Comunicazioni subspaziali


Forse non è quasi più necessario presentarvi questa rubrica, ma non possiamo di certo lasciarla senza il classico "cappello introduttivo". Le e-mail pubblicabili (ricordiamo a tutti che non verranno pubblicate le richieste di materiale, i complimenti, dettagli tecnici riguardanti la rivista, ecc.) giunteci nel corso dei mesi di maggio e giugno non sono state molte, ma molto probabilmente ci rifaremo con il numero di settembre.
Durante l'estate potete scriverci tranquillamente, come in qualsiasi altro periodo dell'anno... riceverete una risposta nel giro di pochi giorni da parte del nostro Postmaster Sergio Ferrari o da un altro membro della redazione.

Lasciamo ora a voi la parola!


Ciao a tutti!
Sono Marco e questa è la seconda volta che vi scrivo dopo avere protestato per DS9. Vi vorrei raccontare un mio problema. Di recente ho acquistato una parabola digitale e con mia grande sorpresa ho scoperto che su un canale tedesco, ogni giorno alle 15:00, trasmettono tutte le puntate di TNG. Sebbene non capisca un'acca di tedesco ho deciso di seguire lo stesso le avventure della Raumschiff Enterprise (così la chiamano), forse perché ormai conosco quasi tutte le puntate a memoria e quindi i dialoghi non sono una componente così tanto importante.
Venerdì, tuttavia, le cose sono cambiate. Con un colpo di scena che mi ha lasciato a bocca aperta, ho scoperto che alle sette e un quarto, sempre sulla stessa emittente, stavano trasmettendo anche Voyager! E non le prime serie, ma addirittura stanno arrivando alla fine della quarta!! Non vi dico che dilemma ho avuto: guardare le immagini pur non capendo niente o rinunciare aspettando le puntate italiane per non rovinarmi la sorpresa? Alla fine ho scelto di rinunciare perché, come sa ogni appassionato, il punto di forza di Star Trek non sono solo gli effetti speciali, ma anche i dialoghi, le battute... tutte cose che se non capite ti levano il 50% del divertimento.
Comunque è piuttosto deprimente vedere come sia così apprezzata all'estero (tanto da porla in una fascia oraria che ha anche una sua importanza) e così denigrata in Italia. A voi le conclusioni...

Marco
tuvok@freemail.it


Ciao, mi chiamo Niko e scrivo da Cremona.
Vi devo fare i complimenti per l'ottimo lavoro che state facendo per ST, davvero competente ed esauriente. Il 1° Luglio partiranno i nuovi canali digitali della Rai nel pacchetto Basic a pagamento di D+, tra i quali uno, GIGA, che sarà dedicato ai ragazzi. Voi potete confermare quello che io credo, cioè che le nuove serie di ST verrano trasmesse proprio lì?
Io ho comprato il decoder digitale all'epoca del varo dei canali RAISAT e da tempo possiedo l'abbonamento a D+, perciò non vedo l'ora che arrivi quel fatidico 1° Luglio. Anch'io, come tanti trekker, odio il comportamento che la Rai ha riservato per ST, ma credo fermamente che il futuro delle nostre serie preferite sia proprio il canale tematico (satellitare o terrestre che sia) proprio per la specificità del prodotto ST. Tra l'altro dotarsi di parabola e decoder con i tempi che corrono è sempre più comodo ed economico.
Grazie per l'attenzione e a presto.

