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temibili minacce e graziosi complimenti, per chi sa leggere fra
le righe, per chi sa rispondere o domandare, per chi centra
l'obiettivo, per chi lo sbaglia di proposito.
Lettera aperta a Giorgio
Bocca
di Antonio Breschi
Premessa
Caro Bocca, questa lettera non è soltanto rivolta a te anzi, riconosco che in un certo senso io faccio "uso" di alcuni tuoi articoli per esprimere delle idee e dei concetti che riguardano alcuni aspetti della vita, della cultura e del costume, a parer mio di vitale importanza, ma verso i quali comunemente c’è molta confusione, ignoranza, retorica e soprattutto falsità. Mi dispiace che per esporre queste mie riflessioni debbo trovarmi un po’ in conflitto con uno degli intellettuali che più ammiro e stimo in Italia.
Ciò che più ho ammirato in te è quella virtù rara, per avere la quale, non basta essere intelligenti e colti come tu sei, ma bisogna essere anche onesti e cioè per la tua obiettività. Ho ammirato in special modo come hai difeso e come hai criticato Di Pietro. Sei stato anche tra i pochi (s’intende persone preparate) che a suo tempo hanno difeso la Lega quando vigeva una specie di caccia al mostro per scaricare da parte degli altri politici atteggiamenti e responsabilità ben più gravi e recidive di quelle del leghismo.
Oggi sei tra i più accaniti accusatori della Lega e, pur con tutte le più sacrosante ragioni , stai commettendo, a pare mio, dei gravi errori di valutazione, non tanto della lega quanto di ciò che la Lega in quello che tu definisci "somarismo" crede di rappresentare o interpretare.
"Padani e Romani a lezione di gighe irlandesi in Africa"
Tu dici infatti la Lega è "ignorante e somara" ed è vero ! Ma non perché come tu dici nell’espresso del 29 Agosto 1996 è la portavoce e raccoglitrice di tutti i "Miasmi che salgono dal passato remoto contro la modernità" lo è semmai perché vuole rappresentare un mondo ed una cultura (in questo caso quella Celtica) che non conosce e che almeno in questi termini non gli appartiene.
Se infatti i Padani che si definiscono Celtici avessero anche soltanto una volta danzato una Reel irlandese (ben sincopata) ed imparato a suonare la uillean pipe, il Tin Wistle, l’arpa celtica, il fiddle o qualsiasi altro strumento della svariata gamma timbrica del mondo celtico, allora Formentini si sentirebbe ben più vicino all’Africa che all’Europa e i padani si sentirebbero fratelli degli Africani come fanno gli Irlandesi (i Celti per eccellenza) i quali in America, ballando, cantando e suonando con i Neri hanno creato quella vitale forma musicale denominata Jazz che è stata una iniezione ricostituente fondamentale per il nostro sistema musicale ormai in agonia.
Tu Bocca, giustamente hai dato dell’incivile e del ridicolo a Formentini che snobba e sputa sull’Africa e, nel tuo articolo della Repubblica "Deliri Africani dei piccoli Leghisti del 12 Febbraio 1997" parli anche dei "fallimenti del mondo occidentale". Ma nell’articolo precedente, quello dei miasmi dici " non sarà un caso ... che il mondo dello spettacolo produca decine di films su miti celtici ... abbia quasi annullato la classicità ... e ignori Roma, la sua legge, la sua fortuna irripetibile ... " e parli anche di " un certo neopaganesimo, una dissacrazione pagano, celtico della Chiesa di Roma che dà un fremito alla memoria del sangue dei dolmen e degli dei delle foreste".
Tutto il tuo articolo è pervaso di un grande disprezzo verso il passato, verso il mondo magico e rituale eccetto che per Roma che pur se non antica come le altre civiltà mi sembra sempre un po' vecchiotta! Evidentemente in Roma tu vedevi giustamente non il passato, ma la civiltà del futuro! Ed io ti chiedo : non erano forse i Romani i precursori e gli anticipatori, coloro che hanno posto le fondamenta di quei "fallimenti della civiltà occidentale" che tu molto sapientemente esponi a Formentini?
