Noi abbiamo tanto scherzato e giocato sul mondo delle Demo, anche grazie alla simpatia dei nostri collaboratori, ma la scena รจ di fatto un santuario artistico. Vediamo cosa ne pensa Randy.

Paolo Pettinato


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Le Demo Come Arte by Randy/RAM JAM


La filosofia estetica ci dice che alcune figure e alcuni suoni se combinati in un particolare modo detto ARTISTICO producono di per se' piacere: e' il caso di chi rimane estasiato vedendo un dipinto o ascoltando una musica; se ci pensate bene CHI CE LO FA FARE di provare piacere solo vedendo una figura? Si dovrebbe provare piacere solo soddisfando i nostri desideri, ad esempio facendo l'amore, mangiando una pizza, picchiando uno antipatico. La psicologia infatti ci dice che fare l'amore, sfamarsi e fare violenza, ossia sfogare aggressivita' e autoritarismo, sono le cose cui tende una persona. Eppure esiste UNA e UNA SOLA altra cosa che procura piacere, oltrettutto DISINTERESSATO, ed e' l'ARTE. Il problema cruciale e': COME MAI? Questo lo sanno solo gli artisti! Infatti la differenza tra un artista e il suo pubblico e' questa: entrambi traggono piacere dall'arte, ma mentre uno spettatore non e' in grado di produrre altra arte (al massimo puo' copiarla perfettamente), l'artista continua a crearne, proprio perche' SA come combinare i suoni o i colori in modo ARTISTICO, se non altro lo sa a livello intuitivo, non lo sa spiegare precisamente, data la complessita' dei concetti di ARMONIA ed ESPRESSIONE, ma quando e' ispirato crea ARTE. Come per tutte le cose, anche per l'arte si possono trovare persone a cui piace di piu' o a cui piace di meno: quelli a cui l'arte piace di piu', ossia che si abbandonano senza problemi al piacere che essa procura in tutti gli uomini (e donne), sono gli ARTISTI e i COLLEZIONISTI/FALSARI. Alla seconda specie appartengono coloro che rubano immagini o suoni per camuffare goffamente il tutto e spacciarlo per opera sua, infatti si tratta di artisti mancati, perche' dell'artista hanno la forte attrazione per la bellezza nelle sue svariate forme, ma gli manca il metodo, la capacita' e la voglia di capire il PERCHE', di CERCARE LA VERITA' sul mistero dell'ARTE, cosa che ogni artista CHE SIA ARTISTA intraprende. L'aspetto piu' ridicolo di coloro che tagliuzzano musiche o immagini (detti in gergo LAMER, e/o RIPPATORI), e' che non immaginando nemmeno lontanamente la causa del piacere che gli procura un disegno o una musica, ad esempio credono che sia la qualita' dei campionamenti audio o il numero dei colori su schermo, ma si accorgono poi che non e' vero, basti pensare alle musiche delCommodore64, senza campionamenti, ma spesso opere d'arte superiori a moltissime musicacce Amiga o PC. Rimasti scontenti del fatto che aumentando i colori spesso impasticciano la figura, o che facendo un modulo musicale lungo un megabyte, questo fa schifo al confronto di una musichetta CHIP di 10Kb, magari del Commodore64, spesso si comprano un PC piu' potente credendo che cambiando il computer con quello piu' in voga al momento, aumentino magicamente le sua capacita'. Ma la sua fine sara' quella di aver speso milioni per avere un pentium contutti i fronzoli per vederci QUASI ESCLUSIVAMENTE le donne nude sul CDROM. Questo non fara' altro che chiudere definitivamente ogni speranza per costoro di creare qualcosa di bello nella vita, e forse anche di trovare una ragazza. Sia chiaro che col computer si puo' fare arte come schifezze, non e' vero ne' che col computer non si puo' fare arte perche' il supporto sono i bits, ne' che tutte quelle cavolate di ray tracing con le sferette lucide a 16 milionidi colori che si vedono alle volte sono arte, perche' sono molto colorate o perche' lo scanner che si e' usato era di marca. Lo stesso vale per le demo con un sacco di poligoni che girano a vuoto. L'arte si puo' fare con l'Amiga, col PC, con un pennello, con un fischietto da arbitro, con gli stuzzicadenti, e si puo' fare con l'MSX, conta CHI usa i mezzi, non il mezzo stesso! Non si diventa artisti usando i pennelli di Leonardo, ne' programmatori usando il mio computer, ne' affascinanti mettendosi le mutande di Elvis Presley. Come ultima nota, occorre dire che per essere nella scena non basta essere amico di qualcuno, ne' parlare male o bene di qualcuno della scena, ne' conoscere la scena, ne' avere il modem e aver copiato qualche dischetto. Secondo me per essere nella scena occorre aver fatto qualche musica, qualche disegno o qualche routine.


