GRAFFITI: Forum
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  Caramonà L'arte, se non si considera la preistoria, è sempre stata commissionata, voglio dire che ad es. a Michelangelo è stata commissionata la "Cappella Sistina (1510), ma a "DREE" o a "SHOOT" ecc.. chi mai gli ha chiesto la loro "arte" ? se era soltanto una vena artistica perché non la hanno concretizzata su tela o su richiesta esplicita del proprietario del muro? Sono gli stessi Writer infatti a decidere dove fare i pezzi e ciò, che da un lato è insito nella forza trasgressiva della Aerosol art (non si può chiedere l’autorizzazione per trasgredire...), è anche una delle carte più forti in mano a chi combatte o non approva questo tipo di comunicazione. Alcune eccezioni ci sono state: a Milano, l'anno scorso, all'interno del museo della Scienza e della Tecnica, è stata offerta un'area ai Writer per dimostrare al pubblico la loro abilità e l'intrinseca bellezza delle loro creazioni. Non so tuttavia se questa idea riesca a soddisfare pienamente i ragazzi che in questo modo perdono la forza di "outsiders"; chissà che, chiuse le loro opere in un museo, venga a mancare loro la stessa musa ispiratrice.

  Ragnoà É però vero che in molti casi la città si arricchisce, e non poco, nell'ospitare le opere di questi ragazzi sui suoi muri, ed è innegabile che i graffiti rendano sicuramente una strada più allegra e più giovane e questo potrebbe coniugare le necessità di alcuni giovani e la possibilità di colorire gli angoli grigi delle città. Invece, per vincere la "piaga" dei graffiti si è percorsa la strada della repressione che, credo, ha portato ad un vicolo cieco! Si è iniziato con delle multe salatissime per chi imbrattava muri o mezzi pubblici, il problema è che doveva essere preso per poter applicargli la multa! e questo non è stato mai molto facile... A New York, poco tempo fa si pensò di aver vinto il "male", ripulendo il più velocemente possibile muri e vetture pubbliche sporcate; così se un vagone della metropolitana veniva colorato, subito era portato al deposito e ripulito, successivamente rimesso in circolazione. Secondo gli psicologi infatti, in tal modo si annullava la funzione dei graffiti, cioè essere visti dal maggior numero di persone possibile. Un cambiamento ci fu, ma forse in peggio, difatti i Writers non dipingevano più gli autobus o i vagoni con molti colori e disegni fantastici...ma li ricoprivano di firme a pennarello! ...forse allora era meglio prima! Molti pensano che il graffito non abbia nulla a che spartire con l'arte; ma se fosse un'arte incompresa dai contemporanei? Tenete infatti presente che nell'antica Grecia Fidia, Skopos o Policleto, non erano considerati degli artisti ma dei semplici operai; così come Van Gogh che morì in povertà perché non riuscì a vendere quasi nessuno dei suoi quadri. Forse è anche più sconcertante l'arte che si può trovare in molti libri denominata "arte Contemporanea"...

  Caramonà Sarò tradizionalista ma per me l'arte con la "A" maiuscola resta quella del Tintoretto o di Caravaggio. In Italia questo problema è meno sentito ma non certo risolto. Anche le nostre città si sono man mano riempite di tag e Graffiti rendendo ancora viva ed attuale la questione.

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