Niko
n.bertoglio@pn.itnet.it


Rispondo personalmente a queste due e-mail in quanto trattano un argomento che molto spesso ho affrontato, difendendo la mia posizione, sul newsgroup it.fan.startrek. Se da un lato comprendo molto bene il rammarico di Marco, dall'altro sono piuttosto contrario all'idea espressa da Niko sulla TV digitale... ora vi spiego il perché.
Circa un anno e mezzo fa sono stato ricoverato in ospedale per quasi due settimane a causa di un brutto incidente (vedi editoriale del numero 0) ed in quel periodo il mio unico passatempo era la televisione, poiché gran parte del mio tempo lo dovevo trascorrere sdraiato nel letto. Facendo un po' di zapping per i vari canali ho subito notato che alcuni erano canali digitali satellitari e su uno di questi ho potuto seguire diverse puntate di "Voyager" in tedesco. Su di un'altra rete tedesca (ORF1 che, al contrario della precedente, non è satellitare), poi, verso le 2.00 di pomeriggio venivano trasmessi i nuovi episodi di "Deep Space Nine", ma non non quelli che noi abbiamo visto in Italia... nossignore! Si trattava almeno degli episodi della quarta stagione, poiché nel cast appariva già il klingon Worf. Vivendo in Alto Adige, fortunatamente il tedesco un po' lo capisco e questo mi ha permesso di seguire le varie puntate senza che mi si presentasse il dilemma espresso da Marco. Permane, tuttavia, un grosso rammarico nel vedere il ritardo che le televisioni italiane hanno accumulato nella trasmissione di uno dei più famosi ed amati telefilm di tutti i tempi.
Allora cosa fare? Avrà ragione Niko quando sostiene che il futuro della fantascienza è nei canali tematici? Personalmente non sono del tutto d'accordo con questa affermazione, più che altro per alcune questioni di principio. I diritti di trasmissione di Star Trek, ad esempio, sono stati acquistati dalla RAI con il ricavato dei canoni di abbonamento annuali di TUTTI gli italiani; ma allora perché non TUTTI gli italiani possono godere della visione di Star Trek se non dopo un'ulteriore spesa? Penso che ALMENO le puntate inedite dovrebbero essere rese disponibili a tutta l'utenza RAI e non solo attraverso le pay-TV.
C'è poi da dire che Star Trek non è un telefilm per ragazzi... quindi la sua collocazione su RAISAT2, come anche nel nuovo GIGA, è piuttosto discutibile. Gradito, invece, sarebbe un canale tematico dedicato esclusivamente alla fantascienza ed altri generi simili (come suggerisce Giovanni nell'ultima mail pubblicata in questa rubrica)... purché non si tratti solo di un'operazione commerciale come la trasmissione di Voyager su RAISAT (repliche su repliche) che hanno contribuito ben poco alla diffusione della fantascienza.
Concludo ora rispondendo alla domanda di Niko: purtroppo non abbiamo informazioni riguardo la trasmissione di Star Trek via satellite; una conferma, però, ti sarà sicuramente data dalle apposite riviste reperibili in tutte le edicole.

Giorgio "Gege" Perbellini

Ave a voi magnifica redazione di Webtrek Italia sono contento nel vedere che le critiche nei confronti delle TV italiane si facciano sempre più cattive per come trattano le avventure che avvengono nel nostro universo parallelo preferito, ma vorrei attirare l'attenzione anche sulla CIC video che, per quanto riguarda le nuove stagioni di VOY, non ha intenzione (almeno secondo il responsabile della mia videoteca) di renderle disponibili per il noleggio. Questo per il fatto che le persone che le noleggiavano (mi riferisco alla prima stagione) erano molto meno rispetto a quelle che acquistavano il cofanetto... eppure per gli ultimi due episodi della season 1 ho dovuto aspettare più di 10 giorni prima di poterle noleggiare, nonostante ci fossero due copie nel distributore automatico.
Spero vivamente che sia una balla inventata dal mio omino delle videocassette. In primo luogo perchè io non ho intenzione di spendere circa 50 mila per comprare solo 4 episodi, quando per una cifra simile mi posso noleggiare un'intera stagione o quasi. Per non parlare poi della Next Generation che viene venduta a 3 episodi per casetta (alla bellezza di 30 mila circa) e nemmeno in STEREO!!! E le uscite sono previste ogni due mesi... per quando le avranno pubblicate tutte i miei nipotini avranno l'età per votare (da notare che ho solo 20 anni).
Che la forza... Hem scusate. Lunga vita e prosperità a tutti quanti..

