Intervista a E. Senesi di W.G.Computers

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Perdonate l'indecente parafrasi, ma oggi mi trovo davanti ai paladini della nostra beneamata...
Ok, abbandonato il tono epico e dismessa l'armatura, mi appresto a impugnare la fida durlindan... hem tastiera per intervistare Enrico Senesi di W.G.Computers!
Petty



Petty: Con chi abbiamo il piacere di parlare oggi?
Enrico: Mi chiamo Enrico Senesi e rappresento W.G.Computers. Oltre a me ci sono anche altri 6 soci. Il nostro comune denominatore è la passione per l'informatica, prima che la quota societaria... I nostri hobby sono principalmente nel campo Video professionale.

Petty: Accennavi alla passione per il Video professionale, credi che allo stato attuale Amiga possa rivelarsi un ottima nave scuola nel mare del 3D? Trovi Amiga ancora una ottima soluzione per il professionista?
Enrico: Perchè no? Inutile avere potenza di centinaia di MHz se non sai come sfruttarli.
L'uscita di Tornado3D ppc ha probabilmente riportato nuovi stimoli per il professionista a puntare su Amiga.

W.G.ComputersPetty: Cosa ha dato Amiga a voi? Cosa avete dato voi ad Amiga?
Enrico: Da un punto di vista di utenti, Amiga ci ha dato e ci sta dando soddisfazioni in moltissimi campi di utilizzo. primo fra tutti il Video.
Da un punto di vista commerciale, Amiga ci consente di differenziarci dai comuni venditori di cloni, aprendoci quindi un nuovo mercato - piccolo ma interessante.
Ad Amiga abbiamo pensiamo di aver dato molto del nostro tempo e... risorse finanziarie... con la prima fiera di Pianeta Amiga, nel 1997. Ricordiamo molto bene ancora le telefonate, i fax, le riunioni fino a notte fonda. Il tutto per celebrare la nostra piattaforma preferita, senza ritorni da un punto di vista finanziario per noi del famoso "Comitato Pianeta Amiga".

Petty: Estremamente lodevole. Se non sbaglio quest'anno avete lasciato l'organizzazione ad una società esterna. Perché?
Enrico: Anche l'anno scorso era così. Noi curavamo l'aspetto dei contatti italiani ed esteri, la promozione su internet e, soprattutto, l'aspetto qualitativo: noi sapevamo cosa avrebbero gradito gli Amighisti.

Petty: Non v'è il rischio che Jasa curi unicamente il profitto e speculi a danno di Amiga e delle iniziative che le orbitano intorno?
Enrico: Il profitto interessa sicuramente e giustamente a Jasa: le spese per organizzare una mostra a livello nazionale (internazionale?) non sono indifferenti... Nella prima edizione di PA non si è badato a spese, possiamo dirlo con tutta franchezza. Vedremo nella seconda. E comunque non vedo come Jasa possa danneggiare Amiga e altre iniziative.

Petty: L'ottima risposta degli operatori commerciali (tra i quali il nostro Danelon) unitamente ai vostri sforzi hanno reso Pianeta Amiga un evento di respiro Europeo.
Come volete incentivare questa tendenza?

Enrico: Sicuramente facendo intervenire ospiti illustri e presentando esclusive in anteprima mondiale... E comunque diamo tempo al tempo. Per il momento cè stato solamente Pianeta Amiga 1997...dove l'esclusiva fu vedere Petro... a colori!!! Io credevo che anche dal vivo fosse in bianco e nero...!

Petty: Sinceramente credevo che la bruttezza fosse imputabile proprio al bianco e nero, invece... ;)
Non temete che l'evento simbolo dell'Italia Amighista diventi una blanda occasione di commercio sfrenato, senza alcuno spazio per dare risalto europeo alle ottime iniziative no-profit che molto hanno da dare ad Amiga?

Enrico: Nell'edizione passata i famosi "banchetti" erano dati al prezzo di Lit. 180.000 ovvero la cifra esatta spesa da Jasa per allestire uno di questi: noleggio, impianto luce, ecc. Non mi sembra quindi che non sia stata data voce alle iniziative no-profit o comunque non commerciali: Enrico Altavilla, Amiga Group Italia, ecc. Speriamo che quest'anno sia la stessa cosa, ma sicuramente sarà.

