Intervista a Marco De Vitis

Oggi mi sento infuoc...ATO!

Torna alla Home Page di AMiWoRLD A parte l'esordio di infima qualità, vero e proprio incubo per le speranze di serietà del povero De Vitis, immergiamoci in un interessante confronto con l'amministratore della sezione italiana di questo servizio no-profit di traduzione.

PettynATO:
Ciao bello, (Btw: ti offende un simile esordio?).
 
De Vitis^ATO
Non mi offende, ma sinceramente mi sembra un pò esagerato, mi sembra di essere abbordato da un tipo ambiguo in discoteca :). Non ti basta un amichevole "Ciao Marco"?
 
PettynATO:
No, troppo spersonalizzato, e poi... sono un frequentatore assiduo della discoteca!!! ;) Spersonalizzazioni a parte, presenta la tua persona al pubblico di AmiWorld, please.
 
De Vitis^ATO
Mi chiamo Marco De Vitis, ho 26 anni, sono nato e vivo a Roma, dove studio ingegneria elettronica.
Hobby: Amiga e musica (sono un tastierista); spesso gli hobby prendono il predominio sulla mia occupazione "ufficiale" :-).
Segni particolari: terribilmente attento agli errori altrui :-). Come penso i lettori sappiano, sono qui in veste di (attuale) amministratore della sezione italiana della Amiga Translators' Organization, l'organizzazione internazionale dei traduttori Amiga.
Ne sono entrato a far parte nell'aprile 1997, e sono diventato amministratore di ATO-Italia a fine gennaio 1998.
 
PettynATO:
Uhm, una rapida carriera!
Mettiamo alla prova il tuo italiano: sintetizza in poche righe la storia, le finalità e l'utilità di ATO. :)
 
De Vitis^ATO
Potrei cavarmela abilmente dicendoti di andare a visitare il nostro sito web su http://ato.vapor.com/ato o spedendoti la ATO FAQ ;-) (Non crederti di cavartela con così poco! ndPetty). Comunque, cercherò di essere sintetico. (Ecco, così va bene! ndPetty)

ATO ha lo scopo di rendere un servizio utile sia agli utenti Amiga in generale, sia ai programmatori, permettendo ai primi di usare dei programmi ben tradotti nella propria lingua, ed offrendo ai secondi un servizio di localizzazione organizzato ed economico.
I vantaggi di questo sono evidenti: gli utenti, oltre a poter lavorare con un sistema che "parla" la loro lingua, possono godere di una maggior uniformità dei termini e delle convenzioni usate.
I programmatori, di conseguenza, possono contare su una maggiore diffusione delle loro applicazioni grazie alla localizzazione in molte lingue, inoltre sanno a chi fare riferimento in caso di bisogno e hanno una certa garanzia sulla qualità del prodotto finale, che potrebbero non avere affidandosi a traduttori occasionali.

Sulla storia e gli inizi di ATO posso solo rifarmi a quanto riportato nella ATO FAQ, in quanto io ne sono entrato a far parte solo.successivamente. Sembra che tutto sia partito da un messaggio scritto il 12 maggio 1996 nella mailing list di MUI da una persona che si offriva di tradurre una nuova classe MUI in norvegese. Questo ha fatto accendere la classica scintilla nella mente di qualcuno, se ne è iniziato a discutere, ed è nata ATO. L'organizzazione è poi ovviamente cresciuta, e nuove sezioni si sono aggiunte man mano: al momento ne abbiamo 24, e sta per essere creata la venticinquesima. Non vorrei sbagliare (ho solo un vago ricordo in proposito), ma penso che la sezione italiana sia stata una delle prime ad essere fondate, amministrata al tempo da Paolo Menichetti; poi il testimone è passato in mano a Vincenzo Gervasi, noto anche come collaboratore della famosa (e, purtroppo, defunta) rivista Amiga Magazine, ed infine a me, almeno fino al 31 gennaio 1999, data in cui scadrà il mio mandato.

 
PettynATO:
Auguri per la rielezione! Mettiamo che io sia un programmatore e voglia avvalermi dei vostri servizi, cosa devo fare? Quali sono i miei obblighi nei vostri confronti e i vostri nei miei?
 