LA PAROLA A PARSEC/ELVEN

by PARSEC/E11


Parliamo di scena. Che ve ne frega? Perche` leggete questo testo? Se lo avete ricevuto in qualche maniera significa che ne fate gia` parte senza saperlo e la cosa non deve preoccuparvi visto che nemmeno la stragrande maggioranza degli sceners ha ancora capito esattamente cosa sia la scena o come ci sia finita dentro. Una cosa e` certamente importante: Non dovete avere paura. La gente della scena non e` tutta come Randy/RamJam. Voglio dire... Entrare a fare parte della scena non vi trasforma in psicolabili logorroici come il nostro valente coder. Appartenere alla scena non vi obbliga ad usare lo stesso italiano che e`stato usato in questo testo! Percio`, una volta stabilito che l`ingresso nella scena non comporta la lobotomia frontale, siamo pronti a parlare delle cose che succedono al suo interno e di che cosa fare o non fare per diventare parte integrante di questo grande scherzo. Per prima cosa e` essenziale capire che la scena e` un bel gioco di ruolo:
1) Si inventa un personaggio
2) Gli si sceglie una Attivita` (Che dipende da cosa siete in grado di fare)
3) Gli si sceglie un nome che suoni bene
4) Gli si appioppa un modem e lo si manda a fare in culo in qualche BBS. o a swappare mail con emeriti sconosciuti.
Potete diventare SCENER DI SUCCESSO o VERI SCENER. E c'e` una grande differenza tra questi due ruoli. Lo scener di successo e` una attivita` troppo impegnativa per essere discussa e analizzata qui. Il VERO scener, invece, e` il vero personaggiodella scena. Non cosi` bravo da innalzarsi al di sopra dei suoi compari, ma nemmeno cosi` incapace da non essere considerato. Vi consiglio caldamente di non considerare l`ipotesi di diventare scener di successo. E` una attivita` che richiede capacita` mentali non indifferenti. Capacita` che, visto che state leggendo questo testo, suppongo voi nona bbiate. (GRIN). La differenza sta nella impostazione mentale che avete. Il vero scener ha alcuni atteggiamenti mentali che LUI crede essere esclusivi del suo modo di vedere la vita, ma che in realta` sono cloni identici del modo di pensare di tutti gli altri appartenenti alla sua categoria. Questo e` essenziale. Tutti, comunque, hanno in comune una profonda convinzione di superiorita` rispetto al resto della scena e, nei casi peggiori, anche nei confronti del resto del mondo. Inutile dire che queste velleita` da messia sono spessissimo malcelate nonostante gli sforzi fatti per sembrare umili. Cosa peraltro molto importante nei rapporti sociali dello scener. L`analisi di questi ruoli porta anche ad un`altra riflessione. Il vero scener NON FA ASSOLUTAMENTE NULLA. Pero` e` molto sorpreso di non comparire al primo posto di ogni chart. Ma osserviamo da vicino ogni categoria.

