solo 1 Mibyte di memoria, non si può superare la risoluzione 1 024x768. Se ci si accontenta di risoluzioni inferiori si può aumentare la profondità dei colori (bpp equivale a bit per pixel e 2 elevato a questo valore dà il numero di colori a disposizione, quindi, con 8 bit/pixel si hanno a disposizione 28 = 256 colori).
Quando si avvierà il servente si potrà indicare la profondità desiderata e in base a quella scelta verrà utilizzata una delle modalità elencate.
Volendo è possibile scegliere un ordine diverso nella sequenza delle modalità, oppure si può eliminare un livello di risoluzione che genera qualche problema di visualizzazione. In generale non vale la pena di cambiare alcunché.
5
[Invio]
I am going to write the XF86Config file now. Make sure you don't accidently overwrite a previously configured one. Do you want it written to the current directory as 'XF86Config'?
La riserva posta dal programma di configurazione si spiega solo considerando la possibilità che si voglia conservare la configurazione precedente per qualche motivo. Se è così vale la pena di farsene una copia prima di procedere alla riscrittura del file XF86Config
.
y
[Invio]
File has been written. Take a look at it before running 'startx'. Note that the XF86Config file must be in one of the directories searched by the server (e.g. /usr/X11R6/lib/X11) in order to be used. Within the server press ctrl, alt and '+' simultaneously to cycle video resolutions. Pressing ctrl, alt and backspace simultaneously immediately exits the server (use if the monitor doesn't sync for a particular mode). For further configuration, refer to /usr/X11R6/lib/X11/doc/README.Config.
Alla conclusione, il programma di configurazione ricorda che il file XF86Config
deve trovarsi dove il servente si aspetta di trovarlo. La directory /etc/X11/
è il luogo corretto in quanto solitamente /usr/X11R6/lib/X11/XF86Config
è un collegamento simbolico che punta a /etc/X11/XF86Config
.
Per verificare se tutto è andato bene si può avviare lo script startx. Se qualcosa non va, basta premere la sequenza [Ctrl+Alt+Backspace] per fare terminare l'esecuzione del servente.
Come accennato in precedenza, la distribuzione Red Hat offre l'applicativo Xconfigurator per facilitare la configurazione di XFree86. Questo stesso programma viene utilizzato nella fase di installazione della distribuzione.
Xconfigurator
L'eseguibile Xconfigurator non prevede argomenti ed è interattivo. All'avvio, esegue una scansione diagnostica alla ricerca della scheda video. Se si tratta di una scheda PCI è molto probabile che venga identificata. Se la ricerca fallisce, viene richiesto all'utente di scegliere un tipo di scheda, o direttamente il servente grafico. Successivamente si passa all'indicazione del tipo di monitor (figura 77.4).
Figura 77.4. Scelta del monitor. |
È poco probabile che si riesca a trovare il proprio modello tra quelli proposti dall'elenco, per cui è quasi obbligatorio indicare il tipo Custom. Si deve quindi indicare la frequenza orizzontale (figura 77.5) e verticale (figura 77.6). È importante che le frequenze selezionate non superino i limiti stabiliti dalla casa costruttrice del monitor.
Figura 77.5. Scelta della frequenza orizzontale. |
Figura 77.6. Scelta della frequenza verticale. |
A seconda del tipo di scheda video disponibile potrebbe essere richiesta la selezione del cosiddetto RAMDAC. Se viene richiesto, in caso di dubbio si può rinunciare a specificarne il valore.
Un punto delicato è dato invece dal cosiddetto Clockchip. Se non si sa di cosa si tratti, è bene non indicare alcunché, come si vede nella figura 77.7.
Figura 77.7. Scelta del clockchip. |
Successivamente deve essere selezionata la quantità di memoria a disposizione della scheda video. È importante non indicarne più di quanta realmente presente.