Danilo Romelli
silentman@tin.it

P.S. non ho fatto i complimenti di rito all'inizio perché mi sembravano superflui


Si ripresenta, con questa e-mail di Danilo (che ringraziamo), il problema delle videocassette di Star Trek. La CIC Video, infatti, ha preso un impegno che pare sostenere a fatica ed anche questo non può fare bene alla diffusione delle varie serie in Italia. Al momento, caro Danilo, non possiamo darti né una conferma né una smentita per quanto detto dal tuo "omino delle videocassette". Vogliamo però parlare in maniera generale del problema da te sollevato.
A discolpa della CIC Video bisogna dire che il sonoro non è stereo in quanto le VHS di "The Next Generation" sono nella versione televisiva, apparsa in MONO su Mediaset; il ridoppiaggio di tutte le puntate comporterebbe una grossa spesa, con il conseguente aumento di prezzo del prodotto finale, nonché problemi di doppiaggio piuttosto sgradevoli come l'utilizzo di voci diverse per alcuni dei personaggi... sinceramente dopo 7 stagioni sarebbe difficile adattarsi ad un Riker con una nuova voce (specie se venisse utilizzata quella data a Thomas Riker in "Deep Space Nine"). Tutto questo, comunque, non giustifica il notevole costo delle videocassette ed i lunghi periodi d'attesa tra un'uscita e l'altra.
Non è escluso che proprio Webtrek Italia si faccia avanti, prossimamente, portando le richieste dei trekker italiani direttamente alla CIC... chi è interessato alla questione continui a seguirci!

Complimenti ragazzi!
Siete riusciti a trasformare un evento sfortunato (i problemi che vi hanno costretto a posticipare l'uscita della webzine) in una mossa ben fatta e simpatica. Ho apprezzato molto il fatto che vogliate continuare ad uscire a metà mese, dando così modo ai fan di leggersi in pace le varie webizine in tempi diversi, e di non dover più aspettare freneticamente un mese per l'uscita di ogni nuovo giornale.
Bravi ancora.

Teo Favaro


Grazie, Teo, per averci manifestato il tuo apprezzamento per questa nostra nuova idea. Putroppo siamo lievemente in ritardo con i lavori anche questo mese, pur non essendo i problemi tecnici a rallentare il nostro lavoro; come detto nell'editoriale, le informazioni sui Borg non sono facili da reperire e questo, unito al periodo di esami cui molti di noi sono soggetti, ci ha creato alcuni problemi.
Dal mese di settembre vi assicuriamo che tornerà tutto alla normalità... durante l'estate ci metteremo tutto il nostro impegno!


UN ADDIO A DEFOREST

Un saluto a tutti gli amici di Webtrek Italia.
Volevo esprimere tutta la mia tristezza nell'aver appreso della morte di DeForest Kelley... Il buon dottore ci mancherà... Voglio unirmi a tutti i fans del "nostro" Dottor McCoy e ricordarlo per sempre come uno degli idoli della nostra giovinezza.
A tutti buon lavoro.

Nico "Warp64" M. Zammataro
warp64@hotmail.com


E noi non possiamo che unirci, con te, ai fans di tutto il mondo...



Ciao Riccardo.
Visto che anche a me sta venendo la passione per il modellismo Trek (al momento la mia flotta personale include un'Enterprise-D, un'Enterprise-E ed un incrociatore Klingon classe Vor'cha), ho chiesto ad un negoziante un catalogo della AMT (grande!). Lui però mi ha risposto che non esiste alcun catalogo. A me sembra molto strano, tu ne sai qualcosa? Eventualmente come posso procurarmelo? Il mio desiderio a questo punto è per una Enterprise A...
A proposito, complimenti per gli articoli su WebTrek... li ho trovati molto interessanti. Se vuoi posso scansionare un paio di foto della costruzione dei suddetti modelli.
Ciao e a presto.

Alessandro
acurci@hotmail.com


La AMT ha ultimamente perso i diritti per produrre i modellini di tutte le serie i film di Star Trek e quindi le scatole di montaggio nei negozi dovrebbere esserci fino ad esaurimento. Nemmeno io ho mai visto un catalogo di questa marca, ma essendo anche tu un utente Internet, all'indirizzo http://www.amt.com dovresti trovare quello che cerchi. Essendo Star Trek un business molto redditizio, sicuramente la Paramount venderà (a caro prezzo) le concessioni a qualche altro produttore di modellini.
Per quanto riguarda le foto delle tue astronavi mandamele pure al mio indirizzo di posta galli@cdh.it; abbiamo in programma di fare una piccola galleria delle opere dei lettori.
Ciao, e grazie per i complimenti.