IL CODER:

Il coder e` fondamentalmente un eclettico incompreso. Proprio come Randy. Per diventare coder c`e` bisogno di una caratteristica: Dovete credere fortemente nel fatto di essere unici nel vostro genere. Dovete guardare molto interessati qualsiasi routine e commentare allegramente che siete in grado di rifarla MEGLIO e che giri al doppio dei VBL anche su un C=64. La vostra routine migliore e` senz`altro uno schermo bianco che non mostra assolutamente nulla... ma intanto dovete essere fierissimi del fatto che il processore stia eseguendo miliardi di divisioni in una frazione di secondo. Ecco: Il vero coder trascende il fisico e vive di idee. Il vero coder non programma: Contempla. Il vero coder POTREBBE programmare un iradiddio ma non lo fa perche` e` superiore a questo tipo di cose (Pitagora/HBT Docet!). Il vero coder e` lo spandimerda per eccellenza. Ma soprattutto il vero coder accetta critiche solo da una persona: Se stesso. Il resto e` merda. Non conta se il resto del mondo gli spiega qualcosa... Il resto del mondo segue gli schemi prefissi delle abitudini, solo lui, illuminato in una valle di inconsapevolezza, sa cosa e` il giusto.

IL GRAPHICIAN

Fuck the world e` il motto del vero grafician che necessariamente deve essere menefreghista, svogliato e irrimediabilmente votato allo stile di vita "hip-hop", come DixieFlatline/BSD. Il graphician vive con la continua consapevolezza di essere in grado dieseguire murales quando vuole, anche se non ne ha mai realizzato nemmeno uno in tutta la sua fortunata esistenza. Ma tutto sommato l`intera vita del grafician e` un continuo susseguirsi di "Certo che posso farlo ma ora non ne ho voglia". Il lavorare per "se stessi" e` forse una delle caratteristiche principali di questa categoria, sebbene tutti gli sceners abbiano in comune una spiccata predilezione per l`interessarsi solo del proprio giudizio. Il graphician combatte perennemente per far capire alla gente il valore delleproprie opere, anche laddove lo schermo presenta una oscena accozzaglia di linee incomprensibili. Spessissimo, il graphician, realizza opere assolutamente banali e di nessun valore. Proprio la loro banalita`, agli occhi di questi artisti, dovrebbe essere la carta vincente del loro lavoro. "E` cosi` banale che nessuno ci avra` pensato!" credono questi giovani coglioncelli, ed e` cosi` che dedicano il loro tempo a riempire di puntini il oro monitor realizzando opere che non varranno la gloria ne' a loro ne'a nessun altro.

IL MUSICIAN:


Per essere un vero musician non dovete necessariamente avere orecchio musicale: solo tanti soldi e quindi di una buona strumentazione. Generalmente per cominciare e` sufficiente avere il protracker e caricare uno di quei sample pestoni "Hunz Hunz Hunz Hunz" sul quale poi sara` possibile costruire un nuovo meraviglioso pezzo techno. Si: Il vero musician compone solo ed esclusivamente techno. Certo, ogni tanto ha delle cadute e compone trance oppure underground, ma la sua tendenza generale sarebbe quella di non distaccarsi dalla vena madre della hard-techno. In genere il musician non sa comporre e quindi usa uno degi stratagemmi piu` vecchi del mondo per guadagnarsi la stima di chi lo ascolta: Fare tutto quello che si puo` e poi farlo passare per "Esattamente-quelloche-volevo-ottenere" e non per "Non-ero-capace-di-fare-altro". Per essere buoni musician dovete, a volte, fare uso di qualche droga pesante. Questo perche` il musician non deve avere cervello. La sua abilita` cresce in maniera inversamente proporzionale al numerodi neuroni intatti che gli rimangono nella scatola cranica.Se credete di averne gia` pochi e quindi di possedere una limitata capacita` intellettiva, potete anche non dedicarvi alle droghe. Il risultato sara` lo stesso. A volte il musician impara bene a maneggiare gli effetti del suo protracker, ma proprio a causa di questa sua necessaria idiozia non si rende conto di poter dirigere i suoi sforzi solo in UNA direzione. O compone... o impara gli effetti. I musicians che imparano gli effetti, quindi, si ritrovano senza saperlo a creare musica assolutamente incomprensibile e priva di qualsiasi armonia, pero` assolutamente indiscutibile dal punto di vista tecnico. E` il caso di Android/Talent che si sforza da millenni di estrarre dalla nebula organica che gli fluttua tra le tempie, una musica che non piaccia solo a lui... Con scarsi risultati, devo dire.

