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INTERNET FA VENIRE IL CANCRO? LETTERA A GIANNI RIOTTA di Aldo
Caro signor Gianni Riotta,
Leggo sul suo ultimo intervento "Il Re e' Nudo" un durissimo attacco ad Internet e vorrei dirle due parole, perche' so di colloquiare con una persona per bene ed in perfetta buona fede. Prima le sue parole: " Lo scandalo Clinton-Lewinsky e' nato su Internet. C'e' un reporter, il peggiore dei pettegoli, Matt Drudge, che ha un suo giornalino elettronico e rilancia il pettegolezzo dei giornalisti. Tutto quello che ci raccontiamo tra di noi, le corna, le bugie, le risse, Drudge la ospita anonima. E' il fondo. Ne' quotidiani ne' tv potranno fare di peggio….( ) …O sappiamo ritornare dalla parte dei lettori, non da cani arrabbiati, ma da testimoni civili, o ci ridurremo a pettegoli elettronici. Costretti a pubblicare anonimamente, da qualche parte, l'ultima carognata, quella che non abbiamo il coraggio di scrivere sul nostro giornale…. E adesso la mia modesta opinione. Che come vede, posso dargliela liberamente, senza vincoli ne' amarille, in un sito Internet, e non sul suo giornale, dove per avere accesso si deve essere "speciali". Lei ha preso un abbaglio, signor Riotta, e non piccolo. Ma davvero lei pensa che far circolare la notizia che qualcuno soffia nel pisello di Bill sia piu' osceno di Bill che se lo fa soffiare? Quando lei pensa che per criticare il Re occorre la cultura del Re, occorre una strategia che piaccia al Re e ai suoi Notabili, compreso quel "pulitore col cotone" che e' un conte si', con il compito di nettare il culo al Potere, (grazie a Dio non con la lingua) ma sempre uno che tocca la merda, di chi sia sia. Lei sbaglia, signor Riotta, quando pensa che Internet non sia un prodotto di cultura, della nostra cultura, perche' la rete, con la sua dimensione, ha il potere di scavalcare tutte le mafie, le associazioni, le congreghe, le camarille, gli Ordini che hanno avuto fino ad ora facile compito. Ma non le e' arrivata la notizia del blitz alla RAI? Ma veramente non le dice niente il come e il perche' di un Consiglio di Amministrazione che non ha nemmeno il potere di eleggere il suo proprio Presidente? Ma che tipo di comunicazione si aspetta da questi tizi? Ha visto quel Pretore con le cravatte sgargianti? Non glie lo nomino perche' senno' lo fanno Senatore, ma sono sicuro che Lei sa bene a chi mi riferisco. Bene, quel Pretore, grazie alla comunicazione, ha sconfitto Farmacisti, Medici, Commissioni, Ministri e Governo ed ha indicato una strada che ormai tutti i cittadini sanno di poter praticare: L'unica strada, oggi, per combattere un'assurdo Potere fatto di mille vincoli inutili e dannosi, e' il Pretore. E la parola d'ordine e': passaparola.

Comunicazione per i miei amici: Non posso dilungarmi perche' lo spazio che mi concedono, quello si', e' tiranno. Chiunque voglia, civilmente, dire la sua a Gianni Riotta puo' postare su:
corsera@aol.com

RISPOSTA PER ALDO DI GIANNI RIOTTA
Gentile signore, la sua lettera non è esattamente in un linguaggio che io prediligo, ma va bene per una volta. Su Internet lavoro ormai dal 1995, e con il sito
Pensieri e Parole del Corsera, che ospiterà la sua lettera, abbiamo fatto un po' da pionieri. Io adoro Internet, come i miei lettori abituali sanno. Ma adorare non vuol dire essere ciechi. Ci sono su Internet mille siti di enorme valore (spero, nel nostro piccolo, che anche noi abbiamo contribuito alla Rete). Ma poi c'è anche la spazzatura. Il sito Drudge è divertente ma pettegolo. Veda, Internet è come un mercato classico. Ci sono predicatori e puttane, massaie e ladri, bambini e vecchi, mercanti e acrobati. Chi dice che su Internet girano solo i pedofili sbaglia. Chi la dipinge, come lei, senza difetti, sbaglia pure. Internet può cambiare in meglio i giornali (Dio sa se ne hanno bisogno), ma può anche mutarli in peggio. Io sono per usarla e la uso ogni giorno con felicità. Senza però far finta che sia perfetta. Con due piccole note: dire parolacce non è da ribelli, ma da sboccati; firmare le lettere non è più coraggioso che non firmarle?; è sicuro che il pretore faccia il bene? e non le pare che i giornali gli abbiano dato troppo spazio? Altro che alternativo, quello mi pare il potere più antico del mondo.

ANONIMO RIOTTA
Avete tutti pubblicato le lettere andata e ritorno sul caso internet a maggior gloria di Gianni Riotta che ci ha fatto un figurone, come al suo solito. Questa corrispondenza e' continuata privatamente anche con messaggi anonimi criptici e la cosa non si risolve ne' si risolvera'. Per evitare quelle sterili polemiche giornalistiche dove io scrivo e ironizzo per i miei lettori mentre l'altro continua a scrivere ed a ironizzare per i suoi lettori al solo scopo di farsi leggere, ho deciso di non dare seguito a questa sterile controversia e di finirla qui. Io comunque rimango il giullare, e me ne vanto, e il signor Riotta rimane a cavallo del suo bianco destriero e con la piuma sul cappello continua a pontificare sui danni di internet da lui immaginato come un mercato medioevale frequentato da puttane e saltimbanchi. Poiche' questa storia e' cominciata con la seguente affermazione che io ho contestato: " Lo scandalo Clinton Lewinsky e' nato su internet. C'e' un reporter, il peggiore dei pettegoli, Matt Drudge che ha un suo giornalino elettronico e rilancia il pettegolezzo dei giornalisti…" Io, che non ho notevoli mezzi per ricercare, non sono riuscito a risalire a prima del 5 agosto del 1997 quando Newsweek, a firma Michel Isikoff ha accennato, con nomi e cognomi il possibile nuovo scandalo sessuale del Presidente Clinton. Se questo e' vero, non solo il signor Riotta non afferma cose esatte, ma specula su un suo presupposto non basato su fatti, per articolare le sue acrobatiche teorie su internet e l'informazione, frequentata " da pettegoli elettronici costretti a pubblicare anonimamente da qualche parte l'ultima carognata, quella che non abbiamo il coraggio di scrivere sul nostro giornale". Se vi siete persi il pezzo originale, che adesso e' diventato una vera perla, io ve lo trascrivo integralmente. Quindi, per riepilogare: Il caso Clinton non e' nato anonimo su internet ma firmato da Michel Isikoff su Newsweek il 5 agosto 1997. Se qualcuno e' in grado di smentirmi, per favore si faccia avanti. E qui chiudo per sempre l'argomento.


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