Riccardo Galli


Cari amici, gli articoli da voi proposti sul modellismo di Riccardo Galli mi hanno molto incuriosito ed ho deciso di comprare un modellino dell'Enterprise. Ho preso il modellino di TNG e devo dire che non ho avuto problemi per montarlo, ma un piccolo inconveniente c'è: al momento di colorarlo ho seguito le istruzioni della scatola ed ho comprato i 4 colori da miscelare per la base, ma mi è risultato un colore, secondo me, troppo scuro. Non è che potreste dirmi quali colori devo miscelare ed con il loro codice? Spero di ricevere una vostra risposta al più presto.
Complimenti per la splendida rivista!

Piero Calabrò
pcalabro@neomedia.it


Caro Piero.
Innanzitutto scusa se ti rispondo solo nella rubrica e-mail (un po' in ritardo, quindi), ma ero alle prese con la stesura del mio articolo per il mese di giugno. Vediamo subito il tuo problema. E' piuttosto normale che, al momento di pitturare un modellino di astronave, i colori consigliati sembrino diversi da come te li ricordavi. Purtroppo le luci del set fanno apparire i modellini di un colore totalmente differente da quello che sono in realtà. Addirittura a volte vengono usati, per la stessa astronave, modellini in scala diversa, dipinti in tonalità differenti a seconda delle loro dimensioni. Non esiste quindi un colore definitivo per l'Enterprise-D, anche se esplori i vari siti modellistici di SF su Internet vedrai che ogni modellista usa colori leggermente differenti per lo stesso modello.
I colori che ti posso consigliare sono per l'intero scafo il "Camoflauge Grey" (Humbrol n° 28) oppure il "Gloss LightGrey" (Humbrol 64), mentre per le pannellature (e qui ci vuole tanta pazienza... sono centinaia) puoi usare il "Light Sea Grey" (Humbrol n°141). Con i codici della Humbrol, che sono un riferimento per tutte le marche di vernici (ti ricordo che si tratta di smalti), potrai trovare in qualsiasi negozio di modellismo gli equivalenti di altre marche.
Spero di esserti stato d'aiuto; quando finisci il modellino, se ti fa piacere puoi mandarmene un foto. Grazie per i complimenti che fai alla rivista e ricordati che se hai bisogno di altri consigli sono a tua disposizione.

Riccardo Galli

Ciao Gege!
In risposta allÆappello presente nel tuo articolo sulla religione ti mando un commento (in ritardo ma, se come credo il pezzo avrà suscitato un dibattito, ancora attuale). Devo dire che pur fatto molto bene, reputo il tuo articolo incompleto. Mi spiego meglio: è giusta lÆanalisi del popolo Bajoriano come paradigma della religiosità in ST, ma mi sembra che prima di arrivare a questo ci sono dei passaggi molto importanti. Nel creare il suo futuro, così pieno di ottimismo, Roddenberry, nella Serie Classica, ha volutamente cancellato ogni riferimento alle grandi religioni monoteistiche che hanno caratterizzato gli ultimi 3 millenni del nostro pianeta. Il motivo è duplice:
1) in una società come quella degli Stati Uniti, caratterizzata da una forte frammentazione religiosa, è sempre meglio evitare di impelagarsi con le religioni ufficiali, se gli autori avessero scelto di far ôresistereö solo alcuni dei principali credo religiosi si saebbero sicuramente scontrati con le proteste degli appartenenti ai movimenti estinti (perchè i protestanti sono sopravvissuti e non i cattolici, perchè i mussumani e non gli induisti ecc.). Molto meglio creare una religione ad hoc, magari il più generica possibile (è la scelta degli autori di Galattica) o fare finta di niente;
2) Roddenberry è ateo.
Passando di generazione, il secondo motivo si è fatto preponderante: nella sua visione del futuro Roddenberry non solo ha eliminato le religioni, ma ne fa motivo di orgoglio per tutta lÆumanità. Si pensi allÆepisodio di TNG ôLa prima direttivaö, esemplificativo della filosofia dellÆautore principe di ST: la scomparsa della superstizione religiosa è una delle conquiste più importanti dellÆumanità insieme alla fine delle guerre ecc. Con la morte di Roddenberry le cose cambiano, autori più sensibili a questa tematica prima timidamente, poi in maniera sempre più insistente, fanno entrare la religione e la religiosità in ST (come hai sottolineato benissimo nel tuo articolo).
In DS9 e in VOY la religione fa parte della vita di molti popoli, e viene rispettata in maniera molto più intelligente di prima. Si può dire che solo ora il messaggio di ST è completo. Certo ci si chiede che fine hanno fatto le religioni terrestri, come è possibile che 3mila anni di storia e di cultura si siano dissolti nel nulla, mentre alcune religioni minori (vedi quella dei Pellerossa) sembrano ancora vive e vegete (la soluzione adottata dagli autori di Babylon 5 sembra molto più logica).
Scusa di essere stato così prolisso ma il tuo articolo era TROPPO stimolante. Ciao.