De Vitis^ATO
Il pagamento richiesto da ATO è molto modesto, in termini commerciali: una copia registrata del programma oggetto della traduzione per ogni membro ATO coinvolto nel progetto; questo in genere significa due copie per ogni lingua, più una per il coordinatore del progetto. Dato che gran parte dei programmi che traduciamo sono freeware, spesso lavoriamo gratuitamente. Oltre a questo, è richiesto all'autore di inserire i nomi dei traduttori nella documentazione e, se possibile, all'interno del programma stesso; questo in genere viene fatto semplicemente inserendo nella guida del programma, o anche come file separato all'interno dell'archivio della distribuzione, un file "ATO.readme" che ha un formato standard e contiene un paio di righe di informazioni su ATO.
Nel nostro regolamento è contemplata anche la possibilità di pagamenti in denaro o in altre forme, a seconda dei casi (ad esempio: grossi progetti commerciali), ma finora non ci siamo mai trovati in situazioni simili. Infine, naturalmente, ci sono alcuni obblighi morali: i traduttori devono sapere chiaramente quale è il lavoro richiesto, e devono essere sicuri che il loro lavoro non vada sprecato, quindi sono necessari onestà e rispetto da entrambe le parti.
Una nota riguardo al numero di membri assegnati ad ogni progetto: come ho accennato, questo numero è generalmente fissato a due membri per ogni lingua, e può essere aumentato in caso di traduzioni particolarmente impegnative, ovviamente con il consenso dell'autore o dell'editore del programma.
I due membri svolgono i compiti di traduttore e revisore; abbiamo incontrato dei problemi con alcuni autori che ritenevano inutile la figura del revisore, e capisco che chi non ha mai tradotto un programma possa avere difficoltà a capirne l'utilità, ma vorrei approfittare dell'occasione per sottolineare quanto invece la revisione sia una fase INDISPENSABILE per ottenere una elevata qualità del risultato: il controllo aggiuntivo da parte di due occhi differenti da quelli del traduttore non manca mai di rivelare falle o possibilità di miglioramento, per quanto abile possa essere il traduttore.

Per quel che riguarda i traduttori, il loro principale obbligo nei confronti dell'autore è consegnare il lavoro richiesto nei tempi fissati e garantire una buona qualità del risultato. I nostri membri si impegnano a soddisfare le richieste degli autori, a non modificare nessuna parte del testo senza autorizzazione, a non diffondere file che non siano pubblici e a tradurre eventuali aggiornamenti dello stesso programma, a meno che non siano realmente impossibilitati a farlo. Inoltre i file tradotti rimangono di proprietà dell'autore del programma.

 
PettynATO:
Potresti spiegarci come si passa dalla proposta di traduzione al lavoro finito?
 
De Vitis^ATO
All'interno di ATO viene scelta una persona (generalmente è quella che ha stabilito il contatto iniziale con l'autore) per svolgere il compito di "coordinatore" del progetto. Da quel momento in poi il coordinatore dovrà essere l'unico contatto tra ATO e l'autore, per quanto possibile; lo scopo di ciò è rendere la vita più facile all'autore stesso, che in questo modo non deve gestire contatti diretti con tutti i singoli traduttori.
Il coordinatore farà da ponte fra tutti i membri coinvolti e l'autore per qualsiasi cosa, dalla richiesta di informazioni alla consegna del materiale.
Sintetizzando il processo di traduzione, l'autore invia il materiale al coordinatore, il quale lo distribuisce a tutti i traduttori assegnati al progetto; questi svolgono il loro compito e, una volta completato il lavoro, consegnano la traduzione all'autore, sempre tramite il coordinatore del progetto.
 
PettynATO:
Cosa significa in concreto essere presidente della sezione Italiana di ATO? Quali responsabilità e quali soddisfazioni?
 
