Innanzi tutto devo porre i miei complimenti alla Capcom: Resident Evil 2 soddisfa ogni esigenza tecnica assoluta, almeno per lÆanno in cui esce. EÆ chiaro che, in ogni campo, il gioco in questione batta il suo predecessore: grafica, introduzione (da urlo), movimenti dei personaggi, filmati (davvero realistici), sonoro, giocabilitα, per non parlare della longevitα; insomma, chi pi∙ ne ha, pi∙ ne metta.
Iniziamo con la grafica: immediatamente RE2 sbalordisce il giocatore, con unÆintroduzione a dir poco fantastica, un filmato in FMV che spreme le potenzialitα della PSX e del PC, un mix dÆazione e horror, degno di The Night of the Living Dead di George Romero. Appena si acquisisce il controllo del personaggio (Leon o Claire a seconda del CD che avete inserito), Φ sorprendente incontrare zombie totalmente nuovi, ognuno vestito diversamente, a differenza di quelli vestiti di ôstracciö del primo episodio. I fondali, inoltre, presentano un maggior numero di dettagli, oggetti e animazioni (come le fiamme, per esempio); gli stessi personaggi vantano di un pi∙ rilevante numero di poligoni. Il tutto, condito con un aspetto molto pi∙ realistico del gioco: il nostro eroe, infatti, Φ capace di girare lo sguardo verso i suoi aggressori, siano essi alzati o sdraiati, guardandoli intensamente con una faccia interrogativa e sospettosa; come se non bastasse, se ferito, inizia a zoppicare, una lunga arrancata che non si ferma mai, fino a quando non lo si cura. Insomma, Φ tutto molto pi∙ ôrealeö e ôtridimensionaleö, anche se gli sfondi, come nel predecessore, rimangono in 2D, pre-renderizzati.
Il sonoro resta una caratteristica eccellente, con una musica di sottofondo agghiacciante ed effetti ben realizzati.
La giocabilitα Φ abbastanza buona: il controllo del personaggio Φ ok, cos∞ come lÆintroduzione di un nuovo sistema di auto-mira per i principianti. Inoltre, Φ possibile scegliere la difficoltα del gioco, senza compromettere il cambiamento del personaggio, come succedeva in RE1. Rimangono ancora scomode le inquadrature, che alcune volte impediscono di individuare la presenza di un nemico nelle vicinanze, e lÆattesa angosciante che bisogna provare aprendo una porta, anche se cÆΦ da dire che il tempo di caricamento Φ, ad ogni modo, diminuito.
La longevitα Φ la vera peculiaritα del gioco: questÆultimo, infatti, vanta di un approccio innovativo, che in pratica consiste, una volta finito, nel rigiocare con lÆaltro personaggio, quello da voi non scelto, in un diverso scenario, con oggetti posti in luoghi differenti, un nuovo terribile nemico ed una storia che si ricollega a quella precedente. Insomma, per finirlo totalmente bisognerα giocarci ben quattro volte, se disponete dÆaltro coraggio, naturalmente; se poi mettiamo in considerazione anche tutti i segreti e le curiositα da sbloccare, RE2 Φ in sostanza un gioco infinito.
LÆunico punto in cui il primo RE sconfigge il suo discendente Φ lÆatmosfera. Ebbene s∞. Forse perchΘ i proiettili sono davvero troppi, cos∞ come i nastri e le erbe; il giocatore si sente molto pi∙ sicuro di sΘ giocando a RE2, perchΘ, ad esempio, incontrando uno zombie, non lo evita con il cuore in gola, disponendo di una manciata di munizioni, bens∞ lo affronta con spavalderia, talmente pieno di pallottole che cerca quasi un modo per sbarazzarsene. Un altro motivo per cui Resident Evil 2 fa meno paura del primo Φ quello di trovarsi in una stazione di polizia: insomma, dα maggiore sicurezza che trovarsi in una casa sperduta e abbandonata in mezzo al bosco, piena dÆorde di famelici mostri mutantià E, inoltre, anche questÆultimi ora infliggono meno danni, e sono pi∙ facili da battere: al posto dellÆHunter, in RE2 subentra il Licker, un essere senza pelle dalla lingua lunghissima, che si muove arrampicandosi per le pareti, molto pi∙ ripugnante del ôCacciatoreö, ma molto meno resistente. Bastano due o tre colpi di fucile per finirlo, al contrario del suo cugino color verde muschio (da quattro a sette ôshotgunateö per farlo fuori).
Tirando le somme, RE2 Φ un prodotto assai eccellente, che surclassa nettamente il suo avo, soprattutto sulla grafica e sul realismo, ma che, purtroppo, non riesce nemmeno ad imitarlo sullÆatmosfera. Oddio, non sto sostenendo che il gioco in questione non faccia paura: i cosiddetti ôbalzi dalla sediaö non mancano, e la tensione rimane molto alta; affermo solamente che erano molto pi∙ accentuati nel predecessore. E, se volete la mia, continuo a preferire il primo episodio, lÆoriginale Resident Evilà

GIUDIZIO SINTETICO:

Grafica: 9,5
Sonoro: 9,5
Giocabilitα: 8,5
Longevitα: 10
Introduzione: 10
Atmosfera: 8

GIUDIZIO COMPLESSIVO: 9