Massimo
quintavalle.m@microelettra.it


Caro Massimo,
ti ringrazio molto per aver risposto al mio appello e spero che dopo la tua ci saranno altre e-mail sull'argomento, in modo da continuare la discussione nelle "Comunicazioni subspaziali". Ti dirò che, in effetti, nel mio articolo dello scorso mese ho omesso diversi particolari, soprattutto nella prima parte riguardante la religione in Star Trek; questo è dovuto in parte alla mancanza di tempo ed in parte al mio obiettivo originale, ovvero quello di ipotizzare una possibile origine aliena di religioni e miti terrestri, su cui ho concentrato tutti i miei sforzi. E' interessante, infatti, pensare che la religione sia il frutto di forze misteriose o di esseri alieni che nel futuro non saranno più tali.
Come tu dici, concordo sul fatto che la componente religiosa sia ciò che mancava per rendere completo il messaggio di Star Trek, anche se forse sarebbe proprio la religione terrestre a dover essere approfondita. Da quanto mi risulta, per esempio, nel XX secolo sono ancora molte le popolazioni che combattono e muoiono per ideali religiosi... pare strano che tutto possa essere svanito nel giro di qualche secolo.
Vorrei poi puntualizzare il discorso dei Pellerossa della colonia in cui si è stabilito Wesley Crusher con il Viaggiatore (e lo stesso discorso vale pure per il comandante Chakotay della Voyager). Al giorno d'oggi, ben pochi sono gli "indiani" (d'America) che restano saldamente legati alle proprie tradizioni senza uniformarsi alla società capitalista di questa metà di secolo... possibile che un gruppo di questi, in Star Trek, sia andato contro la tendenza globale del pianeta, riscoprendo invece l'antica cultura, l'antica religione, le antiche tradizioni?
Chi vuole approfondire il discorso alzi la mano! :-)