De Vitis^ATO
Hai scritto "sognifica" (vedi "segni particolari", alla prima risposta ;-)). (Volevo vedere se eri attento! ndPetty) Gli amministratori locali hanno il compito di coordinare le loro sezioni e i relativi membri. Questo significa, in sostanza, controllare che tutto si svolga regolarmente, che le scadenze vengano rispettate, che le traduzioni mantengano un certo livello qualitativo, e così via.
Le responsabilità ovviamente sono molte, particolarmente nel caso di progetti importanti o con scadenze rigide; se qualcosa dovesse andare storto non sarebbe il solo traduttore a ricavarne una brutta figura, e neanche la sola sezione ATO italiana: l'impressione che gli utenti finali (nel caso di una cattiva traduzione) o l'autore del programma (nel caso di mancato rispetto dei termini dell'accordo) ne ricaverebbero coinvolgerebbe tutta ATO, rischiando di danneggiarne l'immagine.
Il tutto solo per colpa, magari, di una singola persona che non ha preso sul serio il compito affidatogli.
Ma devo dire che le soddisfazioni compensano abbondantemente: vedere un gruppo di persone che in molti casi neanche si conoscono di persona, di diverse età, da tutte le parti d'Italia, collaborare amichevolmente e con entusiasmo con lo scopo di aiutare altre persone (gli autori) fisicamente ancora più distanti da loro, tutto praticamente gratis, è sicuramente un'esperienza incredibile (Praticamente come AmiWorld! ndPetty).
Inoltre, per quel che riguarda la sezione italiana all'interno di ATO in generale, il fatto che sia una delle più attive e ben organizzate mi rende ancora più orgoglioso.
 
PettynATO:
Secondo te, cosa rende la sezione italiana una delle più attive? Quali sono i motivi del proprio successo?
 
De Vitis^ATO
La situazione di ATO è un riflesso della situazione globale, e la comunità Amiga italiana è molto attiva al momento. Comunque sicuramente gran parte del merito va ai precedenti amministratori, che hanno saputo tener viva l'attenzione dei nostri membri e hanno organizzato la nostra sezione; Vincenzo Gervasi, per esempio, si occupa in maniera egregia del sito web e della mailing list. Io cerco di continuare la tradizione utilizzando gli stessi accorgimenti, e penso di essere abbastanza rompiscatole da non permettere ai miei sottoposti di addormentarsi troppo a lungo ;-). Naturalmente, se poi la sezione effettivamente funziona bene il merito è della collaborazione di tutti i membri.
 
PettynATO:
"sottoposti", "accorgimenti"... Sembri un dittatore!! ;) Comunque, è davvero ammirabile che, in una realtà così piccola qual è Amiga, un manipolo di impavidi sia riuscito a offrire un servizio di traduzione gratuito. Come tutte le forme di volontariato, ATO ha dei limiti: quali?
 
De Vitis^ATO
Hai toccato un tasto dolente. Questo è sicuramente il punto debole di ATO, per diversi motivi.

Come accennavo sopra, può capitare che qualcuno non prenda abbastanza sul serio il compito che gli viene affidato. Ciò è dovuto alla consapevolezza del fatto che svolgiamo quasi gratuitamente un lavoro che generalmente "nel mondo reale" ha un certo prezzo, quindi è facile trasformare questo concetto in qualcosa come "sto facendo un favore all'autore del programma" e prendere il proprio compito alla leggera. In realtà, si deve sempre ricordare che dall'altra parte c'è una persona che sta contando su di noi per la buona riuscita del suo programma, il quale potrebbe avergli richiesto mesi o anche anni di lavoro, e che la sua diffusione all'interno del nostro paese dipende molto da come noi svolgeremo il nostro lavoro.
Sappiamo tutti quanto sia sgradevole usare un programma mal tradotto.

Inoltre, essendo una forma di volontariato, viene svolta nel tempo libero che riusciamo a trovare nella vita di tutti i giorni. Questo significa che se la persona incaricata di una traduzione incontra degli imprevisti che le impediscono di dedicarsi al progetto la traduzione ne risentirà, almeno per quel che riguarda il tempo di consegna. Purtroppo non si può incolpare nessuno di questo: se un traduttore ha cose importanti che lo tengono lontano dal computer, come ad esempio il lavoro o problemi familiari, non si può pretendere che li metta da parte per dedicarsi alla traduzione del prossimo programma shareware per Amiga, realisticamente parlando.
Personalmente, ho spesso rubato tempo a cose più importanti - ma non improrogabili - per potermi dedicare ad ATO, e so che molti altri l'hanno fatto.