Irripetibile fortuna dei Romani
Tu definisci quella dei Romani "irripetibile fortuna" meno male irripetibile direi io! Se fosse vero! Purtroppo quella fortuna si è ben ripetuta in molti altri popoli "civili" come i Romani che durante i secoli hanno distrutto, colonizzato e devitalizzato altri popoli. Quello che oggi si è consumato in Bosnia e quello che ieri i Nazisti hanno consumato in Germania (e non solo) fa giustamente orrore. Eppure tutto ciò non è altro che il proseguimento di quello che hanno fatto altri in questo continente.
Ecco come è nata questa tanto celebrata Europa! Sulle rovine, i cadaveri e le macerie di tante "piccole grandi" culture che sono state sopraffatte non perché inferiori, ma perché avevano un ottica diversa della vita. Esse infatti erano o fondamentalmente pacifiche (come gli antichi Elvezi, i Rom o gitani, gli Ebrei, gli Occitani, i Catari e gli Indiani del sud America) oppure avevano un concetto diverso della guerra, meno "moderno" erano cioè dei guerrieri (come gli Etruschi, i Celti, Gli Arabi, i Baschi e gli Indiani del nord America).
La differenza tra il guerriero ed il militare è enorme: il guerriero è selvaggio, istintivo, passionale, aggressivo ed al tempo stesso spirituale e gentile ha insomma una grossa dose anche di parte femminile. Il militare è "civile", razionale, calcolatore, freddo, violento, arrivista, privo di qualsiasi rapporto con la femminilità eccetto quello fallico (che pur è importante !) un "vero uomo" insomma!.
La differenza tra Cavallo Pazzo ed il Generale Custer, tra Che Guevara e Pinochet, tra Bravehart e la Margaret Tacher (anche le donne possono essere dei veri uomini!).
Quando Carlo Magno (osannato recentemente in un serial
televisivo come l’eroe precursore dell’Europa moderna)
arrivò pieno di baldanza e strafottenza nella terra dei Baschi
credendo di divertirsi a spadroneggiare come aveva fatto con il
resto del continente, con sua grande sorpresa trovò non già dei
montanari rozzi e selvaggi, ma degli uomini pacifici e valorosi
che con le loro armi improvvisate e meno "civilizzate"
di quelle dell’avversario seppero dargli una memorabile
lezione ; Roncisvalle è rimasta così come una macchia
indelebile nel sontuoso vestito carolingio.
Brenno capo dei Galli fece lo stesso con i Romani.
Lo spadone dei "Padani"
Tu dici infatti sempre nel tuo articolo a proposito di Bossi "E’ una violenza da Brenno che può durare fintanto che nessuno gli rompe in testa il suo spadone di cartapesta". Può darsi che lo spadone dei "Padani" sia di cartapesta ma quello di Brenno certamente non lo era altrimenti i Romani ci avrebbero fatto ancora più brutta figura ed essere stati vinti (vae victis!). Brenno ed i Galli infatti quando dopo aver ampiamente sconfitto i Romani al fiume Allia, entrarono in Roma, non erano, come tu fai intendere dei violenti assetati di sangue, ma soltanto dei guerrieri furiosi perché non abituati ad un comportamento tanto sleale, scorretto e corrotto come quello dei Romani, quel popolo la cui legge tu ( e non sei certamente il solo) definisci con grande esaltazione "irripetibile". Purtroppo anche questo modo di concepire la legge dei Romani come la loro fortuna non è irripetibile ed è giunto fino ai nostri giorni.
Riporto qui un passo che credo tolga ogni dubbio su quello che poteva essere il concetto di legge dei Romani che può darsi che fossero degli ottimi teorici in fatto di leggi ma, meglio poche leggi, magari orali, e rispettate che tante ben scritte e mal rispettate! Le seguenti parole non sono un discorso di Bossi ma un estratto del libro V cap. VI di Tito Livio: e mostrano come i Romani violarono non una legge, ma la più sacra delle leggi: lo "ius gentium" poi non contenti invece di punire i colpevoli li premiarono!
