Pensieri ed opinioni di
Michele Console Battilana
fondatore e programmatore di testa della Cloanto

Intervista a cura di Luca "OgniX" Ognibene
10 Giugno 1998

Luca: La prima domanda non puo' che riguardare, vista la situazione attuale, le tue reazioni e pensieri inerenti al recente annuncio di Amiga Inc. Quindi cosa ne pensi? Ti sembra un buon piano di lavoro, considerando la situazione e le possibilità finanziarie dell'azienda?

Michele: Di parole in questi anni ne abbiamo sentite tante. In particolare, questo annuncio è rimasto valido lo spazio di una mattinata, in quanto nel pomeriggio è stato già parzialmente ritrattato. A questo punto attendo i fatti, come facciamo un po' tutti da 7 anni.

Luca: Come avrai sicuramente notato le reazioni del popolo amighista sono state sostanzialmente due: una negativa, derivante dal fatto che la prossima versione di Amiga OS girerà solo sotto X86 (anche se solo momentaneamente stando a Fleecy Moos), l'altra positiva in quanto si è invece colto l'aspetto rivoluzionario, di stravolgimento, di taglio con il passato, contando sull'emulazione software per la compatibiltà all'indietro. Cosa ne pensi di questi due comportamenti?

Michele: Non mi risulta che ci sarà una versione di Amiga OS per X86. Si è parlato di ambiente di sviluppo per X86, di emulazione per diversi sistemi, e di un OS per un nuovo processore, ma è stato detto che questo processore non sarà "X86".

Luca: Credo sia evidente che il piano di Amiga Inc. ha rotto non poco le scatole a quelli della Phase 5, in modo particolare ricordando la notizia trapelata dalla bocca di Petro, che a suo tempo riferì a tutto il mondo che la scelta del nuovo processore Amiga sarebbe caduta sulla coppia 680X0-PowerPC.

Come ho potuto notare personalmente, almeno nel pubblico italiano, coloro che hanno espresso un parere negativo riguardo alla decisione di Amiga Inc., nutrono notevoli speranze nel Pre/Box e nell'ipotizzato A/Box. Cosa ne pensi tu in proposito?

Michele: Era Petro, o Joe Torre? Io ero un fan del PowerPC fino a qualche anno fa, ma oggi come oggi tendo a concordare con quanto annunciato. Considerata la mancanza di software Amiga PowerPC (non ci sono quasi più sviluppatori Amiga, almeno quelli commerciali), e i piani delle società Amiga, non credo che abbia molto senso spendere soldi in un costoso sistema PowerPC. Se la soluzione per far funzionare il software esistente è l'emulazione, allora chiamiamo le cose da subito con il loro nome, senza spendere milioni in un emulatore che puo' funzionare anche su un PC, a un costo minore, e con due sistemi al prezzo di uno.

Luca: Cosa ne pensi della situazione, per quanto ne sai, ad Amiga Inc.? A me sembra che ci siano troppo poche persone nel team per realizzare quello che si sono preposti (forse alcune anche poco competenti, ma non so...).

Michele: Credo sia ancora più difficile per noi parlare, che per loro, quindi sono l'ultimo a poter commentare. Pare comunque evidente che ricerchino aiuto dall'esterno.

Luca: Sei stato ad Hammersmith (si scrive così? :), al World of Amiga? Se si, com'era l'atmosfera? E gli utenti Amiga inglesi?

Michele: Più o meno come hai visto in rete.

Luca: A quanto mi è sembrato di capire, quelli di Amiga Inc. hanno anche l'obiettivo di portare, o far portare ad altri, Amiga OS su varie piattaforme hardware (diversi microprocessori), quindi anche su Intel.
Secondo te sarebbe possibile, se mai ciò si realizzerà, che l'Amiga OS così tradotto si rivelasse così efficiente da girare in manierà estremamente veloce anche su di un 486, cosicchè da poter sfruttare appieno anche tutto un vasto vecchio parco macchine, ormai obsolete?

Michele: Resta il problema dei chip custom. Quelli vanno emulati (richiedendo un processore di generazione attuale), o aggiunti su una scheda (cosa costosa e difficilmente praticabile, viste le scorte limitate di chip custom). Se si tratta di far funzionare produttivamente un 486, forse è meglio Linux.

Nota di OgniX: probabilmente per avere un Amiga OS efficente e veloce su un sistema 486 sarebbe necessario scrivere i driver per ogni scheda video per PC, in modo da realizzare le funzioni della graphics.library (lo stesso dicasi per le funzioni audio): la cosa è un po' improbabile.

Luca: Come sai il previsto upgrade 3.5 non uscirà, e non ci saranno ulteriori upgrade dell'OS per gli "Amiga classici". Come consideri l'idea di realizzare un upgrade dell'OS per queste macchine da parte di Phase 5 o di qualche altra entità esterna? Per entità esterna intendo per esempio un gruppo di utenti che prendesse una licenza Amiga OS (è stata balenata anche una liberalizzazione controllata dello stesso via ICOA); ti ricordo ad esempio la proposta di Enrico Altavilla.
Questo progetto potrebbe essere portato avanti per passare nel più breve tempo possibile ad un porting su PowerPC per ottenere così il massimo rendimento dalle schede PowerUp, e per il Pre/Box di Phase 5: due anni, per non dire tre sono tanti.
Se poi in tale situazione si presentasse anche una stretta collaborazione con Amiga Inc., almeno per una certa convergenza su Amiga OS 5.0, tanto meglio.
Quindi... tua opinione in proposito su questa mia idea?