IL WRITER:


Questa e` una attivita` affascinante. Se credete di non potervi addentrare in nessuna delle categorie sopracitate allora forse per voi c`e` l`article writer. Per essere dei veri writer dovete SCRIVERE, se vi ricordate come si fa. Mandate i vostri articoli alle diskmagazine e proponetevi. Se le cose che avete scritto non dovessero piacere il gioco e` fatto: Avete mosso il primo passo nel mondo telematico dell'editoria. Potete scrivere di qualsiasi cosa sia di vostra competenza, ma l`importantee` sempre scrivere qualcosa della quale non fotta assolutamente niente a nessuno. In questa maniera vi giudicheranno presto come persone erudite, profondi conoscitori di ogni campo dello scibile umano e soprattutto irreprensibili e soporiferi scassapalle. Tutte caratteristiche essenziali per un buon writer. Bisogna prestare attenzione, pero`, a non cercare di distinguersi. Nel momento in cui si parla della "scena" o di qualsiasi cosa riguardil`argomento, dovrete trattare la questione con delicatezza. L`accessoa questo tipo di discorsi segue, per forza di cose, un percorso prestabilitoda immutabili canoni classici. Eccovi alcuni suggerimenti studiati apposta da una specializzata equipe di scenologi. Sviluppate questi titoli come "temi" e mandate il risultato (qualunque sia) a qualche editor di diskmag, poi incrociate le dita e caricate la vostra copia pirata di Pinball Illusion. Sicuramente qualcosa di buono ne verra` fuori.
TEMI PER WRITERS:


Amicizia nella scena: troppo poca.
E` uscita "Nome-Diskmag"... ma serve davvero un'altra diskmag?
Nazi-Scener una triste realta`
Chi e` Macno?
Basta con lo spandimerda!
L`amiga sta morendo. Perche` (per i becchini come te! ndPetty)
Demo di qualita`. Dove sono i bei vecchi tempi?

IL TRADER:


C`e` poco da dire, invece, su questa infelice casta di sceners. Il trader e` da sempre il simbolo dell'incapacita` di posizionarsi all`interno di una collocazione precisa. Questo pero` nessuno lo dice. Fondamentalmente il rapporto tra il trader e il resto della scena si dipanalungo le fila del ricatto morale. Tutti, infatti, sanno della profonda inettitudine del trader, ma nessuno e` disposto ad ammetterla apertamente, forse a causa del fatto che se non ci fossero piu` trader la gente sarebbe costretta a mandare in giro le proprie produzioni pagando di tasca propria la bolletta del telefono o i francobolli per le spedizioni. Il trader lo sa ed e` per questo che vive la sua vita in un limbico stato di scomoda, ma rassegnata, insoddisfazione. Detiene un discreto potere e, del resto, la scena intera fa il possibile per cercare di gratificarlo come puo`. Qualcuno li inserisce nei crediti ufficiali, qualcun`altro scrive piccole classifiche nelle BBS per indicare il nome di chi ha contribuito maggiormente ad intasare di programmi inutili gli HD. Altri folli danno un ruolo ufficiale ai traders all`interno del loro gruppo... Risulta chiaro, insomma, che il trader e` una attivita` deprimente ma non per questo priva di soddisfazioni. Se siete incapaci ma disposti a immergervi nell`inconsapevolezza volontaria di chi ignora la realta`, allora questo e` il ruolo che fa per voi. Fondamentalmente il Trader segue un comportamento riassumibile in una semplice equazione matematica:

Prendere programmi da A e mandarli su B per ottenere crediti. Crediti che permetteranno poi al trader di prendere da B per mandare su A.


Dove A e B sono due BBS a caso tra le tante.