Figura 77.8. Indicazione della memoria video disponibile. |
Infine, si devono indicare le modalità video, cioè la dimensione dello schermo espressa in punti. Per evitare fastidi inutili, sarebbe conveniente indicare una sola risoluzione per tutti i tipi di profondità di colori. La figura 77.9 mostra in particolare un esempio in cui è stata selezionata solo la risoluzione 800x600, sia per la profondità di colori a 8 bit, sia per la profondità a 16 bit, escludendo quella a 24 bit.
Figura 77.9. Indicazione delle modalità video utilizzabili. |
Al termine, viene provato l'avvio del servente grafico selezionato, utilizzando la configurazione indicata, in modo da permettere una verifica del suo funzionamento. In modalità grafica viene presentata una finestra di dialogo per richiedere la conferma del funzionamento. Se la risposta è affermativa, viene anche chiesto se si intende avviare immediatamente il sistema operativo in modo grafico.
La lettura del file /etc/X11/XF86Config
può dare molte informazioni utili sull'organizzazione di XFree86. In particolare, i programmi utilizzati per generarlo sono realizzati in modo da inserire molti commenti, e tra questi molti esempi di direttive che potrebbero essere utilizzate, così da agevolare chi volesse modificarlo successivamente a mano.
Il simbolo # serve a iniziare un commento che termina alla fine della riga, inoltre le righe bianche e quelle vuote vengono ignorate.
A titolo di esempio viene mostrato un file di configurazione adatto alla maggior parte delle schede video VGA e dei monitor relativi, utilizzando il servente grafico Mono, VGA16, oppure SVGA (rispettivamente: XF86_Mono, XF86_VGA16 e XF86_SVGA).
Section "Files" RgbPath "/usr/X11R6/lib/X11/rgb" FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/misc/" FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/75dpi/:unscaled" FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/100dpi/:unscaled" FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/Type1/" FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/Speedo/" FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/75dpi/" FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/100dpi/" EndSection Section "ServerFlags" # DontZap # DontZoom EndSection Section "Keyboard" Protocol "Standard" AutoRepeat 500 5 Xkbkeycodes "xfree86" XkbTypes "default" XkbCompat "default" XkbSymbols "en_US(pc102)+it" XkbGeometry "pc" EndSection Section "Pointer" Protocol "microsoft" Device "/dev/mouse" Emulate3Buttons Emulate3Timeout 50 EndSection Section "Monitor" Identifier "Monitor generico" HorizSync 31.5, 32.8, 35.15 VertRefresh 50-70 # 640x400 @ 70 Hz, 31.5 kHz hsync Modeline "640x400" 25.175 640 664 760 800 400 409 411 450 # 640x480 @ 60 Hz, 31.5 kHz hsync Modeline "640x480" 25.175 640 664 760 800 480 491 493 525 # 640x480 @ 63 Hz, 32.8 kHz hsync Modeline "640x480.28" 28.32 640 680 720 864 480 488 491 521 # 800x600 @ 56 Hz, 35.15 kHz hsync Modeline "800x600" 36 800 824 896 1024 600 601 603 625 EndSection Section "Device" Identifier "VGA generica" Chipset "generic" VideoRam 256 Clocks 25.2 28.3 EndSection Section "Device" Identifier "VGA 512" VideoRam 512 Clocks 25.2 28.3 EndSection Section "Screen" Driver "vga2" # XF86_Mono Device "VGA generica" Monitor "Monitor generico" Subsection "Display" Modes "640x400" "640x480" "640x480.28" ViewPort 0 0 Virtual 640 480 EndSubsection EndSection Section "Screen" Driver "vga16" # XF86_VGA16 Device "VGA generica" Monitor "Monitor generico" Subsection "Display" Modes "640x400" "640x480" "640x480.28" ViewPort 0 0 Virtual 640 480 EndSubsection EndSection Section "Screen" Driver "svga" # XF86_SVGA Device "VGA 512" Monitor "Monitor generico" Subsection "Display" Depth 8 Modes "640x400" "640x480" "640x480.28" "800x600" ViewPort 0 0 Virtual 800 600 EndSubsection EndSection
Segue la descrizione superficiale di alcune sezioni che possono comporre questo file di configurazione. Per una descrizione un po' più dettagliata si può consultare la pagina di manuale XF86Config(5) e per ciò che riguarda più specificatamente il tipo di servente grafico utilizzato, la pagina di manuale specifica: XF86_*(1).