 
PettynATO:
Mai pensato al trucco di Scot dell'Enterprise? Basta gonfiare le stime sui tempi di consegna e poi finire il lavoro in largo anticipo, ed essere considerati dei maghi! ;)
 
De Vitis^ATO
Ma in alcuni casi non sia ha possibilità di scelta. Si deve solo cercare di essere realisti e capire i propri limiti, senza lasciarsi andare a promesse che potremmo non mantenere, trascinati dall'entusiasmo iniziale.

Infine, questo è anche il motivo per cui alcune case di software a volte si dimostrano diffidenti nei nostri confronti; non reputano ATO in grado di offrire un servizio di traduzione professionale, data la sua natura hobbistica", ma non sanno che in realtà gran parte dei membri sono in grado di sfoderare un notevole curriculum. E non bisogna dimenticare il nostro principale vantaggio rispetto a un qualsiasi team di traduttori professionisti: noi siamo utenti Amiga, abbiamo confidenza col sistema, conosciamo bene il significato di tutti i termini tecnici e i riferimenti al sistema operativo che possiamo incontrare. Prendete un traduttore professionista e provate a chiedergli se sa cosa siano i tooltype"... ma aspettatevi di dover pagare una salata parcella per la risposta ;-).

 
PettynATO:
Quali sentieri intende ATO percorrere per migliorarsi ulteriormente.
 
De Vitis^ATO
Sicuramente il nostro scopo principale al momento è lavorare sodo per conquistare maggiormente la fiducia degli sviluppatori. Devo ammettere che, per come la vedo io, ci sono alcune falle nella nostra rete internazionale: alcune sezioni, a volte anche relative a lingue importanti, non sembrano essere sufficientemente attive, o forse semplicemente mancano del personale necessario per poter prendere parte alla maggior parte dei progetti che vengono presentati. In alcuni casi si tratta di lingue minori e, dato il numero esiguo di utenti Amiga, è comprensibile che sia difficile trovare nuovi membri validi nelle rispettive nazioni; ma in altri casi mi meraviglio dell'assenza di partecipazione, e penso che dovremmo porre rimedio al più presto cercando di rinnovare l'organico alcune sezioni.

Tra parentesi, la ricerca di nuovi membri pone un altro scottante problema: come avere una garanzia della qualità delle traduzioni per lingue che non conosciamo? Ogni amministratore locale potrebbe fare una sorta di "esame di ammissione" ai nuovi membri ma, a parte il fatto che questo suonerebbe stonato in una organizzazione di volontari che regalano generosamente il loro tempo ad altre persone, rimarrebbe il problema dell'amministratore stesso: nessun altro in ATO sarebbe in grado di valutarne la padronanza della sua stessa lingua nativa.
E come potrebbe il coordinatore di un progetto garantire all'autore del relativo programma che la traduzione in una lingua ad entrambi sconosciuta sia ben fatta?
Il rapporto tra i diversi amministratori locali si basa sulla fiducia reciproca, ma l'unica cosa che veramente può darci sicurezza o farci capire se stiamo sbagliando qualcosa è il giudizio degli utenti finali.

Perciò, amici, fatevi sentire! Quando nella documentazione di un programma leggete che è esso stato tradotto nella vostra lingua grazie ad ATO fateci avere i vostri commenti, in modo che noi possiamo tenerne conto e cercare di offrire un servizio sempre migliore, per voi e per i programmatori. E' importante, mi raccomando!

 
PettynATO:
I lettori si possono esercitare esaminando le traduzioni degli articoli di AmiWorld... ;)
Quanto dello spirito della comunità Amiga c'è in ATO? E se un giorno non ci fosse più materiale da tradurre (fate i debiti scongiuri), che ne sarebbe di ATO??
 
De Vitis^ATO
ATO è nata dallo spirito della comunità Amiga: rappresenta esattamente il desiderio, che praticamente tutti gli utenti Amiga hanno, di fare qualcosa per la nostra piattaforma per il puro piacere di farlo. Finchè continueranno ad uscire programmi il materiale da tradurre non mancherà, e al momento non ho motivo di dubitare che Amiga, in un modo o nell'altro, vivrà ancora a lungo. Se un giorno non ci fosse più materiale da tradurre, questo vorrebbe dire che non ci sarebbero più utenti Amiga; Amiga in questo caso sarebbe morto, e con lui sarebbe già morta ATO.
Ma gli utenti Amiga, ogni volta che si allontanano dalla nostra piattaforma, tendono a portare con sè le cose che hanno imparato in questi anni, e sicuramente l'esperienza accumulata non andrebbe persa, venendo convogliata in altre forme di collaborazione.
 