Lo SWAPPER:


Il ruolo dello swapper all`interno della scena e` sempre stato poco chiaro. Lo swapper in genere non ha un modem ed e` per questo che sceglie di scambiare programmi via posta anche se, chiaramente, lui dichiara il contrario: Scambia programmi via posta, per questo non gli interessa il modem. In realta` lo swapper sembra addirittura ODIARE chiunque abbia un modem... e quando si parla di scena e` sempre pronto a colmare le dimenticanze dell`oratore con opportuni interventi tipo :X> La BBS piu` bella di tutta la scena...Z> ...si... scena -modem-, chiaramente...... Come se esistessero BBS per la scena SWAPPER... Lo swapper infatti ci tiene molto a non vedere delegittimato il suo ruolo. Dentro di lui esiste un qualche tipo di consapevolezza che gli comunica l`inquietante sensazione di stare sempre perdendosi qualcosa di importante. Ma mai lo swapper ammettera` a se stesso (e quindi figuriamoci agli altri) il desiderio di avere un modem veloce e potente. Egli preferira` negare cosi` come la volpe di Erodoto faceva con l`uva troppo in alto. Consiglio questa attivita` solo a quelle persone che, non trovando di meglio da fare, decidono di darsi ai "buoni vecchi metodi naturali" e scambiarsi il software via lettera o legando una ventina di dischi alle zampette di fragili piccioni viaggiatori.

CONCLUSIONE:


In ultima analisi la scena risulta vasta. Troppo vasta per essere analizzata in maniera approssimativa come io ho fatto in questo breve scritto: Un riassunto veloce. Una apologia approssimativa. Una raccolta concentrata. Una sintesi traballante e, tuttosommato, un mare di stronzate. Troppi ruoli e troppe varianti. Troppe sfumature dello stesso colore. L`unico modo per conoscerla e`, come al solito, entrarci ed esplorarla. Proprio come state facendo in questo momento. La scena e il mondo che la contiene. Esistono persone che ancora fanno confusione tra questi due scenari. La vita reale. La scena amiga. Ancora ci sono persone che per paura non riescono ad accettare appieno che esista una dimensione di vita irrinunciabile. Ci sono persone che non hanno ancora capito cosa conta maggiormente peril corretto sviluppo della mentalita` di una persona matura. Per il suo sviluppo psicologico. Non dobbiamo fare lo stesso errore di questa gente. Mai ci si dovrebbe permettere di perdere di vista, anche per un solo istante,la realta` delle cose. E` necessario imporsi con disciplina un modus vivendi teso alla maturazione e all`accrescimento della nostra consapevolezza perche` solo seguendo la SCENA AMIGA e distaccandoci dalla vita reale saremo in grado di conseguire una completa evoluzione spirituale.

CHIUDIAMO ALLEGRAMENTE


Nell'articolo precedente Parsec sottolineava come lo scener fondamentalmente sia convinto di essere un essere superiore, e consideri gli altri come una massa di lamer incompetenti. Pero' lo scener si sforza anche di non far vedere il suo livello di convinzione stratosferico, facendo finta di essere modesto, in maniera piu' o meno convincente, per non risultare antipatico. Personalmente credo molto al motto "l'importante e' essere convinti", infatti se siamo noi i primi a porci dei limiti, convincendoci di non essere in grado di fare qualcosa, certamente ai nostri limiti reali non ci arriveremo mai. Credo altresi' che il fatto di essere convinti, oltre a giovare alla nostra produttivita', sia pero' rischiosa nel rapporto con gli altri, perche' molti poi trattano i "nuovi" e gli "inesperti" a pesci in faccia, o non gli danno proprio udienza. Stabilito che essere superconvinti per rendere al massimo, ma essere anche disponibili con tutti, e' una condizione ottimale per essere uno scener, rimane il problema fondamentale: si deve far vedere o no agli altri che si e' convinti? Ognuno decide il livello di "convinzione" da far trasparire, e io ho deciso di farla vedere tutta, abolendo la modestia, al punto che ci scherzo proprio, facendomi chiamare a volte Dio Randy, e come previsto sono rimasto antipatico ad un sacco di gente. Questo per me e' molto divertente, e giusto per terminare la lettura con qualche risata, ho recuperato un mio articolo per il diskmagazine Infamia, molto ironico, intitolato appunto "DIO RANDY". La scena e' lungi dall'essere una cosa seria...


Non finisce qui!:
Presentazione
Lamer A MIA?!?! TI RUMPU U CULU!!
Intervista col VAMPIRO!
Non mi basta mai: da artista a DIO!!!

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