Michele: Per ora ci sono troppe variabili.
Io come sviluppatore investirei solo in un sistema per cui ci fosse la certezza di un appoggio delle società Amiga. Ci manca solo di lavorare per un sistema che è una nicchia non ufficiale in una nicchia non ufficiale.

Luca: Passando finalmente ai tuoi progetti, come si presenta alla luce degli ultimi avvenimenti il futuro di Personal Paint, tuo prodotto di punta?

Michele: Personal Paint 8 richiede in ogni caso una riscrittura, in quanto funzioni avanzate come i layer, il true color e l'aggiunta della gestione audio all'animazione non sono faccilmente "aggiungibili". Il fatto che il futuro di Amiga sia più che mai incerto è un motivo in più per scrivere il software in modo che sia il più portatile possibile.
Al momento, infatti, ancora non si sa su che basi il nuovo sistema operativo Amiga poggerà. Potrebbe essere Be, Linux, o qualcos'altro. L'unica cosa certa, è che non sarà l'Amiga che oggi conosciamo. Questo non è esattamente il massimo, per uno sviluppatore che oggi si appresta a scrivere un programma nuovo.

Luca: E gli altri progetti in corso? Amiga Forever?

Michele: Le società Amiga hanno sostanzialmente ufficialmente confermato che l'Amiga "classico" è diventato emulabile, il che in qualche modo premia i nostri sforzi.

Luca: Essendo un operatore del settore, e vendendo prodotti Amiga, ci puoi dare delle chiare indicazioni sui vari mercati europei e, se esitono, extra-europei? Cioè quanto è diffuso Amiga nel mondo in relazione alle vendite, anche se la stima non puo' essere certa e precisa.

Michele: Direi che, come mercato, Amiga al momento è morto, e restano solo possibilità per chi tratta hardware. Salvo rarisime eccezioni, non c'è modo di recuperare con le vendite attuali, un investimento in un qualsiasi prodotto software (commerciale).

Luca: Cosa pensi succederà al mercato Amiga mondiale d'ora in avanti?

Michele: Sono curioso quanto gli altri.

Luca: E' vero che il mercato Amiga non mai stato così in crisi come ora, quindi penso tu abbia seriamente pensato di abbandonarlo. Però devi renderti conto di una cosa: il mercato PC, per quanto immensamente più vasto di quello Amiga, è anche sottoposto ad una forte concorrenza, a differenza di quello Amiga, dove invece c'è più o meno spazio per tutti.
Ti sei mai posto questo problema? E' vero che se un prodotto è valido, ha anche buone probabilità di saltare fuori da mucchio, ma...

Michele: Mi pare un pensiero un po' mediocre, nel senso che è valido solo per un prodotto non all'altezza della concorrenza.
A prescindere dalla qualità del prodotto, il mercato del PC, con i suoi numeri, offre agli sviluppatori almeno una speranza che è immensamente superiore a qualsiasi massima certezza Amiga. Non è ragionevole che cinque persone lavorino per 12-18 mesi per poi sperare di vendere al massimo 5000 copie di un programma, ti pare? Non c'è modo di far quadrare i conti.

Luca: Inoltre programmare sull'Amiga, o perlomeno per Amiga, ti da le stesse soddisfazioni che farlo per PC?

Michele: Al momento, a parità di linguaggi, gli strumenti di sviluppo per altre piattaforme sono superiori a quelli Amiga. Amiga inoltre manca di interfacce software di cui altri sistemi dispongono ormai da anni. Quindi non vedo cosa Amiga abbia da offrire, che un sistema come Be, Linux, Windows o altri (a seconda di cosa uno cerchi) non abbiano. Mi pare quindi solo una questione di abitudini.

Luca: Una domanda che non so se nessuno ti ha mai fatto: come e quando nasce la Cloanto? Ed il suo nome cosa significa? E' un acronimo?

Michele: La Cloanto è stata fondata in Italia nel 1987. Il nome non è un acronimo, ma mi piaceva: mi pareva semplicemente pronunciabile in diverse lingue, e non era usato da altri.

Luca: So che è abitudine (buona) Cloanto non dare notizie riguardanti progetti non ancora sicuri od almeno non in fase avanzata di realizzazione (giustamente per non dare false speranze); in ogni caso c'è qualcosa che ci puoi dire al riguardo dei futuri progetti della tua azienda? Anche quelli non-Amiga.

Michele: E' previsto per questo autunno un importante programma tutto italiano, e non sarà un programma Amiga.
Negli ultimi anni, infatti, le due cose si sono escluse a vicenda, non avendo Amiga una significativa presenza Italiana. Continuiamo ovviamente a lavorare anche per Amiga, e aspettiamo come tutti di vedere come si evolverà il mercato.

Luca Ognibene ringrazia Michele C. Battilana per il tempo che ha voluto dedicargli.

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