Frrraaaaanzaa, l'informazione avanza!!! Ottobre 1999

Al di là dei facili slogan, Daniele Franza è stato uno degli uomini chiave in quel processo che ha portato la comunità Amiga ad avere una nuova, interessante rivista su carta.
Vediamo insieme come si è svolta la vicenda e quali sono i segreti di questo dinamico neo direttore.

Paolo Pettinato


CHI

Petty: Daniele Franza, direttore di Amiga Life. Quali esperienze del tuo passato ti hanno preparato ad un compito così carico di responsabilità?
Er_Franza: Non ho molte esperienze in campo editoriale. Come direttore di una testata, sono un "debuttante". Per questo sono terrorizzato dall'eventualità di fare errori :-) Fin'ora, tuttavia, le cose sono andate piuttosto liscie. In realtà, mi sono ritrovato in questo ruolo quasi per caso. Semplicemente, è successa una serie di cose che ha portato, come logica conseguenza, il fatto che io sia diventato il direttore di Amiga Life. Se, da un lato, questo ancora mi sorprende, quando esamino meglio i fatti passati concludo che la cosa è, in effetti, del tutto naturale. Come sai, Amiga Life è nata dopo un anno di lento ma costante "lavoro sotterraneo" con Marco Marinacci di Pluricom (l'editore della testata). Alla fine di tutto questo, pareva chiaro che solo io avrei potuto ricoprire questa carica, per almeno tre buoni motivi: per Marinacci, perché, dopo un anno di lavoro insieme, solo con me avrebbe aperto una nuova rivista Amiga; per AGI, perché AGI all'epoca (parlo di più di un anno fa) incaricò me di portare avanti la trattativa con l'editore, e la mia presenza era ed è una garanzia che Amiga Life è e resta un progetto AGI; e infine, se permetti, per me stesso: non hai idea di quanto tempo e quanti soldi ci abbia perso, in un anno di lavoro, dietro a questo progetto!

La signora Franza

Ho sempre concepito le interviste come un modo per conoscere meglio il personaggio, cercando di carpire quali elementi caratteriali riescano ad influenzare con la loro umanità il mondo informatico, notoriamente ancorato su Bit e algoritmi...
Stavolta abbiamo arrischiato un passo avanti, arrivando a intervistare la madre del soggetto in studio (Si, una FranzaCavia!! :). Chi meglio di ''mammà'' può conoscere l'essenza ultima del proprio figlio? E chissà che non emergano particolari inediti e divertenti. Ringraziamo la signora, a cui passiamo ora la parola.

Daniele Franza svariati anni fa ;) Petty: Signora, cosa si prova ad avere un figlio direttore?
Signora Mamma: Sono contenta che mio figlio abbia questa meritata soddisfazione. Personalmente non ho avuto particolari reazioni: se oggi Daniele è direttore sono felice perché so che gli fa piacere, se domani non lo sarà io resterò lo stesso orgogliosa di lui.

Petty: Lei che conosce meglio di chiunque altro suo figlio, saprà sicuramente quali aspetti del suo carattere lo rendono la persona giusta per questo incarico.
Signora Mamma: Gli aspetti del carattere di Daniele che lo rendono giusto per questo incarico sono: l'intelligenza, la competenza, la capacità organizzativa e il rispetto per i collaboratori. Fa parte di una numerosa famiglia ed è abituato a ''lavori di squadra'', e a lasciar spazio anche agli altri.

Petty: Esattamente le qualità che ogni direttore dovrebbe avere! Cosa ne pensa della passione per Amiga di suo figlio? Ci racconti pure qualche aneddoto su Daniele che ci sia utile a comprenderne il carattere.
Signora Mamma: La passione per Amiga di mio figlio penso sia una ''buona'' passione, al passo con i tempi. Sono sicura, ma come mamma glielo ricordo sempre, che saprà gestirla e non lasciarsi travolgere per lasciare spazio anche a se stesso.
Non ricordo particolari aneddoti, il carattere di Daniele è sempre stato lineare e deciso, bada all'essenziale. Conserva gelosamente i principi e i valori che gli abbiamo trasmesso, è il più giovane della famiglia ma i tre fratelli e la sorella più grande, oltre me e mio marito, chiediamo spesso consiglio a lui su qualunque problema.

