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Lingua & Ginnastica
Epistoesercizi
lettere, scambi di link, temibili minacce e graziosi complimenti, per chi sa leggere fra le righe, per chi sa rispondere o domandare, per chi centra l'obiettivo, per chi lo sbaglia di proposito.

Ligabue mi fa sesso con quella faccia un po' butterata da apprendista meccanico di Casalecchio. Uno che ti porta fuori il sabato sera e mentre guida è capace in simultanea di rollare una canna, strizzarti una tetta e superare in curva.La sua musica sbattuta tra un Morandi incazzato e il rock melodico australiano (sfido chiunque a sostenere che non esiste l’Australia) è un commovente esempio di quanto si possa sudare e schiumare dal desiderio anche in zona fine millennio. Epigono inconsapevole di un country scarmigliato e improbabile, odoroso di birra e di chinotto, regala ad adolescenti in cerca di sentimenti, ai giovani in cerca di emozioni e alle quarantenni, come me, in cerca di sesso gioioso e non fighetto, la pietosa bugia che il Rock non è morto, che Sofri è un protomartire e che la Sinistra è ancora luminosa e coraggiosa come la faccia di Rutelli e della Sua Signora quando passeggiano sulla spiaggia di Sabaudia insieme ai loro figli multicolori (ma questa è un’altra storia e poi Rutelli non è nell’elenco di Lingua e Ginnastica). Da fonte non molto attendibili (il mio informatore è di buon salotto) apprendo con eccitazione che il Liga delle praterie ha pubblicato un libro, non so dire chi sia la casa editrice, ma se fossi la responsabile della sua immagine lo avrei fatto uscire o con la Baldini e Castoldi, così attenta al superfluo da diventare essenziale, o con la Feltrinelli così attenta all’essenziale da pubblicare ormai molti superflui. (prego i Videum - chi legge sulla rete - di non incorrere nel grossolano errore di confondere l’essenziale con il necessario).

Nella necessità: virtù e anche un po' di sfiga, nell’essenziale: santità, orgoglio luciferino, minimalismo modaiolo e il filosofo Cacciari, tanto essenziale, oserei dire quasi scarnificato, da riuscire a rinnegare, in un’intervista agostina, anche Thomas Mann.

Dalla Trascendenza all’Astinenza!!!! Una volta gli angeli piangevano sopra Berlino, adesso, stufi di lacrime e di poesia vanno tutti a Venezia perché c’è tanto da sorridere. Del resto è fra la lacrima e il sorriso, sul falsopiano di una gota che stanno gli Dei, i Videum mi passino questa cazzata, che detta da me rimane una cazzata, ma che se pubblicata in un libro Adelphi entrerebbe a far parte delle citazioni citabili della Sapienza Greca. Ricca di stupidità e povera di sentimenti, ritorno a Ligabue sognando un gnocco fritto in sua compagnia o, come alternativa democratica, un pastrugnamento all’Hotel Lutetia di Parigi (3.200 franchi per una notte fra sete moiré e velluti cangianti); la passione supera tutto, almeno all’inizio, anche la più bieca estetica dei ruoli; ne sapevano qualche cosa anche Liala e la Peverelli quando facevano intuire amorevoli rotolamenti tra ragazze del Tiro a Segno e Intellettuali tormentati, tra eroici Aviatori nati male e virginee contessine cripto-zoccole. Inutile sottolineare che il prezzo dell’Eros era Tanatos (non è un’isola dell’Egeo), lo sfregio al buon gusto e lo spregio della convenzione trovavano la loro redenzione solo nella morte di parto o di guerra. Ligabue la tua musichina mi fa battere il cuore ma temo le guerre e non voglio figliare, sospettosa verso la Morte e imbarazzata dalla Vita non mi resta che votarmi a Musil o ad Alberoni che nella storia attuale sono poi la stessa cosa.

P.S. (Pro Scentia) et conoscentia reciproca realizzo, con la rilettura, di aver citato due sindaci. L’apparente ingombro politico è assolutamente casuale, i buddistiti brianzoli (in Tibet hanno l’Himalaya loro hanno le Prealpi e questo già ne delinea lo spessore spirituale) direbbero che trattasi di Evento Karmico, visto che mi chiamo e mi firmo
Annacarla Albertini.

Lunga vita alla Rete
A.A

 

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