Petty: Quale misure avete preso (sconti, spazi gratuiti e promozioni) per evitare questa pericolosa distorsione?
Enrico: Non sono informato su questi aspetti. Il nostro tempo e le nostre risorse finanziarie sono tutte incentrate sull'attività di rivendita Amiga e poco o niente abbiamo fatto per la fiera, se non qualche pagina dedicata sul nostro sito internet.
Però già vedendo il costo del biglietto, e raffrontandolo ad altre manifestazioni del genere, mi sembra che questo incoraggi gli utenti ad intervenire per scambiare opinioni, acquistare, contattare, domandare, ecc.
Già questa è una buona cosa, no?

Petty: Indubbiamente! Bene, ora vi interroghiamo in ... storia! Quando, come, perchè, dove, ad a opera di chi è nato WgComputers?
Mi raccomando di non sbirciare il libro... :)

Enrico: Durante Pianeta Amiga avemmo dei colloqui con Petro.lha circa il futuro di Amiga. Ci espose una parte dei piani Gateway, compreso il famoso processore misterioso e i possibili sviluppi futuri. Mesi dopo, in viaggio verso la fiera di Colonia, uno di noi ebbe il coraggio di pronunciare quello che tutti stavamo già pensando: un'azienda specializzata in Amiga, tutta nostra.
Con una vetrina Amiga, senza timore di essere presi per anacronistici o per venditori di ferraglia. Con i consigli di Petro poi fu concretizzato il tutto una volta in Italia, veramente a tempo record.

Petty: Complimenti! La scuola Amiga è davvero molto poco affollata e non è mai troppo difficile emergere, soprattutto per un operatore economico.
Quale immagine credete di aver fornito ai vostri clienti?

Enrico: In pochi mesi abbiamo già molti clienti fedeli. Questo è senz'altro positivo.

Petty: Perchè avete deciso di rischiare aprendo un negozio per Amiga piuttosto che un supermercato di robaccia pc?
Enrico: Secondo noi "rischia" chi vende PC in quanto vende cose che ormai vende anche la Coop. Il software PC è invendibile perché la gente, inutile negarlo, se lo scarica da internet o si prende un CD pirata. L'hardware PC non offre buoni guadagni, se non ne vendi in quantià industriale.
Troppa concorrenza. Ci vogliono prodotti e mercati nuovi. Per differenziarsi molti scelgono i telefoni cellulari e/o le console. Per noi... ecco Amiga.
Comunque il negozio che abbiamo rilevato ha anche moltissimi clienti PC. Dopo il nostro avvento, non potevamo mandarli via per mere ragioni di principio... ecco quindi che tra i nostri articoli al dettaglio ci sono anche prodotti destinati al PC, come motherboards o schede video.

Petty: Vabbè, con il loro denaro ammortizzate le spese per Amy... Concesso! :)
Vi limitate a vendere roba o vi industriate nel sostenere Amiga (con ovviamente i giusti proventi in denaro o in immagine) con servizi di traduzione o altre lodevoli iniziative?

Enrico: "Vendere roba" è già qualcosa di importantissimo. Comunque abbiamo effettuato dimostrazioni dal vivo dell'utilizzo di Amiga nel settore Video, abbiamo un servizio di news Amiga sul nostro sito internet, promuoviamo la vendita della linea Amiga anche per altre aziende italiane (la cosiddetta iniziativa Amiga Professional).

Petty: Oh, siamo finalmente giunti a parlare di una interessantissima iniziativa! Puoi sintetizzarla in poche righe, magari offrendo esempi concreti e discutendo i risultati?
Enrico: Amiga professional è una iniziativa che sta dando i suoi frutti. In estrema sintesi, troppo spesso il nome Amiga è stato affiancato ai "giochini". Noi andiamo contro questi falsi luoghi comuni, affiancando invece il nome "Professional".
Bello spunto di riflessione per chi la pensa diversamente! [Anche se non credo che molti dei pcisisti pensino... ;) ndPetty] Le aziende che, come noi, sono convinte di questo possono diventare rivenditori Amiga, avvalendosi del nostro aiuto quali fornitori e consulenti.
Ad oggi, la lista dei punti vendita è in crescita e questo è già un buon risultato.