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PROGETTO

Petty: A proposito di Marinacci, come diavolo lo hai convinto a creare una rivista Amiga?!? Raccontaci pure come è nata l'idea di Amiga Life e che parte ha giocato AGI.
Er_Franza: Mi costringi a tornare un bel po' indietro nel tempo... almeno di 12 mesi :-)
Con Marinacci, all'epoca, collaboravo già (sempre per conto di AGI) con MCmicrocomputer: noi di AGI ci occupavamo della rubrica mensile dedicata ad Amiga. Io avevo ricevuto da AGI il compito di coordinare tale rubrica, compito che svolgevo con piacere: Amiga era tornata sulle pagine di MC, dopo alcuni mesi di assenza, grazie ad Amiga Group Italia, ed eravamo tutti davvero contenti di questo risultato. Contemporaneamente, però, l'insaziabile AGI (nella persona di Enrico Altavilla) lanciò l'idea di produrre una piccola rivista esclusivamente dedicata ad Amiga: venne fuori la fanzine "Amiga News Italia", che presentammo al Pianeta Amiga di Empoli del 1998. La fanzine andò piuttosto bene, e avevamo quasi deciso di renderla un appuntamento "fisso", quando Andrea De Prisco e Marco Marinacci, coi quali ero sempre in costante contatto e ai quali avevo detto che stavamo per metterci a produrre in modo stabile una fanzine Amiga, mi dissero: "Daniele, ma perché non facciamo qualcosa insieme?".
Fu per me una grande sorpresa: evidentemente erano soddisfatti del lavoro svolto da Amiga Group Italia, ma non potevo immaginare che tale soddisfazione sarebbe arrivata fino a quel punto! Lo comunicai immediatamente ai ragazzi di AGI, e da lì a poco (siamo nei primi mesi del '99) mi recai a Roma per discutere direttamente con Marinacci e De Prisco la possibilità di produrre qualcosa insieme. La fanzine gli piacque, così come piacque anche la linea editoriale che AGI, tramite me, gli sottopose. Marinacci propose il nome: "Amiga Life". Le linee-guida della rivista erano decise e approvate: si partiva! Dopo poco, però, venimmo a sapere che Enigma Amiga Run stava per chiudere. Mi venne così l'idea di non "partire da zero" con una nuova rivista Amiga, ma di rilevare una testata esistente in modo da non farla chiudere e da permettere ai redattori e ai lettori di continuare a trovarla in edicola, seppure un po' cambiata.
Enigma Amiga Run non era universalmente apprezzata, ma vantava una forte schiera di affezionati lettori. Inoltre, il corpo redazionale era cementato da una forte passione amighista: mi sembrava opportuno cercare di non perdere tutto questo; proposi alla redazione di Enigma di "unire le forze", tutti insieme, e così è stato fatto. Dopo gli ultimi adempimenti legali, la scorsa estate Enigma divenne ufficialmente di proprietà Pluricom, e si potè cominciare a realizzare il "primo" numero della "nuova" Enigma, peraltro non senza una certa fretta, visto che l'appuntamento del Pianeta Amiga di Empoli incombeva.
Ce l'abbiamo fatta... Ma se, per un attimo, mi fermo e ripenso a tutto quel che è successo nell'ultimo anno, ancora non mi sembra vero che, alla fine, ci siamo riusciti!
Petty: Complimentoni! Obiettivi e principi della vostra linea editoriale. Cosa vi differenzia dalle altre riviste presenti e passate (AM e Enigma)?
Er_Franza: L'obiettivo, come peraltro ho cercato di spiegare nel primo editoriale, è quello di proporre una rivista "per tutti". "Per tutti" significa aperta a tutte le esigenze. In Amiga Life stiamo tentando di dare una risposta sia ai nostalgici di Amiga Magazine, sia agli appassionati di Enigma Amiga Run, sia a chi non amava né l'una né l'altra. In effetti, l'ambizioso obiettivo è quello di fare un prodotto nuovo, che riesca contemporaneamente a prendere il meglio di AM e di EAR, ma offrendo anche qualcosa di diverso.
Basta scorrere la lista dei collaboratori per scoprire che in Amiga Life c'è un po' di Amiga Magazine, un po' di Enigma, un po' di AGI e altro ancora. Ecco: Amiga Life non sta inventando niente: non è altro, infatti, che una miscela di qualcosa che già esisteva. Speriamo solo che sia venuta fuori la miscela giusta! :-)
Perché lui si ed io no?