La sezione Files riguarda la posizione dei file utilizzati dal servente.
RgbPath "/usr/X11R6/lib/X11/rgb"
La direttiva RgbPath permette di indicare il file contenente l'elenco dei nomi dei colori associato alla codifica RGB relativa.
FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/misc/" FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/75dpi/:unscaled" FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/100dpi/:unscaled" FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/Type1/" FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/Speedo/" FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/75dpi/" FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/100dpi/"
Con le direttive FontPath si indicano le directory contenenti i file dei tipi di carattere utilizzabili.
La sezione Flags permette di controllare alcune opzioni abbastanza importanti, in particolare quelle seguenti.
DontZap
La direttiva DontZap, se presente (di solito c'è, ma commentata), toglie la possibilità di concludere l'attività del servente attraverso la combinazione di tasti [Ctrl+Alt+Backspace].
DontZoom
La direttiva DontZoom, se presente (di solito c'è, ma commentata), toglie la possibilità di cambiare la modalità grafica attraverso l'uso delle combinazioni [Ctrl+Alt+num(+)] («control», «alt», «+ del tastierino numerico») e [Ctrl+Alt+num(-)] («control», «alt», «- del tastierino numerico»).
La sezione Keyboard riguarda la configurazione della tastiera. In generale, per quanto possibile, conviene non intervenire manualmente all'interno di questa sezione, in quanto il programma utilizzato per generare il file /etc/X11/XF86Config
dovrebbe essere in grado di inserire tutte le direttive necessarie.
La sezione Pointer riguarda la configurazione del mouse.
Protocol "microsoft"
La direttiva Protocol permette di definire il tipo di mouse utilizzato. Nelle situazioni più comuni si tratta del tipo microsoft, cioè di un mouse seriale a due tasti, oppure di mouseman, cioè di un mouse seriale a tre tasti, in cui il tasto centrale corrisponde alla pressione contemporanea dei due.
Device "/dev/mouse"
La direttiva Device definisce il file di dispositivo utilizzato per raggiungere il mouse. In questo caso si fa riferimento, evidentemente, a un collegamento simbolico.
Emulate3Buttons Emulate3Timeout 50
Le direttive Emulate3Buttons e Emulate3Timeout vanno usate assieme o eliminate del tutto. La loro presenza permette di abilitare l'emulazione del tasto centrale attraverso la pressione simultanea dei due tasti. Il valore del timeout, espresso in millisecondi, serve a definire la tolleranza necessaria a stabilire che si tratta di una pressione simultanea o meno.
ChordMiddle
La direttiva ChordMiddle (accordo centrale), si sostituisce alle due direttive Emulate3... Anch'essa rappresenta l'emulazione del tasto centrale attraverso la pressione simultanea dei due tasti esterni, però senza alcuna tolleranza. In pratica, si utilizza con mouse in cui il tasto centrale esiste e corrisponde a questa azione, come nel caso dei modelli Logitech Mouseman.
Quello che si vede di seguito è la configurazione alternativa della sezione Pointer necessaria allo scopo di utilizzare il dispositivo /dev/gpmdata
, che corrisponde in pratica a un mouse MouseSystems (qualunque sia il tipo di mouse utilizzato effettivamente). Si veda a questo proposito anche quanto descritto nella sezione 36.2.
