Mondo PD/S - AmigaAMP 2.7 beta


Torna all'indice delle recensioni PD Clicca per vedere l'immagine piu' grande In questo periodo dominato da conversioni selvagge, quando un prodotto, anche il più insulso, pensato e sviluppato originariamente per altre macchine, raggiunge una quota di successo relativamente ampia, prontamente la nostra piccola comunità(o perlomeno una buona parte di essa) ne richiede a gran voce la relativa reincarnazione.
Esempio tra i tanti è WinAMP, il famoso player di tracce audio MPEG, il quale, avendo letteralmente furoreggiato presso il popolo PCista, è stato subitamente (e ovviamente) riproposto in una veste a scacchi bianchi e rossi.

Chi non dispone di macchine veloci, difficilmente riuscirà ad andare oltre sussurri singhiozzanti e frinire di grilli: la triste avidità di risorse e la scarsa ottimizzazione del codice rendono AmigaAMP un frutto proibito per processori di fascia bassa. Con un 68060 l'orizzonte appare decisamente più limpido, ma rimane comunque evidenza palese l'intima corresponsione del programma con la tecnologia Risc: insomma, per poter utilizzare appieno le caratteristiche del pacchetto è necessario munirsi di un acceleratore PPC. Non concordo, comunque, con le tonalità estremiste adoperate da Massimiliano: se un prodotto riesce ad ottenere un così vasto numero di estimatori, non può essere, per forza di cose, solo un concentrato di difetti.

LucaS

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Caratteristiche
AmigaAMP richiede la mpega.library, il sottosistema AHI ed un processore 68030/50 per funzionare, ma per un'esecuzione precisa dei campioni sonori è fortemente consigliata una CPU più potente (060/PPC). Il pacchetto non richiede alcuna installazione: una volta scompattato, è già pronto per un immediato utilizzo. Pressoché simile alla controparte PC, la "finestra" d'avvio appare come un'elegante riproduzione (o meglio, reinterpretazione) in scala della parte frontale di un impianto HIFI; se si dispone di una scheda PowerPC, è possibile affiancare ad essa un equalizzatore della stessa grandezza.
L'ordinato pannello di configurazione permette di specificare la qualità in uscita delle tracce audio (low, medium e high), di scegliere la frequenza di campionamento, di attivare un'uscita mono, di utilizzare un "engine" differente dalla mpega.library e di settare buffer e "task priority". E' inoltre consentita la compilazione delle "playlist", ossia elenchi delle musiche in proprio possesso.

Caratteristica di maggior spicco del programma, e preclusa ad altri applicativi similari, è la (camaleontica) capacità di poter cambiare "facciata": se infatti la "veste grafica" non dovesse risultare di proprio gradimento, è possibile sostituirla con un'altra più consona ai propri gusti. Aminet dispone di un buon numero di "skins" o "pelli" (così sono comunemente chiamate), ed in alcuni siti Internet esistono addirittura delle vere e proprie "gallerie a tema".

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Forse, proprio questa inusuale particolarità è stata il principale (o unico?) mezzo trainante del programma, privato della quale, infatti, AmigaAMP si rivela per ciò che realmente è, ovvero un anonimo e perfettibile riproduttore di spartiti digitali.
E' fuor di dubbio, difatti, che esista di meglio in giro: l'ottimo Song Player, ad esempio, che oltre ad accontentarsi di configurazioni meno pretenziose (uno 030/40-50Mhz basta e avanza per un'esecuzione corretta dei campioni mpeg), consente anche di suonare tracce CDDA, oppure il modulare e completissimo Delitracker, anch'esso in grado di supportare egregiamente file mp3 su macchine di fascia bassa. Oltretutto, l'idea stessa del "frontalino bitmapped" non è certo aria nuova: l'EMPY-gui del vetusto, ma ancora valido Eagle Player ne è, di fatto, l'inconfutabile prova.

Clicca per vedere l'immagine piu' grande Conclusioni
Nulla di obiettivamente eccezionale, insomma: pur riconoscendone la rimarchevolezza estetica, AmigaAMP non rappresenta, a conti fatti, il prototipo dell'applicativo "imperdibile". Chi desidera un player musicale efficiente ed affidabile, farà bene a rivolgersi altrove.

L'intelligente algoritmo di compressione audio utilizzato dall'mp3, è stato, sostanzialmente, la motivazione principale che ne ha causato l'enorme diffusione: grazie ad esso, infatti, ora è possibile memorizzare flussi sonori di considerevole lunghezza e di elevata qualità in spazi relativamente contenuti; tanto per fare un confronto, uno stream mpeg lungo 3.5 mega corrisponde all'incirca ad un file .wav di 40 megabyte.
Il successo ottenuto da questo formato è stato talmente travolgente da spingere i maggiori produttori di impianti ad alta fedeltà alla progettazione di "lettori dedicati" (i cosiddetti RIO); simili a comunissimi walkman, questi dispositivi permettono di copiare in appositi banchi di memoria tracce musicali e di rieseguirle in tempo reale ad una qualità pressoché identica a quella dei DAT: il vantaggio di questa tecnologia rispetto ai tradizionali lettori CD risiede in un'esecuzione costantemente perfetta, anche in condizioni particolari, dei campioni sonori. L'inarrestabile corsa dell'mp3 potrebbe però subire, nell'immediato futuro, una brusca battuta d'arresto: il "buco nero" Microsoft, ha recentemente rilasciato un formato audio altrettanto efficiente e dalle caratteristiche simili (se non copiano...) che potrebbe, in poco tempo, spazzar via l'eccellente concorrenza.
Forse, è ancora troppo presto per fare "analisi di mercato", ma è doveroso ricordare che la ben conosciuta politica assolutistica e ingenerosa della "reggia" di Bill Gates non si è mai accontentata di secondi posti e convivenze pacifiche: il dominio totalitario è, si sa, una delle sue prerogative più sgradite.

MAX1200

Globale: 79%
Non indispensabile

Configurazione minima: 68030/50 Mhz - Wb3.0 - 6MB Tipologia: Freeware
Configurazione consigliata: PPC 603e 160 Mhz - OS3.1 - 8MB Quota di registrazione: ---
Multitasking: Chipset: ECS/AGA/CGX

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