Per far comprendere perché Franza è direttore di Amiga Life e io no, ho pensato bene di tratteggiare l'ambiente familiare in cui io mi muovo. La madre di Daniele è una persona saggia e affettuosa, che ha saputo incoraggiare il figlio ad esprimere le proprie qualità. Lo stesso non si può dire di mia madre...
Per comodità di lettura, abbiamo tradotto dal siciliano (idioma natio della gentile madre) le risposte alle identiche domande.

Chiunque sia l'autore di questa immagine, ci contatti subito; non siamo riusciti a rintracciarloPettyFiglio: Signora, cosa si prova ad avere un figlio direttore (di rivista on-line)?
PettyMamma: Pecché, me figghiu è direttore?!? Ora capisco perché trascorre tutto quel tempo attaccato a Internét! Sapessi quanti soldi mi fa spendere di telefono!!! Ca, finisce a schifio!

PettyFiglio: Ma signora, suo figlio occupa una posizione di prestigio nella comunità Amiga (non è vero! ndPetty)
PettyMamma: Si? Mah, io fino ad ora non vitti 'na lira.

PettyFiglio: Passando ad altro, quali aspetti caratteriali rendono suo figlio la persona giusta per questo incarico?
PettyMamma: Le mani bucate!! E' uno sprecone, spende tutti i suoi soldi in SIP e torciglioni alla panna. E' diventato una palla davanti a quel coso [il computer]. E' un salame!
Poi non è un masculo (trad: uomo) di parola: prima dice una cosa poi ne fa un altra. E questo, mi dispiace doverlo ammettere, ma corrisponde a realtà. Secondo me, se lo sono preso per pietà! (Che affetto e comprensione! ndPetty).

Petty Figlio: Ma signora, avrà pur qualche qualità suo figlio?!?
MammaSnaturata: Beh, forse ho un tantino esagerato. Sicuramente è un bravo ragazzo. Un pò salame, ma sempre figghio di mammà.

Capite ora perché sono diventato mitomane?!?

