Numero 2
Settembre 1998

 
Introduzione a
"Sinfonia per un capolavoro"
A cura di Emmanuele "DaeVial" Turatti
will2.jpg (35423 bytes)

Ogni volta che riguardo un film della trilogia di Guerre Stellari rimango sempre esaltato dal come le immagini divengano, spesso, meno importanti della musica e risultino fare da accompagnatrici di questÆultima, e non viceversa, come verrebbe spontaneo pensare.

Data lÆindubbia importanza di questa colonna sonora (anche se tale termine mi pare sminuente) avrei deciso di illustrare in un discorso ampio e, spero, il più possibile esaustivo ed esauriente questÆopera nelle sue totalità, in modo da creare un testo comprensibile e chiaro. Data la vastità dellÆargomento suddividerò il tutto in capitoli che compariranno sulla fanzine di numero in numero in questÆordine:

Ora che vi ho informato sul nostro itinerario, in verità non molto complesso, possiamo venire al sodo cominciando dal capitolo uno.

La trilogia di Guerre Stellari é unÆopera che, io definirei (anche se molti vedranno il parere piuttosto curioso), molto simile ad alcuni titoli del melodramma italiano dei primi del æ800. In effetti, SW non é un film che si può definire "impegnato", anche se non manca mai di prendersi "sul serio". La sua storia, ricca di scorciatoie e paradossi narrativi, dÆerrori curiosi dovuti ad una concezione infantile degli avvenimenti, in alcuni tratti molto banale, dimostrerebbe che G. Lucas é un bambinone che si é divertito a creare una piacevole storiella attaccata con lo scotch e priva di pretese, e forse é proprio così. Tuttavia, il successo ottenuto dallÆopera, ne evidenzia caratteri che vanno ben aldilà di ciò che si nota in una prima e frettolosa visione. Star Wars é unÆopera poco impegnata, che ha avuto un successo tale proprio per tutti questi elementi che ne decretano il carattere "popolare": un film videogioco, un film che non si preoccupa del "come e del perché" e ti sbatte in faccia i fatti così rapidamente che tu non ti chiedi neppure se sia logico o possibile, lo subisci e te ne esalti. Ora, io non vorrei che i più accaniti sostenitori della trilogia la abbiano a male, o pensino che io non apprezzi SW al di sopra dÆogni altro film della storia, ma ritengo che Guerre Stellari non sia definibile "un bel film", almeno per ciò che riguarda i canoni classici di valutazione, ma lo chiamerei un "fenomeno popolare", dunque esente da critiche, semplicemente apprezzato per ciò che é, senza domandarsi perché lo sia, in quanto sarebbe assai arduo comprenderlo come per tutti i fenomeni popolari.

Per ciò che riguarda il commento musicale del film Lucas ebbe una buona intuizione: dati i caratteri epici e filosofici, molto simili a vecchi racconti cavallereschi, che si proponeva di esprimere con SW, ritenne opportuno usare delle musiche che ricordassero i vecchi film colossal hollywoodiani, come "I Dieci Comandamenti" (le cui musiche erano curate da E. Berstein) o vecchie opere di Korngold. Scelta piuttosto singolare, dato che la tendenza dellÆepoca, eccezion fatta per 2001 di S. Kubrik (che in ogni modo usò musiche non originali, dopo aver ascoltato la musica originale composta da A. North), era quella di fare commenti sonori in cui lÆorchestra sinfonica vecchio stile lasciava sempre più spesso il posto a sintetizzatori e pezzi pop, specie nei film di fantascienza (ricordate il vecchio "Pianeta Proibito" prima pellicola con le musiche interamente elettroniche di Louis e Bebe Barron?). Inutile dire quanto Guerre Stellari ci abbia guadagnato da questa scelta...

will93.jpg (18396 bytes)Lucas inoltre dice di aver scritto la storia e aver concepito alcune scene del film ascoltando pezzi di musica classica, anche se nega di aver mai voluto mettere dei pezzi classici come score. Ma come venne la scelta del regista di far scrivere il commento a John Williams? La domanda ha facile risposta per tutti coloro che hanno osservato con attenzione le interviste di Lucas, che vi sono allÆinizio della cassetta rimasterizata in THX de "LÆImpero Colpisce Ancora" penultima edizione. Lucas conosceva, infatti, già molto bene S. Spielberg, e, quando il regista di E.T. seppe che stava cercando qualcuno che firmasse una colonna sonora per il film, ormai quasi del tutto montato, suggerì a Lucas di chiamare John Williams, che aveva già lavorato con Spielberg in due film: "The Sugarland Express" del æ74 e "Lo Squalo" del Æ75, per il quale ebbe il suo secondo oscar (il primo fu "Il Violinista sul Tetto", del Æ71) e un Grammy. Williams non perse lÆoccasione e dopo aver visto il montaggio pre-definitivo di SW incominciò a comporre.

