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( Estratto dalla rivista ARPA - n. 8 )
LE TRE RIVOLUZIONI: 4) La cultura dei media elettrici ed elettronici.
Le tre rivoluzioni.
Ovvero quelle che hanno modificato profondamente il mondo della comunicazione: la rivoluzione chirografica (dal greco kheir = mano + graphon = scritto), avvenuta nel quarto millennio a.C.; la rivoluzione gutenberghiana, verso la metà del quindicesimo secolo, con l'avvento della stampa; la rivoluzione elettrica ed elettronica, la più recente, che annovera invenzioni come il telegrafo, la radio, la televisione.
Negli ultimi sei millenni si sono quindi distinti quattro tipi di cultura: la forma più antica è la cultura orale, seguita poi dalla cultura manoscritta, dalla cultura tipografica e infine da quella dei media elettrici ed elettronici.
4 - Verso il villaggio globale
A partire dalla seconda metà del XIX secolo, la comunicazione ebbe nuovi e profondi mutamenti, passando, in modo irreversibile, dalla cultura tipografica alla cultura dei media elettrici ed elettronici.
"Sino ad allora le notizie si erano mosse alla velocità del messaggero, cioé alla velocità delle gambe dell'uomo o del cavallo, della corrente dei fiumi o della locomotiva dei primi treni. Tutti i tentativi di una trasmissione istantanea dei messaggi erano falliti" (M.Baldini).
I pròdromi di questo processo di trasformazione si ebbero con il telegrafo ottico di Claude Chappe, usato in piena Rivoluzione francese per trasmettere ordini del governo da Parigi a Lille, ma si trattava di uno strumento assolutamente rudimentale.
Al di là dell'oceano, cinquant'anni più tardi, il Congresso corroborò l'ingegno di un artista americano, che con 30.000 dollari inventò il telegrafo elettrico. Samuel Morse realizzò il primo collegamento telegrafico tra Washington e Baltimora.
Fu il telegrafo a catapultare l'uomo nel villaggio globale, un mondo dove il tempo cessa, lo spazio svanisce.
La tecnologia del telegrafo, della radio, del telefono e della televisione "ci ha ricondotti – come scrive Ong – in un'era di oralità secondaria. Questa nuova oralità ha sorprendenti somiglianze con quella più antica per la sua mistica partecipatoria, per il senso di comunità, per la concentrazione sul momento presente e persino per l'utilizzazione delle formule. Ma si tratta di un'oralità più deliberata e consapevole, permanentemente basata sull'uso della scrittura e della stampa. L'oralità secondaria è molto simile, ma anche molto diversa dall'oralità primaria. Come quest'ultima, anche la prima ha generato un forte senso comunitario, perché chi ascolta le parole parlate si sente in un gruppo, un vero e proprio pubblico di ascoltatori, mentre la lettura di un testo scritto o stampato fa ripiegare gli individui su di sé. Ma l'oralità secondaria genera il senso di appartenenza a gruppi incommensurabilmente più ampi di quelli delle culture a oralità primaria, genera cioè il villaggio universale di McLuhan".
Per usare le parole di Neil Postman, "una nuova tecnologia non aggiunge e non sottrae nulla: cambia tutto".
Così è avvenuto tra l'Ottocento e il Novecento, quando fecero la loro comparsa i mass media (dall'inglese mass, "massa" e dal latino media, "strumenti"), ovvero gli strumenti di comunicazione di massa in grado, grazie alla tecnologia elettrica ed elettronica, di raggiungere con lo stesso messaggio un gran numero di persone simultaneamente.
"I mass media hanno cambiato le modalità di lettura e scrittura, hanno cambiato i tempi e le caratteristiche del divertimento, hanno rimodellato il sensorio e tendono, tra l'altro, a modificare i processi educativi adottati dagli uomini nei secoli precedenti. Infatti, mentre il mondo della parola punta sulla logica, i rapporti di successione, la storia, l'esposizione, il distacco e la disciplina, il mondo della televisione, di contro, è imperniato sulla fantasia, il racconto, la contemporaneità, la simultaneità, l'intimità, la gratifica immediata e la rapida risposta emotiva".
Sulle caratteristiche della stampa e dei media elettronici è estremamente utile lo schema di Gilbert Seldes:
Stampa |
Elettronica |
Richiede abilità per leggere. |
Non richiede alcuna educazione. |
Per lo più è sperimentata individualmente. |
Per lo più è sperimentata in compagnia. |
Presa in piccole dosi. |
Presa in dosi abbondanti. |
Diffusione relativamente lenta. |
Diffusione rapidissima. |
Può essere riletta e controllata. |
Non è generalmente adatta a una osservazione ulteriore. |
Relativamente conveniente a prodursi, ma costosa per il consumatore. |
Molto costosa a prodursi, ma conveniente al consumatore. |
Creata per minoranze di varia entità. |
Creata per la maggioranza. |
(continua... - "La telecrazia")
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