Quando, nel 1962-63, durante la sua permanenza in India, scrisse questo Diario, Ginsberg non pensava alla sua pubblicazione.
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Si tratta di "appunti schizzi frammenti di sogno pensieri notturni fantasticherie pomeridiane istantanee Kodak ottiche e verbali: inni a Kali, frenesie politiche, stramberie.. frammenti di conversazioni" alla cui cura editoriale Ginsberg si dedic≥ solo anni dopo "come un solitario lavoro manuale dell'io", aggiungendovi foto e disegni.
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Libro fondamentale per capire l'evoluzione del poeta principe della beat generation, quello che in esso affascina il lettore non Φ solo la cronaca di un viaggio fra santoni e mendicanti, fumerie d'oppio e recinti crematori, poeti di strada e asceti solitari, ma soprattutto la descrizione dell'impatto di un io tromentato con una realtα diversa, dalla quale attendersi soluzioni esistenziali e attingere disperate speranze.