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YURE

Petty: Giorgio Signori, redattore di punta di Enigma, non fa parte di Amiga Life: cosa è andato storto nella acquisizione della testata di Gr Edizioni? Vi sono forse dietro richieste particolari che non è stato possibile accontentare? (Ad esempio, Yure caporedattore).
Er_Franza: Veramente la carica di caporedattore gliel'avevo offerta :-) Ma andiamo con ordine.
Non c'è niente che sia andato realmente storto nell'acquisizione della testata Enigma. Come hai visto, praticamente tutti i redattori della vecchia Enigma Amiga Run collaborano adesso con Amiga Life, quindi mi sento di escludere che ci sia stato un problema tra "noi" di Amiga Life e "loro" di Enigma: con Bonomi, Morocutti, Favini e Molducci, ad esempio, ho sempre avuto un ottimo rapporto, umano e professionale. Erano collaboratori di Enigma, e sono adesso collaboratori di Amiga Life: tutto bene.
A Signori invece, sapendo che in Enigma Amiga Run rivestiva diversi incarichi, non ho voluto proporre una semplice collaborazione da redattore. In Enigma non era né il direttore né il caporedattore, ma sapevo che aspirava a qualcosa di più importante, ed ero convinto che ne avrebbe avute le capacità. Così, gli offrii la carica di caporedattore di Amiga Life. Lui in un primo tempo accettò; poi, dopo qualche settimana, mi comunicò che preferiva farsi da parte per occuparsi della sua nuova ditta, che nel frattempo aveva creato.
Petty: Dalle dichiarazioni lasciate in esclusiva ad AmiWorld: "mi è stato fatto capire con chiarezza che la mia presenza comunque non sarebbe stata gradita". Il che non coincide con le tue dichiarazioni. Sei sicuro di non ricordare altro?
Er_Franza: Dichiarazioni di chi? Di Signori?
Ho letto quell'intervista. Credo che sia stata tenuta pochi giorni dopo la sua decisione di "andare per la sua strada": contiene, infatti, alcune avventate affermazioni, poco felici anche nei confronti di Marinacci, che penso siano state dettate da un momento di "nervosismo" da parte sua.
Per questo motivo non ho voluto né commentarle, né smentirle. A tutti può capitare un momento un po' particolare: non gliene faccio una colpa.
Petty: Capisco. Di fatto, l'assenza di Giorgio Signori è una perdita per la peraltro ottima Amiga Life. Non credi?
Er_Franza: Se, come dicevo prima, Amiga Life vuole essere una rivista "per tutti", è chiaro che l'assenza di qualsiasi persona capace è da considerarsi negativa per la rivista. Figuriamoci se al posto di "qualsiasi persona capace" ci mettiamo Giorgio Signori!
Io non nascondo che Enigma Amiga Run mi piaceva poco; ma non nascondo nemmeno, come non ho mai nascosto nemmeno a lui, che dopo l'arrivo di Signori nella redazione, Enigma migliorò parecchio.
Io questo sapevo, e proprio per questo presentai Signori a Marinacci: mi sembrava una buona cosa, per Amiga Life, avere Signori nella redazione.
Marinacci, che a causa dei suoi impegni non poteva seguire la scena Amiga, non poteva che fidarsi di quel che gli dicevo io: gli avevo detto che Signori sarebbe stato un ottimo caporedattore, e a lui tanto bastava. Purtroppo, poi, per i motivi che dicevo prima, non è stato possibile proseguire su quella strada.
Voglio aggiungere, tuttavia, che l'attuale soluzione è ottimale per Amiga Life. La redazione ha un suo equilibrio, le competenze sono bene assortite, c'è spazio per tutti e nella massima armonia. Sono del tutto soddisfatto anche per quanto riguarda la caporedazione della rivista, che è ora svolta da Luca Danelon e Maurizio Bonomi, ottimi e insostituibili elementi che svolgono benissimo il loro lavoro.
Petty: Quindi "nessuno è indispensabile". Yure ha parlato di "contentino" e di una limitazione nello spazio a disposizione dei redattori di Enigma...
Er_Franza: Yure è sempre molto simpatico: quando ci incontriamo in IRC abbiamo sempre occasione di farci quattro risate su questo o quell'argomento.
Per il resto, è un attento osservatore dell'operato altrui; e spesso, poi, ama far sapere a tutti le sue opinioni, non sempre positive, su tale operato altrui.
Da parte mia, gli auguro buona fortuna per il suo attuale progetto, che - devo dire - ho trovato molto interessante.
Petty: Anche Franza è un tipo molto simpatico: quando ci incontriamo in IRC (e di persona) non faccio che prenderlo in giro per la sua faccia. Per il resto, ha un piccolo difetto: non risponde alle domande che l'intervistatore gli pone... :)
In concreto: ci sono stati problemi con la vecchia redazione di Enigma legati a questioni di spazio?
Er_Franza: Veramente l'ho già detto (forse non ho sentito ndPetty), comunque lo ripeto: con la redazione di Enigma non c'è stato il minimo problema. Bonomi, Morocutti, Favini e Molducci lavorano per Amiga Life e con loro non ci sono state discussioni relative allo spazio. O, per lo meno, non diversamente da quel che è avvenuto con gli altri redattori: tutti i collaboratori di Amiga Life desidererebbero avere più spazio per la rubrica che curano, questo è chiaro. Però tutti siamo persone adulte e comprendiamo benissimo che, in 64 pagine, se si tira la coperta da una parte la si scopre dall'altra, e bisogna quindi trovare il giusto compromesso.
A Signori (visto che mi sembri particolarmente interessato al suo caso) ti posso dire che avevo offerto: la caporedazione, la posta, le pubbliche relazioni (contatti coi lettori, sito web, mailing list, contatti con gli inserzionisti), più ovviamente tutto lo spazio di cui avrebbe avuto bisogno per le recensioni e articoli di altro tipo. Rispetto alla vecchia Enigma, quindi, per lui non ci sarebbe stata nessuna limitazione di spazio e nessun "contentino": al contrario, avrebbe avuto più spazio, e addirittura una "promozione" a caporedattore.

