In
risposta a un telegramma di Lord Allistair MacFarley, un vecchio amico
di famiglia, sono partito da Chicago con destinazione Scozia e sono
arrivato al castello di Devil·s Ridge, che sorge su una collina
presso le sponde del Loch Ness. Sono stato accolto dal maggiordomo
Avit Kumar Shastra e nel soggiorno ho incontrato Lady Ursula MacFarley,
visibilmente agitata. Nel delirio crescente è riuscita solo
a dirmi che il marito è scomparso, probabilmente rapito, che
sua figlia Moira arriverà solo domani e ha farfugliato qualcosa
su un misterioso ·lui·, poi ha perso conoscenza a causa
dello stress. Dopo averla fatta rinvenire con dei sali, il suo maggiordomo
l·ha accompagnata in camera, lasciandomi libero di guardarmi
intorno. Sulla scrivania ho trovato una copia dello Scottish Telegraph
che parla del furto di alcuni dischi d·ambra e di un antico
manoscritto Celtico, il ·Libro di Kélia·, dal
museo di Edimburgo. Ho notato anche un libro intitolato ·Elettricità
e Magnetismo·. Sul tavolino da caffè c·è
una partita di scacchi in corso dove il Bianco sembra avere un leggero
vantaggio, ma il mio quinto senso e mezzo mi suggeriva di guardare
altrove.
Ho
lasciato il soggiorno da dove sono entrato e dopo avere salito le
scale sono andato nella mia stanza. Ho preso la borsa sopra il letto
e ho controllato l·inventario: una fiaschetta di bourbon, un
coltello a serramanico, una scaletta di corda, una macchina fotografica,
dell·inchiostro, un foglio bianco e della polvere di ossido
di rame. Ho messo nel portafogli il telegramma con il quale il vecchio
MacFarley mi chiedeva di venire subito e di portare con me il cristallo
ereditato da mio padre, poi ho trovato sulla scrivania una lettera
inviatami da un certo Bruce MacGrabb, che vorrebbe ricomprare i miei
servizi (ed il cristallo) al doppio di quanto mi è stato offerto.
Sono sceso nell·ingresso e dopo avere aperto la porta tra le
due rampe di scale ho seguito il corridoio prima a destra e poi a
sinistra fino alla porta color grigio che mi ha condotto in cucina.
Nel cassetto del
tavolo vicino alle scale a chiocciola ho preso alcune candele e una
scatola di fiammiferi. Ho dato un·occhiata ai campanelli, ho
preso uno straccio dal lavello e ho aperto il portachiavi appeso al
muro vicino alla porta dalla quale sono entrato per prendere un passe-partout.
Proprio in quel momento uno dei campanelli suona: è quello
della stanza di Lady Ursula MacFarley, che vuole una tazza di tè.
Ho lasciato la cucina da dove sono entrato (le scale a chiocciola
vanno di sopra e le altre a un vicolo cieco) e in fondo al corridoio,
solo un po· più a sinistra, ho aperto l·altra
porta che conduce nel soggiorno. Ho guardato il divano e sollevato
uno dei cuscini, trovando il medaglione che Ursula ha perso quando
è svenuta, e all·interno di quest·ultimo ho preso
una chiave e alcune pillole. Sono tornato in cucina, ho osservato
il passavivande con la tazza di tè all·interno e ho
tirato la leva per mandarlo di sopra, poi ho salito le scale a chiocciola,
sono uscito dalla porta e ho aperto quella alla mia destra che conduce
alla lavanderia, dove ho trovato il passavivande e ho potuto prendere
la tazza di tè.
Ho
raggiunto la stanza di Ursula che si trova vicino alle scale e dopo
essermi sincerato sulle sue condizioni fisiche ho deciso di aiutarla
mettendo le pillole nel tè e porgendole la tazza. La signora
MacFarley ha accennato a tre cristalli, mi ha detto di andare a cercare
·la Banshee che cammina nel parco vicino alla Croce Celtica·
e mi ha suggerito di guardare nella scatola dei gioielli, poi si è
addormentata sotto l·effetto dei tranquillanti. Nel cassettone
alle mie spalle ho preso un flacone di cloroformio e dentro quello
della toeletta accanto al letto della signora un dipinto di sua figlia
che raffigura la Croce Celtica, un ampolla, un·orchidea e quello
che sembra il fantasma di una donna. Sono andato nel bagno attiguo,
ho aperto la scatola dei gioielli utilizzando la chiave piccola e
all·interno della scatola ho preso la chiave della soffitta.
Sono uscito dalla stanza e, andando verso sinistra, ho aperto la porta
successiva servendomi del passe-partout.
Quella in cui
ero appena entrato è la camera da letto di Lord Allistair MacFarley.
Ho aperto la libreria che si trova alla mia sinistra e ho preso un
memorandum che ho messo nel portafogli (sono le istruzioni per usare
il telegrafo), poi mi sono avvicinato alla scrivania in legno d·acero
all·altro capo della stanza. Nel cassetto ho trovato un·agenda
sulla quale il vecchio Lord aveva annotato data e ora di un incontro
con MacGrabb alla sua distilleria, ma il mio quinto senso e mezzo
mi ha suggerito di esaminare l·angolino sulla sinistra. Aha!
Impronte digitali! Meno male che avevo l·occorrente per farne
una riproduzione. Ho versato sulle impronte la polvere di ossido di
rame e subito dopo un po· d·inchiostro per renderle
visibili, poi ho preso il foglio bianco e l·ho appoggiato su
di esse, ottenendone una copia che ho aggiunto all·inventario.
