Come costruire un Phaser
1 della TOS
di Riccardo Galli
Eccomi finalmente, come già avevo annunciato, a presentarvi un articolo
interamente dedicato all'autocostruzione. Si tratta sicuramente di un lavoro
più impegnativo del modellismo tradizionale, dove abbiamo a che
fare con pezzi pre-fabbricati e fogli di istruzioni, ma che darà
alla fine grandi soddisfazioni.
Il modello da me scelto per introdurvi in questo affascinante settore del
modellismo è il Phaser tipo 1 visto nei telefilm della Serie Classica.
Come già avevo fatto capire, ho una particolare predilezione
per tutti i dispositivi e congegni vari che si vedono in Star Trek; alcuni
di essi, soprattutto quelli visti nella Serie Classica rappresentano lo
"stato dell'arte" dei cosiddetti "props", tenendo conto
che sono stati realizzati oltre trenta anni fa quando le fonti di ispirazione
di quei tempi erano decisamente inferiori a quelle di oggi e si lavorava
soprattutto con una grande immaginazione.
Il phaser 1 che ho scelto rappresenta a mio giudizio una delle migliori
espressioni dell'arte cinematografica fantascientifica di allora, oltre
naturalmente al famoso comunicatore.
Personalmente ho realizzato due esemplari di phaser 1 riuscendo a ottenere
risultati piuttosto buoni, usando tecniche di autocostruzione diverse e
documentandomi da fonti differenti. I risultati migliori gli ho ottenuti
realizzando il modello con la tecnica della termo-formatura, una procedura,
che ricalca i principi degli stampi industriali ma che possiamo fare in
casa senza problemi.
REALIZZAZIONE DELLO STAMPO
Ho realizzato con del legno (si può usare, in alternativa, del
materiale plasmabile che però resista al calore) lo stampo tridimensionale
del phaser, ovvero la forma dell'oggetto in dimensioni reali senza alcun
particolare in evidenza. Si partirà da un blocco a parallelepipedo
possibilmente di legno tenero (non usate la balsa), sopra il quale si disegnerà
la forma che si vuole ottenere che potrete ricavare di piani di costruzione
illustrati più avanti.
Il legno andrà prima sgrossato con un seghetto, poi con una raspa,
infine lisciato con carta abrasiva a grana medio-grossa.
LA FASE DI TERMO-FORMATURA
Ci
si procura alcuni fogli di plasticard da 1-1,5 mm di spessore e come controstampo
una tavoletta di compensato o materiale similare di circa ½ cm di
spessore dove ritaglieremo nel centro la forma del nostro phaser, ricopiandola
dallo stampo che avremo realizzato, avendo l'accortezza di lasciare ai
bordi lo spazio per far passare il plasticard reso duttile dal calore,
cioè, 1 mm o 1,5 mm a seconda dei fogli che abbiamo.
Appoggeremo sopra un pavimento o una lastra di marmo piana il controstampo,
sollevato da terra da due listelli di legno almeno 5 o 6cm. Appoggeremo
il foglio di plasticard sul controstampo e inizieremo a scaldarlo con la
pistola termica.
Quando
la plastica comincerà ondularsi, allora cominceremo a premere il
nostro stampo in corrispondenza del foro della tavoletta, iniziando a premere,
prima lentamente e poi con più energia.
Questa fase richiede più volte di estrarre lo stampo e scaldare
il plasticard, fino a che dalla parte opposta del controstampo, non spunterà
il primo semiguscio del phaser di almeno due centimetri. Ripeteremo l'operazione
due volte per ottenere l'altra metà del guscio.
Non abbiate la pretesa che questa operazione vi riesca al primo colpo,
anzi, procuratevi qualche foglio di plasticard in più; è
inevitabile che se siete novizi di questa tecnica ne sprecherete parecchi.
ASSEMBLAGGIO
Ritaglieremo
le due metà dal plasticard o con il cutter o con delle forbicine
curve da unghie, tenendo conto che le due metà dovranno essere alte
circa 1,2 cm ciascuna in corrispondenza della parte più spessa del
modello. Con il plasticard da 2 mm ritaglieremo una forma più grande
di circa ½ cm di quella della pianta dei semigusci, servirà
come base di appoggio alle due metà e i bordi laterali esterni opportunamente
sagomati costituiranno, le modanature laterali.
L'interno di questo pezzo di supporto dovrà essere tagliato in modo
da lasciare spazio ad eventuali meccanismi interni.
Incideremo sul guscio che costituisce la parte superiore del phaser i contorni
delle parti da asportare cioè lo spazio per la griglia, per la rotellina
dellÆinterruttore e per il visore del settaggio. Proprio per questo visore,
io ho utilizzato il vetrino di un indicatore di carica per batterie, un
po' più grande e basso di quello che dovrebbe essere, ma purtroppo
non ho trovato di meglio. Lascio a voi decidere le dimensioni di questo
foro in base al materiale che intendete utilizzare.
La
metà inferiore dovrà essere tagliata a circa ¾ perché
in quel punto il "vero" phaser ha una parte amovibile. Avere
la possibilità di aprire il modello anche quando è ultimato,
ci sarà utile, come vedremo in seguito, se decideremo di metterci
all'interno qualche dispositivo.