Si avvalse della London Symphony Orchestra, che ebbewill77.jpg (35396 bytes) in concessione grazie allÆamico fraterno André Previn, e dei suoi 86 strumentisti più numerosi percussionisti free lance. Le sedute ebbero inizio il 3 di marzo del Æ77 e finirono il 16 dello stesso mese. Tutto il materiale fu inviato da Londra a Los Angeles dove fu mixato e montato.

Il primo doppio LP arrivò nei negozi il 25, sempre del 3/Æ77, contenendo al suo interno settantacinque minuti di musica, contro i Æ90 della partitura totale, e nel giro di pochissime settimane arrivò in testa alle classifiche degli album più venduti, battendo anche il precedente record delle colonne sonore, firmato anchÆesso Williams: "Lo Squalo". Rimase lÆalbum più venduto nel campo della musica da film (con oltre quattro milioni di copie) sino a qualche mese fa, quando é stato battuto da "Titanic" di James Horner, anche se, si sa, é più facile vendere un disco con una canzone di Celine Dion, piuttosto che uno con musiche completamente orchestrali.

Il successo ebbe subito repliche da parte di vari direttori dÆorchestra (ricordiamo le più famose: quella di Z. Mheta, che molti ricorderanno per aver diretto i Tre Tenori nella loro prima edizione e Leonard Slatkin, che ha collaborato con Williams anche per il suo concerto per Violino e Orchestra) e Meco Monardo che se ne ispirò per la sua versione discomusic (mi permetto di dire: parecchio di cattivo gusto...ma anche questo é un segno del successo e ricordo che anche il tema di "2001: Odissea nello spazio", il celeberrimo "Così Parlò Zarathustra" di Strauss padre, subì la stessa sorte).

La musica di Guerre Stellari comunque non passò inosservata agli Academy Awards, anzi li dominò aggiudicandosi lÆoscar e tre Grammy Awards: uno per la miglior composizione Orchestrale, uno per il miglior pezzo pop strumentale (con la Cantina Band) e uno per miglior album composto della sezione musiche per il cinema, e se non bastasse fu anche nominato per miglior album assoluto dellÆanno. Questo album tuttavia non includeva tutte le musiche del film, ma solo alcuni pezzi, tagliati e arrangiati per essere più orecchiabili ad un ascolto poco impegnativo (i brani non erano nemmeno presentati in ordine cronologico in rapporto al film).

Per avere quasi tutto il materiale composto dovremo aspettare il cofanetto di quattro cd, pubblicato dalla Fox Music nel 1993, che inizia a mettere ordine in questa faccenda. Ogni cd contiene le musiche di un film, più un quarto cd per i pezzi inediti.

Nel 1997, per nostra fortuna, in occasione del 20° anniversario di SW la Fox Music, la LucasFilm e al RCA Victor hanno pubblicato una serie di tre cofanetti, ognuno con due cd, contenenti lÆintera partitura originale rimasterizzata e ordinata cronologicamente. I cofanetti, dunque, contengono pezzi inediti e, vera chicca, pezzi mai usati nei film e, nel primo set, vi sono anche registrazioni delle prove dÆorchestra con tanto di voci e fruscii (pensate che alla fine del secondo cd di "Guerre Stellari: Una Nuova Speranza" si può sentire la prima esecuzione assoluta dellÆepico Main Title avvenuta lÆ8 marzo 1977).

Così abbiamo finito il primo pezzo dei cinque che andranno a fare luce sulla più grande colonna sonora della storia, e sul prossimo numero di "Skywalkers" vedrete il capitolo due, dedicato allÆanalisi dettagliata del primo cofanetto dellÆedizione speciale.

Glory