PettynATO:
La penso come te. Credi che sia possibile reinvestire nei sistemi alternativi il patrimonio ideale che sta dietro Amiga, inteso come il modus vivendi della nostra comunità (spec. delle origini), quell'abito mentale particolarissimo condiviso solo in parte con gli amici di Linux?
 
De Vitis^ATO
Come ho appena accennato, penso che al di fuori del nostro "modo" gli utenti Amiga cerchino di ricreare in qualche modo l'ambiente confortevole nel quale erano abituati a lavorare, e questo è un bene; purtroppo non sempre ciò è possibile, a causa di limiti intrinsechi di altri sistemi. E' a volte troppo difficile portare elementi di Amiga su altri sistemi già esistenti, come Unix/Linux; maggiori sono invece le probabilità di successo in caso di sistemi che stanno nascendo adesso, se chi li crea conosce i punti di forza di Amiga.
Un esempio è BeOS, sistema amato da molti utenti Amiga, per il quale qualcuno dei nostri membri ha già ipotizzato una organizzazione equivalente ad ATO. Un altro è KOSH, progetto che sta prendendo il via proprio in questi giorni, e che se continuerà la sua crescita conterrà sicuramente molto di Amiga.
 
PettynATO:
Di Kosh sicuramente se ne riparlerà in queste pagine. Dismesso l'abito del "Direttore MegaGalattico" vorrei chiedere al Marco De Vitis uomo quanto ATO e, più in generale, Amiga ti hanno arricchito.
 
De Vitis^ATO
E' difficile rispondere, perchè è difficile pensare come sarebbe stata la mia vita senza Amiga :-).
Innanzitutto devo ad Amiga lo sviluppo della mia passione per l'informatica, che sicuramente mi sarà d'aiuto nel prossimo futuro. Vedo Amiga come un incitamento a guardare le cose da più punti di vista, e certamente ha contribuito alla mia apertura mentale. Inoltre è su Amiga che ho conosciuto Internet, quindi devo a questo sistema la quasi totalità delle mie conoscenze in ambito informatico, comprese tutte le persone interessanti che ho telematicamente incontrato.
 
PettynATO:
Questo periodo critico ha esasperato la frantumazione dell'idea di Amiga, tant'è che non riesce più a definirlo univocamente senza cadere in una visione soggettiva.
Per alcuni Amiga è semplicità, per altri un pezzo di silicio ben riuscito, per alcuni un ideale, un abito mentale... Per te, cosa è Amiga?
 
De Vitis^ATO
Sono piuttosto concreto e, nonostante tutto, considero Amiga semplicemente come un computer. Penso che ciò che lo rende unico sia il suo essere user-friendly, divertente e allo stesso tempo istruttivo da usare; tutti sappiamo quanti degli attuali programmatori nel mondo sono diventati tali dopo aver iniziato grazie ad Amiga.
Tutto ciò che riguarda il suo "essere diverso", per come lo intendiamo oggi (al momento della sua uscita era "diverso" dagli altri computer per le sue caratteristiche innovative, oggi i motivi sono differenti), è qualcosa che è subentrato successivamente, quando i sistemi Wintel hanno iniziato a prendere piede e, nonostante l'introduzione di numerose migliorie nel loro sistema, non sono riusciti ad uguagliare molte delle caratteristiche di Amiga, rendendoci sempre più orgogliosi della nostra "diversità".
 
PettynATO:
Guardi ottimista al futuro (dell'informatica, della società, di AmiWorld... ;)?

Lo stomaco mio freme, l'ugola tentenna: è ora di mangiare! Quindi, caro Marco, a te le ultime parole di congedo, e... Continuate così, ragazzi!

 
De Vitis^ATO
Grazie a tutti per la lettura, ad AmiWorld per l'intervista e a Paolo Pettinato per il supporto morale :-).




Intervista by Paolo Pettinato
  Impaginazione by Joseph Lombardo


Copyright AMiWoRLD
Contact:
paulpetty@iname.com
[Made On Amiga]