Ecco le testuali parole dello storiografo: " I legati contro la ragione comune delle genti presero le armi oltre a ciò Quinto Fabio uccise combattendo un capitano dei Galli ... e mentre che egli spogliava il morto fu conosciuto da uno dei Galli. Lasciando pertanto l’ira contro i Clusini i Galli suonarono a raccolta minacciando molto i Romani. Eravi chi voleva subito andare alla volta di Roma, eppure i vecchi ottennero che prima si mandassero ambasciatori a dolersi dell’ingiustizia ed a domandare che i Fabi fossero loro dati, secondo giustizia, avendo eglino violato la comune ragione delle genti. Gli ambasciatori de Galli, avendo esposto la loro commissione non piacque già punto al senato il fatto dei Fabi e, pareva che i Barbari chiedessero cose giuste; ma l’ambizione ed il rispetto non lasciava deliberare quel che piaceva contro uomini così altolocati. Onde per non avere il senato la colpa del danno che dai Galli ricevere si potesse, rimise al popolo la cognizione della domanda dei Galli. Appresso al quale valse il favore e la potenza tanto più che la ragione che coloro della cui pena si trattava, furono creati tribuni dei soldati con la podestà dei consoli per l’anno futuro".
Leggendo queste parole viene da chiedersi due cose: quanto è veramente cambiato in Italia e a Roma in fatto di legge da allora e la seconda chi erano e chi sono veramente i barbari e gli incivili!?
La "pericolosa" ampolla dei Padani e le "innoque" pietre degli Italiani
Passiamo ad un altro argomento : dalle battaglie alle feste. Tu dici caro Bocca " Le parate della Lega, le feste della Lega sono simili per il cattivo gusto, l’improbabilità storica, per il cheap folcloristico a quelle della Germania del 1936. "
Prima di tutto scusa la mia ignoranza ma io non conosco questa parola "cheap"; immagino, se non è un errore di stampa che il significato sia simile a quello di Kich dato che si parla di cattivo gusto.
Ebbene io ti chiedo quale parata militare non ha una somiglianza con l’estetica fascista? E poi dove sono le feste di buon gusto in Italia ? Anzi dimmi, dove sono le feste italiane?
Ha forse Bossi inventato il festival di San Remo, Domenica In o La Ruota della Fortuna? Poiché queste sono le feste celebrate in questo paese!
Dove è la gente che canta, che suona e balla, che celebra la vita? In Discoteca forse ?
In Italia (come ho scritto nel mio libro di aforismi) c’è Pavarotti, lui canta per tutti!
Eppoi come farebbero gli Italiani a cantare anche se ne avessero voglia? Il tempo cosiddetto libero è tutto preso dai vari intricatissimi giochi, rebus, parole crociate, enigmi, indovinelli, trabocchetti unici al mondo fatti di moduli per pagare le tasse, leggi, controleggi, sottoleggi, decretoni, decretini (o de’cretini) manovrine, stangatuccie, bolle d’accompagnamento, marche da bollo, carte bollate, bolliti nelle code, bollini per la patente, bolle (promesse) di sapone, obliterazioni, oblazioni, oboli, obitori con numero di codice fiscale, di Empals, di Imps, di Ici, di Partita Iva, partita di calcio, partiti ... ( e speriamo che non tornino più!)
E poi finalmente se si riesce a entrare in un bar e si ha voglia di cantare ecco la SIAE e zac una multa di un milione (come è successo ad alcuni miei conoscenti di un erboristeria fiorentina o, al contadino di S. Cristina quando l’altro giorno faceva una festa sull’aia e è arrivata la Siae ... però ha avuto lo sconto e trattandosi di casa sua la multa è stata solo di 300.000 Lire !)
Badate bene, la multa non è per "offesa alla pubblica decenza" (perché gli italiani se per caso si mettono a cantare sono i più stonati e sgraziati d’Europa) e nemmeno perché si sta cantando la famosa canzone di Benigni "Inno al copro sciolto" con variazioni sulla Siae ! No, la multa è solamente perché si canta!
