ARPANet

SENZA TITOLO II
di: Michele Cozza

Vi sono momenti
inattesi privi di luce
in cui sembra che tutto
già sia stato detto
e ogni altra parola
vana rintocca nel cuore!
Qualche speranza resiste,
ossidata da dolore diffuso
disperata e ferita vive;
emesso fiacco grido
tra sussulti chiede soccorso.
Poi, senza incontri,
in bosco di languori
eroso da mordaci giorni
agonizza tra sentieri ombrosi.
Vorresti pure a un lontano Dio
farlo sapere, tra battere di ore
arrestare l'infinito transito
dei sogni che ti mutano,
trattenere l'istante in fuga
che l'anima incide.
Un pugno di sillabe,
con anelito accorato
aspetta di essere udito
prima che l'incedere
del turbine, polvere
lo disperda tra le nubi
Inginocchiato, in deserto
privo di croci guardi
e appena credi al ronzio
dell'orecchio all'inganno teso;
illuso da eco remota una voce
ascolti cerchi e più non trovi.
Se si resta, è solo
perché qualche avanzo
ancor si raccoglie
da sbriciolate illusioni!

Michele Cozza

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