# Pointer section Section "Pointer" Protocol "MouseSystems" Device "/dev/gpmdata"
La sezione Monitor riguarda la configurazione del monitor, inteso come unità di visualizzazione dell'immagine, attraverso la sua scansione. Il file di configurazione può contenere diverse sezioni Monitor, distinte in base alla direttiva Identifier, come nell'esempio seguente:
Identifier "Monitor generico"
Il nome utilizzato per identificare il monitor, serve per potervi fare riferimento all'interno di una sezione Screen.
HorizSync 31.5, 32.8
La direttiva HorizSync permette di definire le frequenze di sincronizzazione orizzontale. Può trattarsi di: valori discreti, cioè di un elenco di valori separati da una virgola; intervalli, cioè da due numeri collegati da un trattino; oppure di elenchi misti.
# HorizSync 30-64 # multisync # HorizSync 31.5, 35.2 # multiple fixed sync frequencies # HorizSync 15-25, 30-50 # multiple ranges of sync frequencies
I valori indicati si riferiscono a kilohertz (kHz), cioè migliaia di hertz, in modo predefinito.(2)
VertRefresh 50-70
La direttiva VertRefresh permette di definire le frequenze di sincronizzazione verticale. Valgono le stesse considerazione fatte per i valori della sincronizzazione orizzontale. Generalmente si tratta di un intervallo, come appare nell'esempio, inoltre l'unità di misura predefinita è in Hz.
Queste indicazioni possono essere delicate per il tipo di monitor che si utilizza, per cui non possono essere indicate troppo alla leggera. Infatti, ci sono situazioni in cui un monitor spinto a funzionare a frequenze troppo diverse da quelle previste dalla sua scheda tecnica, può anche risultarne danneggiarlo. |
# 640x400 @ 70 Hz, 31.5 kHz hsync Modeline "640x400" 25.175 640 664 760 800 400 409 411 450 # 640x480 @ 60 Hz, 31.5 kHz hsync Modeline "640x480" 25.175 640 664 760 800 480 491 493 525
Le direttive Modeline (solitamente sono più di una nella stessa sezione) permettono di definire in dettaglio le caratteristiche di un quadro, o frame, cioè di un'immagine secondo il punto di vista del monitor. Viene definito un nome seguito da una serie di informazioni numeriche (che sono descritte meglio nel capitolo 79). Convenzionalmente, il nome viene attribuito in modo da ricordare la risoluzione che si ottiene con quel tipo di modalità. A quel nome si fa riferimento attraverso altre direttive nella sezione Screen.
Mode "640x480" DotClock 25.175 HTimings 640 664 760 800 VTimings 480 491 493 525 # Flags "Interlace" EndMode
In alternativa alla direttiva Modeline, si può utilizzare la direttiva Mode che si articola su più righe, e può risultare più leggibile. Qui si mostra la dichiarazione della modalità 640x480 già vista nell'esempio precedente.
I nomi delle dichiarazione di queste diverse modalità di composizione dei quadri, possono essere usati più volte; quando ciò accade, viene presa in considerazione la prima modalità corrispondente che risulti valida. |
La sezione Device riguarda la configurazione della scheda video. Il file di configurazione può contenere diverse sezioni Device, distinte attraverso la direttiva Identifier, come nell'esempio seguente:
Identifier "VGA generica"
Il nome utilizzato per identificare la scheda, serve per potervi fare riferimento all'interno di una sezione Screen.
La maggior parte delle indicazioni che riguardano la scheda video possono essere determinate automaticamente dal servente grafico, all'avvio. Tuttavia, una volta conosciute, conviene fissarle nel file di configurazione.
Chipset "generic"
La direttiva Chipset permette di definire esplicitamente il tipo di integrato grafico utilizzato. I nomi utilizzabili dipendono dal servente grafico, e si possono conoscere consultando la pagina di manuale di questo (XF86_*(1)).
VideoRam 256
La direttiva Videoram permette di definire esplicitamente la quantità massima di memoria disponibile nella scheda video. Il valore viene espresso in Kibyte.
