Secondo un poeta dell'antichità un'incudine di rame cadendo dal cielo impiegherebbe nove giorni e nove notti per raggiungere la terra e altrettanta sarebbe la distanza dalla terra all'Oltretomba. Il regno dei morti era localizzato sottoterra e vi finivano i defunti e anche gli dei ribelli. Questo regno comunicava con la superficie terrestre mediante caverne naturali ed era delimitato da alcuni fiumi di cui i più importanti erano l'Acheronte (= corrente dolorosa), lo Stige (= fiume del brivido) e il Lete (= fiume dell'oblio). Bevendo da quest'ultimo le anime dimenticavano la vita terrena.