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MADRE
di: Michele Cozza

Madre, se trascinato
da flutti di ansie
smarrito ho la proda
da cui lontano mi guardi
e zavorra di tristezze
appesantisce l’anima mia,
riportami sulla rotta
che a te conduce
or che speranza fugge
e oscuri nembi minacciano
i miei tremuli orizzonti!
Tu che alla sfilata
di labbra da minio
arrossate e visi imbellettati
mai parte prendesti,
tu che all’avara sorte
e al bisogno che incalza
impavida ti opponesti
e la tortura degli anni
aspri della tarda età
accetti senza protesta,
soccorrimi or che, vagante
in malinconie, come caduca
foglia al turbine cedo
e nello spirito snerbato
sostegno non ti offro!
Tempra di altri tempi
la tua! Madre,
tu mai ceduto hai
alle incursioni del doloroso
essere e solo un blando
lamento talvolta fugge
dal rassegnato silenzio
che mascherato cela
la tua pena immensa!
Sorridi, non piangere
quando a me pensi
augurami un dolce sonno
perchè domani al risveglio
venendoti incontro
rinfrancato abbraciarti possa!

Michele Cozza

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