Clocks 25.2 28.3
La direttiva Clocks è molto importante e delicata. Permette di definire esplicitamente l'elenco di valori di dot-clock della scheda video. Si tratta in pratica delle frequenza con cui possono essere emessi i vari punti che compongono l'immagine. I due valori mostrati nell'esempio, dovrebbero essere sufficientemente bassi e comuni, da poter risultare compatibili con la maggior parte delle schede video VGA. L'unità di misura predefinita è il megahertz (MHz), inteso come milioni di hertz.
La sezione Screen permette di legare assieme le informazioni sul monitor e la scheda video, aggiungendo qualche indicazione sull'aspetto della superficie grafica. Il file di configurazione può contenere diverse sezioni Screen, distinte attraverso la direttiva Driver, che vengono selezionate in base al tipo di servente grafico utilizzato effettivamente.
Driver "vga16"
La direttiva Driver serve a definire il nome del servente grafico a cui si riferisce la sezione. Tra i nomi più comuni è il caso di ricordare i seguenti: vga2, che si riferisce al servente VGA monocromatico (1 bit, ovvero, due colori); vga16, che si riferisce al servente VGA a 4 bit (16 colori); svga, che si riferisce al servente VGA a 8 bit (256 colori).
Device "VGA generica" Monitor "Monitor generico"
Le direttive Device e Monitor permettono di indicare le sezioni che descrivono le caratteristiche della scheda video e del monitor.
Subsection "Display" Depth 4 Modes "640x400" "640x480" "640x480.28" ViewPort 0 0 Virtual 800 600 EndSubsection
La sottosezione Display serve a definire le modalità di visualizzazione che si possono utilizzare in corrispondenza di una certa profondità di colori (o di grigi). In pratica, se il tipo di scheda video, e il servente corrispondente, permettono di utilizzare profondità di colori differenti, in base al livello utilizzato e in funzione della memoria presente si potranno ottenere risoluzioni più o meno dettagliate.
Depth 4
La direttiva Depth definisce la profondità di colori espressa in numero di bit. Nell'esempio, il numero quattro rappresenta la possibilità di gestire 16 colori (o grigi), dal momento che con 4 bit si possono rappresentare 16 cifre differenti (24 = 16).
Modes "640x400" "640x480" "640x480.28"
La direttiva Modes elenca le modalità utilizzabili con la profondità di colori definita nella sottosezione. Queste modalità sono indicate per nome, in base a quanto dichiarato nella sezione Monitor, attraverso le direttive Modeline o Mode.
ViewPort 0 0 Virtual 800 600
La direttiva Virtual permette di definire la dimensione virtuale della superficie grafica, in punti orizzontali e verticali. Questa dimensione deve essere tale da non superare la richiesta di memoria video, e comunque deve essere maggiore o uguale alla massima dimensione stabilita con la direttiva Modes. Quando si utilizza una superficie grafica virtuale più grande di quella effettiva che appare sullo schermo, può essere utile stabilire quale sia la posizione iniziale, all'avvio del servente. Ciò si ottiene con la direttiva ViewPoint, dove solitamente si utilizzano le coordinate 0 0, a indicare l'angolo superiore sinistro.
Appunti di informatica libera 2000.07.31 --- Copyright © 2000 Daniele Giacomini -- daniele @ swlibero.org1) In realtà, per mantenere la coerenza con la struttura FHS, il collegamento simbolico contenuto in /usr/X11R6/bin/
è fisso e punta a un altro collegamento contenuto in /etc/X11/
. Quest'ultimo è quello che deve essere modificato effettivamente, in modo che faccia riferimento al servente giusto.
2) Quando si parla di cose legate all'informatica, è facile sbagliarsi. La frequenza si misura in hertz (Hz), che rappresenta il numero di cicli al secondo. I moltiplicatori di questa unità di misura sono quelli standard, quindi k sta per 1 000, e non 1 024.