Gli schiavi neri in America potevano cantare nei campi di cotone, Pinochet fece tagliare le mani ed uccidere Victor Jara perché cantava contro di lui, ma non perché cantava. In Italia invece il cosiddetto "Paese del bel canto" è addirittura proibito cantare !
Ma essendo un paese almeno ufficialmente "libero" vuol dire allora che sono gli Italiani stessi che si autoproibiscono di cantare altrimenti non accetterebbero con la testa bassa di pagare queste multe. Quando io racconto queste cose in qualsiasi paese non d’Europa, ma del mondo mi prendono per matto.
Tu dici caro Bocca, sempre a proposito di Lega "come si possa ripudiare questo paese che ha un patrimonio d’arte senza confronti nel mondo" e allora io ti chiedo che cosa è l’arte? E’ forse l’arte qualcosa che si possa guardare e basta, qualcosa che si possiede tenendola come in una banca? Qualcosa di cui ci si vanta? O è invece qualcosa che si vive?!
Allora ti invito a Firenze, la città d’arte per eccellenza. Vieni pure qui a vedere i volti di quei ragazzi (non due, non dieci ma mille e quattrocento) che l’altro giorno stavano "festeggiando" con le loro pittoresche pietruzze e facevano il tiro al bersaglio contro i giocatori. Guarda come dai loro volti, dai loro gesti sprizza quell’arte, quella espressività, quella cultura di cui secondo te sarebbero i fortunati eredi! Ascolta il loro linguaggio che, come il Romano non ha neanche la dignità di dialetto e prova a trovare un analogia con la lingua di Dante!
Sono queste le feste italiane più di buon gusto o con un
"cheap folklorico" migliore di quello del lega? Non
sarà forse che le feste della lega più che assomigliare a
quelle della Germania del 1936, assomiglino invece a quelle
dell’Italia del 1997 ?
... e per lo meno in "Padania" ancora non si tirano le
pietre !
Zattere, Scialuppe e Transatlantici
Nel tuo articolo dell’Espresso del venerdì di Repubblica del 28 febbraio 97 tu dici a proposito della lega: "Non sono mossi che da un’unica grettezza: saltare sulla zattera dei ricchi e mollare i poveri."
Ora a me non interessa giudicare la buona fede della Lega che credo si esplicherà da sola, né i motivi per cui i Padani montano sulla "zattera".
Certo è che: in ogni caso non ci montano soltanto loro su quella zattera!
Quello che a me preme sottolineare e che a me sembra razzista proprio il pensare che il Sud abbia bisogno del Nord! Ve lo immaginante quel povero Sud lasciato solo e la mamma Italia che per colpa della ricca zia Padania che se ne va non avrà più i soldini per comperargli le caramelle ?
I Siciliani sono a parer mio abbastanza onesti, generosi e colti per sapersela cavare benissimo da soli senza la Padania e, aggiungo io anche senza l’Italia! E’ l’Italia semmai che ha bisogno della Sicilia!! E’ il nord che ha bisogno del respiro eterno della Magna Grecia, del dolce amplesso del Mediterraneo!
Ci sarebbero culture anche al nord, come ho già cercato di spiegare, che potrebbero fare a meno di queste cose proprio perché già ce le hanno incorporate ma sono un’eccezione costituita dal mondo celtibero (Basco - Irlandese - Scozzese - Bretone).
I Baschi sono fieri di avere come grido l’Irrintxi che è simile a quello dei Berberi nel Nord Africa.
Quando gli Arabi arrivarono nel paese Basco, i Baschi hanno capito subito che quei mori non erano solo dei rozzi invasori come i bianchi di Carlo Magno, ma gente piena di vera civiltà ed insieme hanno costruito il regno Arabo Navarro. Gli irlandesi come ho già spiegato amano e ci tengono ad essere considerati gli "Africani del Nord"!
Ma Bossi sarà poco celtico e anche "Somaro", ma non è mica scemo! Queste cose lui sotto sotto le sa ed infatti zitto zitto ha messo le mani avanti e... si è sposato una Siciliana!