Petty: Non credete che, in un regime di scarsa concorrenza, i distributori Amiga applichino margini troppo alti di guadagno?
Enrico: Va fatta una differenza: gli articoli Amiga-only sono importati principalmente dalla Germania e dall'Inghilterra e il loro costo è già abbastanza alto all'origine, dato che in questi paesi il costo della vita è maggiore. In più ci sono i costi naturali dell'importazione: spese di trasporto e spese bancarie.
Poi ci sono gli altri articoli validi anche per PC come periferiche SCSI, monitor, stampanti, cdrom, modem, ecc., che costano come da tutte le altre parti.

Petty: Da operatori economici avete una trasparente visione degli andamenti del mercato Amiga: credete che gli annunci rassicuranti (?) di AmigaInc abbiano beneficiato alle vendite?
Enrico: Dopo il famoso annuncio al WOA abbiamo avuto la disdetta di una PowerPC che poi è stata riconfermata. La gente credo che abbia capito che i nuovi Amiga non escono dopodomani e che la loro piattaforma possa stare ancora al passo con i tempi - se intelligentemente aggiornata.

Petty: Al di sotto della scorza da venditore batte soprattutto un poderoso e generoso cuore di Amighista: cosa pensate della politica pianificata da Amiga Inc?
Enrico: Siamo perfettamente in linea con la loro strategia. Quello che la gente vuole vedere sono però dei risultati, non solamente il CD con l'inno di Amiga o il nuovo poster.

Petty: Perfettamente d'accordo.
La domanda più facile: Perché continuare a sostenere Amiga? Perché non passare al Be o al Linux? [Si, sono cattivo!!!! ]:^>]

Enrico: Amiga è il nostro mondo, ci scorre nelle vene. Non possiamo rinnegare nostra madre...

Petty: Ottimo modo per non rispondere... ;)
La domanda più difficile: Qual è il più bel sito Amighista il cui nome inizia con la "A" e finisce con "miWorld"? :)

Enrico: Uhm.. Mi hai dato pochi indizi. Comunque a mio avviso è AmiWorld.

Petty: Ma sei un indovino!! :) Scherzi a parte cosa pensate della mia sudata rivista e del progetto di integrazione editoriale?
Enrico: Mesi fa un rappresentante ci propose di mettere pubblicità sul suo giornale di annunci (...). Dicemmo che per il nostro settore ci sembrava di più primaria necessità un sito internet. La parola "internet" lo fece scoppiare quasi in risa, perché a suo avviso, era troppo poco diffusa e non "penetrante" come il suo giornalino.
Oggi possiamo invece ammettere che le affermazioni di quel signore sono all'opposto: internet è molto diffusa in questo settore e anche di notevole penetrazione. Tanto che, giorni fa, lo abbiamo liquidato definitivamente dicendogli che l'editoria elettronica su internet è una cosa che funziona, risultati alla mano.

Petty: Si, l'editoria elettronica funziona a detta ormai di tutti, specialmente la mia... ;)
Enrico: E con i soldi risparmiati ci siamo fatti comunque la nostra piena pagina pubblicitaria su Enigma di Settembre 1998, proprio per chi non ha internet e per aiutare finanziariamente la rivista.

Petty: Bene, molto bene. Se posso chiedervelo, come miglioreresti Enigma?
Vedo i redattori di questa rivista lavorare sodo e migliorare ogni numero e qualche consiglio non potrebbe che giovare!

Enrico: Ci vorrebbe qualche altro sponsor. Chi ha detto che deve essere per forza operante nel settore informatico? Io metterei anche le pubblicità di bibite, divani, telecamere, ecc. Non ci vedrei niente di male.
Ma sono solo discorsi di un profano in campo editoriale.

Petty: Ora tocca a me: Come migliorereste AmiWorld On-Line? :)
Enrico: Non ho ancora un verdetto ma se dicessi quello che mi vuoi far dire tu direi che "ci vorrebbe uno sponsor"...

Petty: Bravo, hai indovinato!! :)) C'è proprio bisogno di una mano.. };)
Cosa vorreste dire ai numerosi e calorosi lettori di AmiWorld?

Enrico: Ci vediamo al prossimo atterraggio sul Pianeta!

Petty: Un corale grazie per aver concesso questa intervista e un forte augurio di successo nella realtà Amiga (specialmente se sponsorizzerete qualche rivista on-line... ;)))!! Continuate così ragazzi!! :)
Enrico: È stato un piacere.

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