A questo punto le due metà verranno rifinite con carta abrasiva
fine in modo che combacino senza ondulazioni, al loro supporto da 2 mm
al quale dovranno essere incollate con colla per polistirene. Ricordiamoci
che della parte inferiore va incollata solo la parte fissa e non il coperchio.
Quando la colla è secca, procederemo alla rifinitura della modanature
laterali e cominceremo a stuccare le giunzioni. Realizzeremo, con il plasticard
da 2 mm, una piccola cornice da apporre sul musetto. Una volta applicata,
prenderemo le misure per effettuare il foro per l'ugello di sparo, che
verrà fatto con un piccolo punteruolo.
Ci procureremo del lamierino (possibilmente in ottone) traforato da cui
ritagliare lo forma della grata di areazione, preoccupandoci di lasciare
circa ½ cm di spazio della parte posteriore. Questa griglia, se
avrete notato a volte nel momento prima di far fuoco viene sollevata, lasciando
emergere nella parte posteriore, una struttura semitrasparente retroilluminata.
Se decidiamo di rendere la grata apribile, dovremo incernierala nella parte
anteriore. Io ci sono riuscito saldando un piccolo tondino di ottone al
bordo anteriore della grata, lasciandolo sporgere per 3 mm alle estremità.
Da un tubicino di plastica ho tagliato due pezzi da circa ½ cm,
li ho infilati negli spezzoni del tondino di ottone e gli incollati con
colla cianoacrilica in modo che la grata sia perfettamente allineata al
bordo della sua sede.
Il
coperchio posteriore andrà fissato al resto dell'apparecchio tramite
una vite autofilettante che farà presa nel bordo posteriore, e tramite
un sottile labbro di plasticard che farà da incastro nella parte
anteriore. Da un tondino di ottone di 6mm di diametro, otterremo l'ugello
di sparo che fisseremo con colla cianoacrilica.
Con la stampante del PC realizzeremo la scala numerica graduata da mettere
sotto il display di settaggio.
A questo punto per la realizzazione delle parti interne e dei particolari,
mi limito a dare solamente dei consigli, perché questa fase è
strettamente vincolata, al materiale che riuscirete a trovare.
Visto che lo spazio a disposizione all'interno è piuttosto ampio,
potremo dotare il phaser di diverse funzioni, a seconda della capacità
e inventiva di ognuno, come effetti luminosi e/o sonori; inoltre tra l'interruttore
e il display dovrete inserire, una lucina blu (ad es. un led) inserita
in un bordo color argento.
L'esemplare qui raffigurato dispone dell'interruttore a rotella funzionante, il cui movimento in avanti provoca l'accensione di una lampadina che illumina una struttura semitrasparente; girando ulteriormente l'interruttore dall'interno del phaser tale struttura emerge, sollevando la grata anteriore. (vedi foto)
MISURE E PIANI DI COSTRUZIONE
MATERIALI E UTENSILI IMPIEGATI
Il materiale necessario per costruire questo modello è prevalentemente
costituito da almeno due fogli di plasticard, uno da 1 mm o 1,5 mm ed uno
da 2 mm, e da una pistola termica da 800-1000 °C necessaria per modellarli.
Un lamierino traforato d'ottone (o altro metallo), uno spezzone di tubo
di ottone da 6mm di diametro, un interruttore/potenziometro a rotella zigrinata,
più particolari vari che dovranno essere cercati o realizzati da
se durante le ultime fasi della realizzazione.
Per la realizzazione dello stampo, useremo un blocco di legno tenero di
almeno 6 x 12 x 3,5 cm., per il controstampo una tavoletta di masonite
o compensato (va benissimo il retro di una cornice a giorno) di 20 x 30
cm circa.
Ci serviranno un cutter con diverse lame di ricambio, colla per polistirene
in tubetto, colla cianoacrilica, sia liquida che in gel e colla epossidica
a due componenti. Useremo inoltre stucco in pasta e stucco epossidico a
due componenti.
Per tagliare il controstampo e il plasticard avremo bisogno di un seghetto
da traforo con lame sottili. Per sagomare lo stampo in legno useremo un
seghetto, una raspa e carta vetrata piuttosto grossa. La carta abrasiva
andrà usata anche per la rifinitura del modello avendo cura di sceglierla
particolarmente fine. Le parti di plasticard stuccate si lisciano meglio
con carta abrasiva da carrozzeria leggermente inumidita.
Per i colori ho usato come fondo, uno smalto primer della Testor, il colore
principale del phaser è invece dato da un nero semilucido acrilico
della Tamiya, le modanture laterali in argento della Citadel sempre acrilico.
Infine tutte le parti verniciate del modello sono state ricoperte da un
velo di trasparente opaco satinato della Microscale.
Per la costruzione di questo modellino mi sono documentato dal libro
Federation Technological Survey 1250 to 1370 e dal sito internet
http://www.racprops.com/.
Le fotografie realizzate con fotocamera digitale Yashica KC600 sono
una cortesia del trekker Giorgio Simonini.