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COMUNITÀ

Petty: E' possibile sapere quanto è stata valutata Enigma?
Er_Franza: Confesso di ignorare le cifre esatte dell'operazione.
Per quanto attiene ai pagamenti arretrati dei redattori di Enigma, so che Marinacci sta valutando insieme a loro le modalità dei rimborsi. Marinacci è stato molto corretto: poteva tranquillamente "ignorare" tali debiti pendenti, lasciandoli sulle spalle del vecchio editore, ma non desidera farlo.
So anche, purtroppo, che alcuni redattori hanno messo in giro spiacevoli voci nei confronti di Marinacci (che, peraltro, non legge i siti e i newsgroup Amiga): dev'essere stata una bella sorpresa, per loro, aver saputo che Marinacci intende rimborsare loro i debiti contratti da altri (non da lui!). Tale cosa deve essere stata così inattesa che le persone in questione non hanno nemmeno avuto il coraggio di auto-smentirsi dagli stessi pulpiti dai quali predicavano i malcomportamenti altrui. Peccato.
Petty: Marinacci è un signore, oltre che un astuto uomo di affari. Interviene nella prima persona nella gestione della rivista? Consigli, suggerimenti, imposizioni dall'alto...?
Er_Franza: Daniele Franza come e' oggi ;) Consigli e suggerimenti sempre, anche se bisogna tirarglieli con le pinze perché ha sempre pochissimo tempo.
Capirai: è l'editore di un gruppo che ultimamente si è molto ingrandito, tramite Pluricom controlla ben sette riviste di informatica, poi ci sono i corsi, e infine la direzione di MC. Ovviamente non può controllare nei minimi dettagli tutto quanto, e per questo tende giustamente a delegare il più possibile le funzioni ai suoi collaboratori.
Nonostante ciò, è un punto di riferimento che noi sappiamo essere sempre presente: per qualsiasi cosa, c'è. Questo è per noi molto importante.
Petty: Distribuzione capillare, redattori ben pagati, impaginazione professionale e cd di qualità... Scusa, ma dove ci guadagna Marinacci?!? ;)
Er_Franza: Questa è una buona domanda :-)
Diciamo che speriamo tutti che la distribuzione capillare, l'impaginazione professionale e il cd di qualità siano bene apprezzati dalla comunità italiana Amiga.
Petty: Indubbiamente lo saranno, il problema però rimane: esistono a tuo parere i numeri all'interno della comunità Amiga tali da garantire il recupero delle spese e ragionevoli margini di guadagno?
Er_Franza: Secondo me sì: esistono tali numeri, almeno se si produce una rivista che risponde alle esigenze dei lettori. Enigma stava chiudendo perché molta gente non la comprava: evidentemente a queste persone Enigma non piaceva. Noi vogliamo realizzare un prodotto che piaccia a un numero di persone maggiore. La comunità Amiga in Italia è piccola, ma lo spazio per produrre e tenere in vita una rivista di qualità c'è ancora.

