Lunedì 17 Dicembre

Dal diario personale di Alan Parker Cameron

In risposta a un telegramma di Lord Allistair MacFarley, un vecchio amico di famiglia, sono partito da Chicago con destinazione Scozia e sono arrivato al castello di Devil·s Ridge, che sorge su una collina presso le sponde del Loch Ness. Sono stato accolto dal maggiordomo Avit Kumar Shastra e nel soggiorno ho incontrato Lady Ursula MacFarley, visibilmente agitata. Nel delirio crescente è riuscita solo a dirmi che il marito è scomparso, probabilmente rapito, che sua figlia Moira arriverà solo domani e ha farfugliato qualcosa su un misterioso ·lui·, poi ha perso conoscenza a causa dello stress. Dopo averla fatta rinvenire con dei sali, il suo maggiordomo l·ha accompagnata in camera, lasciandomi libero di guardarmi intorno. Sulla scrivania ho trovato una copia dello Scottish Telegraph che parla del furto di alcuni dischi d·ambra e di un antico manoscritto Celtico, il ·Libro di Kélia·, dal museo di Edimburgo. Ho notato anche un libro intitolato ·Elettricità e Magnetismo·. Sul tavolino da caffè c·è una partita di scacchi in corso dove il Bianco sembra avere un leggero vantaggio, ma il mio quinto senso e mezzo mi suggeriva di guardare altrove.

Ho lasciato il soggiorno da dove sono entrato e dopo avere salito le scale sono andato nella mia stanza. Ho preso la borsa sopra il letto e ho controllato l·inventario: una fiaschetta di bourbon, un coltello a serramanico, una scaletta di corda, una macchina fotografica, dell·inchiostro, un foglio bianco e della polvere di ossido di rame. Ho messo nel portafogli il telegramma con il quale il vecchio MacFarley mi chiedeva di venire subito e di portare con me il cristallo ereditato da mio padre, poi ho trovato sulla scrivania una lettera inviatami da un certo Bruce MacGrabb, che vorrebbe ricomprare i miei servizi (ed il cristallo) al doppio di quanto mi è stato offerto. Sono sceso nell·ingresso e dopo avere aperto la porta tra le due rampe di scale ho seguito il corridoio prima a destra e poi a sinistra fino alla porta color grigio che mi ha condotto in cucina.

Nel cassetto del tavolo vicino alle scale a chiocciola ho preso alcune candele e una scatola di fiammiferi. Ho dato un·occhiata ai campanelli, ho preso uno straccio dal lavello e ho aperto il portachiavi appeso al muro vicino alla porta dalla quale sono entrato per prendere un passe-partout. Proprio in quel momento uno dei campanelli suona: è quello della stanza di Lady Ursula MacFarley, che vuole una tazza di tè. Ho lasciato la cucina da dove sono entrato (le scale a chiocciola vanno di sopra e le altre a un vicolo cieco) e in fondo al corridoio, solo un po· più a sinistra, ho aperto l·altra porta che conduce nel soggiorno. Ho guardato il divano e sollevato uno dei cuscini, trovando il medaglione che Ursula ha perso quando è svenuta, e all·interno di quest·ultimo ho preso una chiave e alcune pillole. Sono tornato in cucina, ho osservato il passavivande con la tazza di tè all·interno e ho tirato la leva per mandarlo di sopra, poi ho salito le scale a chiocciola, sono uscito dalla porta e ho aperto quella alla mia destra che conduce alla lavanderia, dove ho trovato il passavivande e ho potuto prendere la tazza di tè.

Ho raggiunto la stanza di Ursula che si trova vicino alle scale e dopo essermi sincerato sulle sue condizioni fisiche ho deciso di aiutarla mettendo le pillole nel tè e porgendole la tazza. La signora MacFarley ha accennato a tre cristalli, mi ha detto di andare a cercare ·la Banshee che cammina nel parco vicino alla Croce Celtica· e mi ha suggerito di guardare nella scatola dei gioielli, poi si è addormentata sotto l·effetto dei tranquillanti. Nel cassettone alle mie spalle ho preso un flacone di cloroformio e dentro quello della toeletta accanto al letto della signora un dipinto di sua figlia che raffigura la Croce Celtica, un ampolla, un·orchidea e quello che sembra il fantasma di una donna. Sono andato nel bagno attiguo, ho aperto la scatola dei gioielli utilizzando la chiave piccola e all·interno della scatola ho preso la chiave della soffitta. Sono uscito dalla stanza e, andando verso sinistra, ho aperto la porta successiva servendomi del passe-partout.

Quella in cui ero appena entrato è la camera da letto di Lord Allistair MacFarley. Ho aperto la libreria che si trova alla mia sinistra e ho preso un memorandum che ho messo nel portafogli (sono le istruzioni per usare il telegrafo), poi mi sono avvicinato alla scrivania in legno d·acero all·altro capo della stanza. Nel cassetto ho trovato un·agenda sulla quale il vecchio Lord aveva annotato data e ora di un incontro con MacGrabb alla sua distilleria, ma il mio quinto senso e mezzo mi ha suggerito di esaminare l·angolino sulla sinistra. Aha! Impronte digitali! Meno male che avevo l·occorrente per farne una riproduzione. Ho versato sulle impronte la polvere di ossido di rame e subito dopo un po· d·inchiostro per renderle visibili, poi ho preso il foglio bianco e l·ho appoggiato su di esse, ottenendone una copia che ho aggiunto all·inventario.