Ho lasciato la
stanza di Lord MacFarley da dove sono entrato e andando ancora verso
sinistra, ho seguito il corridoio fino alle scale per il piano di
sopra. Dopo avere salito le scale ho proseguito fino a raggiungere
una porta che ho aperto con la chiave della soffitta, ma non appena
sono entrato la porta si è chiusa alle mie spalle. Qualcuno
mi ha chiuso a chiave dentro, e ciò significa che le mie indagini
hanno imboccato la pista giusta. Come se non bastasse, nella soffitta
è buio pesto. Ho fatto un passo avanti e ho guardato alla mia
sinistra per trovare un candelabro sul quale ho messo le candele e
le ho accese con i fiammiferi per fare un po· di luce. Nella
scatola sopra il tavolo situato vicino alla torre c·era un
album con le foto di mio padre Sean Cameron, di Bruce MacGrabb e della
famiglia MacFarley. Ho preso la foto di Lord Allistair e l·ho
messa nel portafogli, poi ho aperto il mobiletto che si trova in fondo
a sinistra e ho preso una mappa della tenuta, quindi ho raccolto il
piede di porco nella cassa in mezzo alla stanza.
Ho perlustrato
anche la torre senza trovare nessun indizio, ma quando ho provato
a tornare indietro un rumore improvviso mi ha fatto trasalire. Cosa
potrebbe essere stato? Ho tolto le spranghe alla finestra utilizzando
il piede di porco e ho dato un·occhiata fuori. Per la barba
del profeta! Non posso credere a ciò che ho visto, eppure quello
era proprio Nessie, il leggendario Mostro di Loch Ness! Gli ho scattato
una fotografia con la macchina fotografica e con l·aiuto del
piede di porco ho forzato la porta alla mia destra per uscire dalla
soffitta, poi sono sceso attraverso la botola che conduce alla lavanderia
dove· Ehi! Un fantasma! Era uno spirito di una donna identico
a quello nel dipinto. Doveva essere la Banshee di cui Ursula mi ha
parlato.
Troppe
sorprese in un solo giorno: meglio farsi una piccola pausa e un goccetto
di bourbon. Sono tornato nel soggiorno e ho versato il contenuto della
fiaschetta in un bicchiere, recuperando il cristallo dei Cameron che
avevo nascosto prudentemente. Sono uscito dalla porta che conduce
nell·ingresso e ho aperto quella in fondo per entrare nel salone.
Ho aperto il mobiletto dei liquori nell·angolo e ho preso un·ampolla,
identica a quella del dipinto, contenente del sidro, una bevanda molto
alcoolica che viene ottenuta dal succo di mela fermentato. All·altro
capo della sala c·è un armadietto chiuso a chiave che
sono riuscito a forzare con il coltello a serramanico e in una scatola
al suo interno ho preso un antico documento, il Trattato della Vecchia
Alleanza, stipulato nel mese di Ottobre del 1295.
Ho lasciato il
salone da dove sono entrato e ho nuovamente aperto la porta in mezzo
alle due rampe di scale, ma stavolta ho seguito il corridoio a sinistra
fino alla porta con il drappo rosso che conduce alla biblioteca. Sopra
il tavolo situato alla sinistra del divano ho trovato un quadernetto
con alcuni disegni di Moira e uno di questi ultimi ha attirato la
mia attenzione, perché è quello dell·orchidea
raffigurata anche nel dipinto, con uno schizzo della serra che mi
ha indicato dove cercarla (le orchidee Phalaenopsis sono delle appariscenti
e meravigliose piante ricercate dai floricultori e da molti collezionisti.
Alcune antiche culture Celtiche attribuiscono a questi fiori poteri
magici e afrodisiaci).
Ho
abbandonato il castello dalla porta principale e ho seguito il sentiero
a destra fino alla serra dove ho raccolto l·orchidea con il
coltello a serramanico. Sono tornato di fronte alla casa e ho camminato
verso il loch fino a trovare la Croce Celtica. Alla base della croce
ho messo il fiore e l·ampolla di sidro come il dipinto mi suggeriva
e ho ascoltato attentamente le parole della Banshee, che mi ha narrato
la leggenda del cristallo di Sirdach: ·Questo posto è
mio, Lady Ursula lo sa bene. Io sono la memoria vivente dei MacFarley
e del cristallo di Sirdach. Il Libro di Kélia racconta la storia
di Sirdach, il druido al quale gli dei donarono la pietra più
preziosa, un cristallo nero e verde capace di concentrare i raggi
del sole in una emanazione di energia pura. Era compito di Sirdach
offrire questo potere divino ai futuri re Celti il giorno della loro
incoronazione, ma una donna rubò il cristallo. Tutte le tracce
che portavano a lei sono scomparse, persino il suo nome, ma il suo
furto ha instillato in noi un acuto senso di orrore. Il cristallo
si ruppe in tre pezzi identici che vennero affidati ai MacGrabb, ai
MacFarley e ai Cameron. Ora capisci che non è stato il caso
a portarti nella terra natale, Loch Ness? Sei qui per interpretare
il ruolo di detective, o almeno questa è la versione che hai
scelto attualmente·. Infine mi ha messo in guardia dicendo:
Trova l'uomo, colui che vuole riunire i cristalli. Ha un piano sinistro
per il suo secolo, una trama oscura dove per molti non ci sarà
alcun futuro. Cameron, accetta questa missione, il tuo spirito è
pronto. Guardati dalle donne e dal whisky!