Così quando ci sarà la secessione almeno lui cascherà in piedi!
Chissà forse Formentini c’avrà di nascosto l’amante Senegalese!
La clonazione ed il Razzismo
Nel tuo articolo sempre dell’Espresso lamenti: "La scomparsa o l’eclisse della fantascienza, dalle esplorazioni spaziali, della colonizzazione dell’universo che hanno rappresentato il desiderio di progresso e di modernità"
Io invece sarei felice se fosse così ! Purtroppo però queste tua affermazione, come quella della irripetibilità della legge e della fortuna romana non è vera.
Magari l’uomo si fosse "riposato" dalle sue conquiste scientifiche e avesse rivolto le sue attenzioni a conquiste umane, sociali e artistiche, magari!
Mi sembra che non solo la fantascienza non è passata di moda, ma anzi sia ormai diventata realtà!
E di questi giorni la notizia di un evento di grande "progresso e modernità" : la clonazione.
Non capisco comunque la tanta sorpresa e il grande scandalo. Papa Woitila, Scalfari, Clinton e tanti altri si danno un gran daffare contro questo evento. Ma è come se qualcuno trafitto da dieci lance e affetto da peste e colera e all’ultimo stadio di cancro si preoccupasse perché è stato condannato a morte!
Le clonazione è già avvenuta! Questo mondo si ripete ormai da tempo. Da tempo assistiamo a pianisti cosidetti classici perfette clonazioni di Morzart o Schubert, a musicisti cosiddetti Rock che sono la perfetta clonazione di quelli degli anni ‘60 o ’70, a cantautori che soprattutto in Italia (fatta eccezione per De Andrè e pochissimi altri) hanno clonato se stessi, si sono autocolonati.
Ecco dunque che a me non fa paura l’ampolla e gli pseudorituali di Bossi, non ho paura dei "venti secessionisti" ma semmai dei venti unificatori, delle brezze appiattitrici, dei cicloni riformisti, del tornado livellatore.
Tutti fenomeni questi che oramai imperversano in Italia ed in tutto il mondo.
Se davvero siamo contro i nazionalismi e gli individualismi e li consideriamo i mali più grandi di questa società mi spiegate perché i Francesi ci tengono tanto che i Baschi o i Bretoni siano francesi? Se davvero siamo tutti Europei e cittadini del mondo "una sola razza umana" come tu citi caro Bocca, perché gli Inglesi non riconoscono l’Ulster?
Se si è contro i nazionalismi, allora si dovrebbero eliminare tutte le nazioni non solo quelle che ci fa comodo eliminare ! L’amico Benito Lertxundi il cantante "nazionale" di Euskalerria (il paese Basco) una volta mi disse: "A noi Baschi ci chiamano nazionalisti. E’ curioso perché io non ho mai visto un basco portare la nostra bandiera a Madrid o a Parigi mentre le nostre terre sono piene di bandiere francesi e Spagnole. Ma ti dirò di più!
A me non interessano nemmeno le bandiere! A me interessa di poter parlare la mia lingua (che è preindoeuropea antica oltre 7000 anni), seguire le tradizioni dei miei padri nel rispetto e nello scambio con tutto il genere umano, essere basco insomma !
E allora concludendo perché prendersela tanto con Bossi e la Lega? Se vogliono fare la Padania che la facciano! Tanto il transatlantico italiano sta affondando e la zattera di Bossi non andrà lontano perché è fatta (per ora almeno) dello stesso legno marcio. Chi si vuol salvare deve montare sulla scialuppe Sarde, Siciliane, Occitane, Bretoni, Irlandesi, Basche e .... africane!
Sono piccole scialuppe, ma hanno resistito per millenni ed hanno ancora del carico prezioso. Nascoste nella stiva infatti polverose e sporche ci sono tante piccole perle.
Speriamo che il grande, pulito e presuntuoso porcile Europeo
invece di finire di distruggerle sappia un giorno apprezzarle!
Antonio Breschi