Claire e Chris
Redfield sono tornati, ma non combattono assieme: Claire inizia il gioco
prigioniera della Umbrella in unÆisola perduta, mentre Chris entra in scena
solo nella seconda metα, quando arriva a salvarla. Al contrario della versione
per Dreamcast, divisa in 2 CD, uno per Claire e uno per Chris, Code Veronica
Complete approda su PS2 su un unico DVD. Inoltre, questa versione contiene nuovi
filmati e retroscena che portano un poÆ di luce su alcuni dei misteri che
gravitano intorno alla figura di Wesker e al suo incredibile ritorno. Infatti ,
se
ben ricordate, era stato fatto a pezzi dal Tyrant alla fine del primo Resident
Evil. Ma torniamo a parlare della paura, il
vero tema portante dellÆintera serie.Come nei migliori film horror anche Code
Veronica attanaglia il giocatore con un ritmo sempre carico di tensione, alternandolo
con scariche adrenaliniche di puro terrore. Durante i primi 10 minuti di gioco
salterete sulla sedia almeno un paio di volte anche per merito degli scossoni
forniti dal DualShock 2 nei momenti pi∙ concitati. In altre scene il gioco si
diverte con voi e le vostre emozioni. Per fare un esempio, in un momento del
gioco girato un angolo vi ritrovate di fronte a una finestra, al di fuori cÆΦ
uno zombie che la martella nel tentativo di entrare. Grazie al cielo la finestra
sembra reggere, quindi con sicurezza vi dirigete verso uno scaffale li vicino per
raccogliere delle preziose munizioni. Di colpo il frustato zombie riesce a
sfondare la finestra e vi si avventa addosso: il salto dalla sedia Φ assicurato.
Si tratta di un meccanismo volendo banale, ma pur sempre efficace. LÆatmosfera
del gioco cerca sempre di farvi sentire a disagio: quando entrate in una stanza
nugoli di scarafaggi si allontanano dalla luce e le macchie di sangue,che
tetramente dipingono le pareti, vi suggeriscono di stare sempre allÆerta.
Notevole anche la scena in cui uno degli antagonisti cerca di uccidervi
tenendovi sotto il fuoco del suo fucile di precisione a puntamento laser.
Anche gli effetti sonori contribuiscono a calare il
giocatore in questo clima di terrore. La presenza degli zombie Φ avvertibile
anche quando non si vedono, mentre mugolano e grattano le porte: tutto dÆ un
tratto si sente un vetro che si rompe e potete star certi che sono entrati,
anche
se non sapete da dove. Vi ricordate le scene con i cani dei primi Resident Evil?
Non mancano neanche qui, ma dopo tre episodi il trucco funziona ancora e la
paura Φ assicurata!!! Gli enigmi sono tutti
piuttosto logici e risultano anche un pelo pi∙ divertenti delle solite infinite
sequenze trovate nei primi capitoli della saga. Il gioco, sebbene sia piuttosto
lineare, vi permette di esplorare le aree con una certa libertα, interrompendo
di tanto in tanto il vostro girovagare con dei filmati appaganti. Anche la
seconda parte del gioco funziona bene: Chris si ritrova a seguire le orme della
sorella, ma gli enigmi e i mostri che deve affrontare sono del tutto diversi.
LÆunico vero difetto di questa versione nipponica Φ
dato dai testi: INTERAMENTE IN GIAPPONESE. I filmati e i dialoghi sono in
inglese, ma tutti i testi sparsi nel gioco appaiono sotto forma di ostici
ideogrammi, compresi gli indizi. Un problema non da poco visto che spesso per
risolvere gli enigmi ci si trova costretti ad andare per tentativi. Purtroppo
lÆinterfaccia di gioco non Φ stata rivoluzionaria, anzi. Le angolazioni della
telecamera non sempre sono comode come dovrebbero: a volte la bella Claire si
mette a fissare qualcosa presente nella stanza che non Φ ancora visibile per
colpa dellÆinquadratura e riuscirete a capire che si tratta di uno zombie solo
quando vi sarα giα saltato alla giugulare. Il sistema di controllo Φ a volte
irritante, anche se la Capcom si Φ impegnata limitare i danni mantenendo la
comoda rotazione di 180 gradi sperimentata in Re 3. Divertente
anche lÆ idea presa in presa in prestito da Tomb Raider: in questo nuovo
episodio Φ infatti possibile impugnare una copia di UZI per tenere sotto mira e
sparare a 2 obiettivi diversi contemporaneamente. LÆinventario Φ rimasto
invece lo stesso di sempre: scomodo e senza senso. Ogni personaggio pu≥ portare
con se 8 oggetti, ma le loro dimensioni non contano: una chiave occupa lo stesso
spazio di una pistola o di una faretra piena di frecce esplosive. Se depositate
un oggetto in uno degli scatoloni del livello in cui vi trovate, potrete
magicamente ritrovarlo in qualsiasi altro scatolone di qualsiasi altro livello.
Infine le ômeraviglioseö porte sono sempre presenti: ogni volta che ne
aprirete una dovrete servirvi sempre e comunque lÆanimazione della sua
apertura. In teoria questa trovata dovrebbe aumentare la tensione e in effetti
in alcuni casi lÆidea funziona, sopratttutto quando il DualShock 2 batte
freneticamente per emulare il vostro cuore; in pratica potrebbe servire per
coprire i tempi di caricamento necessari (come nei capitoli per la Playstation),
ma con la Play2 il problema poteva essere aggirato facilmente, considerando che
alla 25esima porta la noia ha la meglio sulla tensione. Comunque
nessuno di questi difetti minori riesce a sminuire il punto di forza di questo
gioco: lÆatmosfera. Code Veronica va giocato in una stanza buia con il volume
alzato al massimo:Φ unÆesperienza coinvolgente ,intrigante e spesso
terrorizzante. Una volta iniziata lÆavventura vorrete portarla termine a ogni
costo. Una
volta completato il gioco potrete sollazzarvi con un simpatico sparatutto in
prima persona dove Φ possibile persino impersonare Wesker.