Giorgio "Gege" Perbellini


RIFLESSIONI SULLA TV

È veramente triste accorgersi di come la fantascienza in Italia venga trattata da tutte le reti televisive. Non è giusto, secondo me, lamentarsi solo della Rai che, anzi, almeno qualcosa a piccoli bocconi ce lo dà, ma è la situazione generale che mi sconforta (credo valga anche per tutti voi). Girano anche a me a 1000 quando ci maltrattano in tutti i modi con orari impossibili o programmazioni a dir poco bestiali, ma la cosa che mi rende più amareggiato è che allÆestero la situazione sembra diversa, ed in particolare negli USA dove sta per essere ôvaratoö un nuovo canale interamente dedicato al nostro genere preferito (senza contare che sarà il secondo!!!).
Mi domando: ma se cÆè qualcuno che è disposto a spendere molti miliardi per mettere in piedi un canale monotematico, evidentemente ci sarà un rientro economico dallÆoperazione. E allora come mai qui da noi cÆè il buio più totale? Ho quasi lÆimpressione che lÆargomento sia snobbato dai ôgrossiö della telecomunicazione, ma che, per contro, stiano prendendo una cantonata di proporzioni gigantesche e che, quando qualcuno finalmente si sveglierà, farà loro rimpiangere di aver voluto guardare da unÆaltra parte.
D'altronde non occorrerebbe un canale stile America, ma sarebbe sufficiente una sorta di compromesso con altri generi (per es. horror, manga, thriller) nel rispetto dellÆascoltatore. Nella rete si possono trovare talmente tanti segnali che dimostrano lÆ effettivo interesse della gente come noi per la fantascienza, che non capisco come possano essere così ottusi. Certo si trova tanto di tutto, ed ascoltare un solo gruppo vuol dire scontentarne molti altr,i ma il fenomeno SF è anomalo rispetto a qualunque altro, visto che le persone di solito sono un pò fanatiche e disposte a tanto per la propria passione (a me piace molto la sit-com "Friends", ma non per questo guardo qualunque altra sit-com... mentre se parliamo di SF sono disposto a ômangiarmiö qualunque cosa. Sono malato dottore?).
Inoltre i potenziali clienti sono molti di più di quelli che si possono contare sulla rete stessa. Ma, secondo voi, è solo una questione di numeri? Cioè... gli americani sono (sparo a caso) 15 volte più numerosi degli italiani e allora il bacino dÆ utenza e proporzionalmente più elevato? Sono così sicuri che il ôristretto ôgruppo in Italia non sarebbe sufficiente a giustificare un impegno più costante e duraturo? [provocazione :)]
E ora noi: siamo veramente certi di non essere in grado di fare qualcosÆaltro per conto nostro che non siano le solite petizioni, senza dubbio importanti dato che creano uno spirito di gruppo, ma quasi sempre destinate a lasciare i partecipanti con la stessa incazzatura che avevano quando sono partiti e, in più, con lÆamaro in bocca per non essere stati ascoltati? Voi direte: meglio fare poco che non fare niente! Giusto, dico io, ma aggiungo: non cÆè proprio nientÆaltro da fare? Siamo talmente tanti e... tutti incazzati!
Se ho detto stupidaggini mi scuserete e se ho offeso qualcuno sappia che non era mia intenzione. In ogni caso, anche se non lo ho scritto, tutto quanto e detto IMHO (In My Humble Opionion, Ndr). Non sono i film che voglio vedere (per quelli vado da blockbuster e me li noleggio)... sono i telefilm che mi mancano e che possono arrivarci solo dalla televisione; allora o la pieghiamo al nostro volere o ce ne facciamo una tutta per noi!!! :-)
Grazie per lÆattenzione.

Giovanni
rrsilea@tin.it


Caro Giovanni,
indubbiamente una televisione tutta per noi, fans della SF, sarebbe l'ideale, ma purtroppo si tratta di un'idea irrealizzabile visti i costi notevoli. L'unica possibilità, in effetti, è proprio quella di "piegare" al nostro volere le grandi emittenti nazionali; per farlo, tuttavia, sarebbe necessario l'apporto di tutti gli appassionati e non solo delle poche migliaia di utenti Internet.
C'è da notare, comunque, che in Italia la situazione è "drammatica" anche per la profonda ignoranza e la scarsa (per non dire inesistente) preparazione della critica, come si può facilmente notare nell'articolo di Franco Girò: "Critica alla critica". L'unica cosa è cercare di convincere i responsabili televisivi ed i giornalisti italiani delle potenzialità, anche commerciali, del genere fantascientifico. In questo, iniziative come "Webtrek Italia" o il fornitissimo sito "Star Trek Italia" di Sandro Kvar svolgono un compito che, fino ad ora, ha dato qualche risultato... o almeno così pare.


Si conclude anche per questo mese la rubrica della posta. Vi ricordiamo che per contattarci potete compilare il modulo che si trova nella sezione e-mail, potete scrivere direttamente a webtrek@plion.it o contattare i singoli redattori mediante gli indirizzi presenti nella pagina della redazione.
Salutoni a tutti e alla prossima!

La redazione