Ho lasciato la stanza di Lord MacFarley da dove sono entrato e andando ancora verso sinistra, ho seguito il corridoio fino alle scale per il piano di sopra. Dopo avere salito le scale ho proseguito fino a raggiungere una porta che ho aperto con la chiave della soffitta, ma non appena sono entrato la porta si è chiusa alle mie spalle. Qualcuno mi ha chiuso a chiave dentro, e ciò significa che le mie indagini hanno imboccato la pista giusta. Come se non bastasse, nella soffitta è buio pesto. Ho fatto un passo avanti e ho guardato alla mia sinistra per trovare un candelabro sul quale ho messo le candele e le ho accese con i fiammiferi per fare un po· di luce. Nella scatola sopra il tavolo situato vicino alla torre c·era un album con le foto di mio padre Sean Cameron, di Bruce MacGrabb e della famiglia MacFarley. Ho preso la foto di Lord Allistair e l·ho messa nel portafogli, poi ho aperto il mobiletto che si trova in fondo a sinistra e ho preso una mappa della tenuta, quindi ho raccolto il piede di porco nella cassa in mezzo alla stanza.

Ho perlustrato anche la torre senza trovare nessun indizio, ma quando ho provato a tornare indietro un rumore improvviso mi ha fatto trasalire. Cosa potrebbe essere stato? Ho tolto le spranghe alla finestra utilizzando il piede di porco e ho dato un·occhiata fuori. Per la barba del profeta! Non posso credere a ciò che ho visto, eppure quello era proprio Nessie, il leggendario Mostro di Loch Ness! Gli ho scattato una fotografia con la macchina fotografica e con l·aiuto del piede di porco ho forzato la porta alla mia destra per uscire dalla soffitta, poi sono sceso attraverso la botola che conduce alla lavanderia dove· Ehi! Un fantasma! Era uno spirito di una donna identico a quello nel dipinto. Doveva essere la Banshee di cui Ursula mi ha parlato.

Troppe sorprese in un solo giorno: meglio farsi una piccola pausa e un goccetto di bourbon. Sono tornato nel soggiorno e ho versato il contenuto della fiaschetta in un bicchiere, recuperando il cristallo dei Cameron che avevo nascosto prudentemente. Sono uscito dalla porta che conduce nell·ingresso e ho aperto quella in fondo per entrare nel salone. Ho aperto il mobiletto dei liquori nell·angolo e ho preso un·ampolla, identica a quella del dipinto, contenente del sidro, una bevanda molto alcoolica che viene ottenuta dal succo di mela fermentato. All·altro capo della sala c·è un armadietto chiuso a chiave che sono riuscito a forzare con il coltello a serramanico e in una scatola al suo interno ho preso un antico documento, il Trattato della Vecchia Alleanza, stipulato nel mese di Ottobre del 1295.

Ho lasciato il salone da dove sono entrato e ho nuovamente aperto la porta in mezzo alle due rampe di scale, ma stavolta ho seguito il corridoio a sinistra fino alla porta con il drappo rosso che conduce alla biblioteca. Sopra il tavolo situato alla sinistra del divano ho trovato un quadernetto con alcuni disegni di Moira e uno di questi ultimi ha attirato la mia attenzione, perché è quello dell·orchidea raffigurata anche nel dipinto, con uno schizzo della serra che mi ha indicato dove cercarla (le orchidee Phalaenopsis sono delle appariscenti e meravigliose piante ricercate dai floricultori e da molti collezionisti. Alcune antiche culture Celtiche attribuiscono a questi fiori poteri magici e afrodisiaci).

Ho abbandonato il castello dalla porta principale e ho seguito il sentiero a destra fino alla serra dove ho raccolto l·orchidea con il coltello a serramanico. Sono tornato di fronte alla casa e ho camminato verso il loch fino a trovare la Croce Celtica. Alla base della croce ho messo il fiore e l·ampolla di sidro come il dipinto mi suggeriva e ho ascoltato attentamente le parole della Banshee, che mi ha narrato la leggenda del cristallo di Sirdach: ·Questo posto è mio, Lady Ursula lo sa bene. Io sono la memoria vivente dei MacFarley e del cristallo di Sirdach. Il Libro di Kélia racconta la storia di Sirdach, il druido al quale gli dei donarono la pietra più preziosa, un cristallo nero e verde capace di concentrare i raggi del sole in una emanazione di energia pura. Era compito di Sirdach offrire questo potere divino ai futuri re Celti il giorno della loro incoronazione, ma una donna rubò il cristallo. Tutte le tracce che portavano a lei sono scomparse, persino il suo nome, ma il suo furto ha instillato in noi un acuto senso di orrore. Il cristallo si ruppe in tre pezzi identici che vennero affidati ai MacGrabb, ai MacFarley e ai Cameron. Ora capisci che non è stato il caso a portarti nella terra natale, Loch Ness? Sei qui per interpretare il ruolo di detective, o almeno questa è la versione che hai scelto attualmente·. Infine mi ha messo in guardia dicendo: Trova l'uomo, colui che vuole riunire i cristalli. Ha un piano sinistro per il suo secolo, una trama oscura dove per molti non ci sarà alcun futuro. Cameron, accetta questa missione, il tuo spirito è pronto. Guardati dalle donne e dal whisky!