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EDITORIA

Petty: Cosa che invece non si può fare in altre nazioni, come il Portogallo (soltanto 100 amighisti attivi).
Da direttore a direttore: cosa ne pensi di AmiWorld?
Er_Franza: Confesso di non passare molto tempo dietro alle riviste sul web.
Devo anche dire, però, che AmiWorld mi sembra una delle migliori. Apprezzo particolarmente la sezione delle interviste, a cui sovente mi collego per vedere se c'è qualcosa di nuovo.
Non sono tra coloro che pensano che il futuro dell'editoria passi attraverso i CD-ROM o il WWW: sono invece dell'opinione che la carta stampata abbia ancora davanti a sé un lungo e roseo futuro. Riconosco anche, tuttavia, che le riviste sul web hanno una loro importanza.
A volte mi chiedo "chi ve la fa fare", a dedicare parte del vostro tempo dietro a queste iniziative. Ragionando, noto in effetti che "se non ci fossero, bisognerebbe inventarle". Perciò vi dico, e dico a te in particolare per AmiWorld: bravi, continuate così.
Petty: Grazie mille. Tu hai la qualità di parlare sempre con cognizione di causa, quindi sono sicuro che avrai ottime motivazioni riguardo al roseo futuro della carta stampata.
E' vero: non è possibile portare nel cesso AmiWorld, ma tra poco avremo computer dallo spessore di pochi centimetri alla portata di tutti...
Er_Franza: Ecco: quando avverrà quel che dici, allora sarà la fine per la carta stampata.
Ma quando avverrà? Attenzione: deve essere una cosa "alla portata di tutti", come dici anche tu, e questo non solo dal punto di vista economico (già oggi tutti si possono comprare un computer e accedere a Internet: perché non lo fanno?), ma anche dal punto di vista della reale utilità e della facilità d'uso. Moltissime persone non si comprano il computer perché non saprebbero cosa farsene, oppure lo reputano troppo difficile. Il personal computer, inteso come un qualsiasi computer da tenere in casa, esiste da 20 anni, eppure in Italia solo il 20% della popolazione ne ha uno. Non sono numeri in grado di cambiare la storia: se, per assurdo, tutti quelli che in Italia hanno Internet smettessero di comprare il "Corriere della Sera" per leggerlo sul web, pensi che cambierebbe qualcosa nella tiratura del giornale stampato? No, non cambierebbe niente, perché i numeri sono troppo bassi.
Così, concordo con te che, un giorno, tutti in casa avremo computer piccoli, silenziosi e leggeri, da tenere in tasca, portare al bagno, aprirli e caricarvi il giornale per la lettura. Questo è il futuro. Ma perché lo scenario prospettato sia realmente "di massa", a mio parere occorreranno ancora parecchi decenni.
Mi viene da chiedermi dove sarà Amiga Life, a quell'epoca :-)
Petty: Nel frattempo, carta stampata ed editoria on-line diventeranno sempre più sinergiche. Le riviste sul WEB sono un ottima occasione per farsi le ossa, creare nuove competenze e professionalità, sperimentare idee nuove. Diventa sempre più conveniente per la stampa, quindi, instaurare una collaborazione proficua con le testate on-line (che, sinceramente, guadagnerebbero in legittimazione). Avete qualcosa in mente a tal proposito?
Er_Franza: Se ho capito bene, mi stai chiedendo se abbiamo in mente di instaurare un qualche rapporto di sinergia con una rivista sul web esistente.
No. Al contrario, pensiamo invece, a medio termine, di dotare il nostro sito web di sempre maggiori funzionalità. Per ora non è altro che un'anteprima della rivista, con il sommario, la copertina e poco altro; non abbiamo avuto il tempo materiale e le risorse per proporre qualcosa di più appetibile. A regime il sito sarà arricchito con la pagina di supporto per il CD e per la rivista (aggiornamenti, note, precisazioni, anteprime, comunicazioni...) e mi piacerebbe, a lungo termine, proporre una edizione interamente on-line di AmigaLife. I visitatori potranno acquistare la rivista con carta di credito e leggerla direttamente sullo schermo del loro Amiga, senza aspettare i tempi di stampa e distribuzione. Quando il mercato italiano sarà pronto per queste esperienze, lo faremo senz'altro.

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