Gino Strada, 50 anni, sposato, una figlia. Chirurgo d'urgenza al Policlinico di Milano, sotto la guida del prof. Vittorio Staudacher, nei primi anni '80 si Φ occupato principalmente di chirurgia dei trapianti di cuore e cuore-polmone, con lunghi periodi di permanenza negli Stati Uniti, all'universitα di Stanford e Pittsburg.
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Nel 1988 decide di cambiare radicalmente il campo di applicazione delle sue competenze chirurgiche e lavora per anni con la Croce Rossa Internazionale di Ginevra in zone di guerra: 1989 Quetta, Pakistan; 1990 DessiΦ, Etiopia e Khao-I-Dang, Tailandia; 1991 Kabul, Afghanistan e Ayacucho, Per∙; 1992 Kabul, Afghanistan; 1993 Balbala, Gibuti e Berbera, Somalia; 1994 Bosnia.
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Alla fine del 1993 Gino Strada, sulla base della esperienza accumulata in anni di chirurgia di guerra, arriva alla convinzione che c'Φ bisogno di una organizzazione piccola, agile e altamente specializzata, che intervenga in favore della popolazione civile vittima della guerra.
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Con scarsissimi mezzi nella primavera del 1994 fonda, a Milano, Emergency. Riunisce un team internazionale specializzato in chirurgia di guerra, con il quale, nell'agosto '94, rimette in funzione l'ospedale di Kigali, la capitale del Ruanda devastata dalla guerra e ancora non raggiunta dagli aiuti umanitari.
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Prima di partire per questa prima missione di Emergency Gino Strada riesce a far conoscere, attraverso numerose interviste e presenze televisive, il dramma causato da 110 milioni di mine disseminate nel mondo. La battaglia di Emergency, organizzazione rigorosamente apartitica e apolitica, raccoglie numerosi consensi in tutti i settori dell'opinione pubblica, e contribuisce in maniera determinante a far approvare, nell'ottobre 1997, la legge per la messa al bando della produzione italiana di mine antiuomo.
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Nel maggio 1996 la rivista Scientific American chiede al dottor Strada un articolo che, intitolato "The Horror of Landmines", avrα la copertina della prestigiosa rivista e verrα tradotto in tutte le edizioni nazionali.
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Nel frattempo Emergency costruisce e gestisce, con i contributi, piccoli ma numerosi, dei sostenitori, il primo ospedale nel Kurdistan Iracheno a Sulaimaniya.
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Seguiranno un altro ospedale nella capitale Erbil, un Centro protesi e riabilitazione, sempre in Kurdistan, e l'ospedale "Ilaria Alpi" a Battambang in Cambogia.
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Nella primavera del 1996 l'Ufficio Umanitario dell'Unione Europea (ECHO) decide di finanziare alcuni progetti di Emergency in Kurdistan. Tornata da una visita all'ospedale di Emergency a Sulaimaniya il commissario europeo Emma Bonino dichiara al magazine "Sette" del Corriere della Sera "Ho visto raramente un modo pi∙ utile di spendere denaro" (data 02/10/97).
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La rivista quadrimestrale "Emergency" riferisce con regolaritα e trasparenza i bilanci, e i consensi aumentano.
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Il budget dei primi quattro anni di attivitα dell'associazione Φ il seguente:
1994 844.168.609
1995 1.050.003.625
1996 3.134.990.040
1997 5.250.750.354
(I costi amministrativi dal 1994 a tutto il 1997 costituiscono il 6,56 per cento del budget totale)