Speculazioni su Amiga, Transmeta e Linux

Data         : 07/08/1999
Fonte        : http://linuxjournal.com:82/articles/business/014.html
Traduttore/i : Fabio Ferriccioli

I traduttori non si assumono responsabilità su eventuali errori e/o
omissioni


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                        Profuma di Transmeta

                    by David Penn 
                             6-Aug-1999

Possono un leggendario computer e un OS ribelle far brillare di luce
l'oscura Transmeta?

Possono uscire dalla bat-caverna chiamata Transmeta, dove facoltosi
birbantelli si mescolano con super eroi della programmazione, gli
ingredienti finali del computer del futuro: un'unità di rete attrezzata per
le massime prestazioni multimediali, con un super processore della
"prossima generazione" equipaggiato con un microchip programmabile via
software.

Vi aspettereste niente di meno da Paul Allen, co-fondatore della Microsoft
e azionista di maggioranza della Transmeta Corporation; da Linus Torvalds,
il "padre di Linux" e il dipendente più famoso della Transmeta; e da coloro
che non hanno mai creduto alla morte di Amiga?

Le voci su un chip della "prossima generazione" e sulla sua correlazione
sia con Linux che Amiga, sono in un certo senso intuitive. I computer Amiga
sono stati fin dagli anni '80 i primi ad affidarsi a processori custom che
andavano consistentemente oltre la competizione con altri computer.
Infatti, molti dei primi Amiga stanno ancora lavorando anche se con una
potenza inferiore rispetto ai moderni PC. Così come per Linux, sia la
potenza d'elaborazione che le caratteristiche multi-tasking non sono state
esplorate nei personal computer fino a tempi recenti, ci si aspetta,
quindi, che i nuovi computer Amiga traggano vantaggio della rivoluzione
nella tecnologia dei chip per fornire potenza elaborativa centinaia o anche
migliaia di volte più veloce dei moderni chip Pentium.

Mentre il Presidente di Amiga Jim Collas sta mantenendo un silenzio di
tomba sulla CPU dei loro nuovi Computer Amiga di Convergenza Multimediale,
dicendo "siamo ancora sotto limitazioni strettamente confidenziali e non
possiamo svelare informazioni sulla CPU al momento", dettagli riguardanti
il programma MCC di Amiga puntano quasi direttamente a quella sorta di
progetto "hardware/software" sul quale stanno presumibilmente lavorando i
super geni di Transmeta.

Nel corso degli ultimi due anni, Amiga ha cercato un "OS" partner per il
suo "computer di convergenza multimediale della prossima generazione",
l'MCC. Avendo inizialmente scelto QNX, una compagnia di computer canadese,
Collas ha recentemente annunciato in una lettera aperta che "Linux ci offre
maggiori possibilità di portare al successo i nostri piani". Citando molte
delle stesse cose che hanno incoraggiato produttori di computer a passare a
Linux--vale a dire affidabilità e stabilità, la crescente disponibilità di
driver per dispositivi Linux, e i vantaggi in termini di prestazioni nei
confronti di opzioni come Windows NT--Collas suggerì che la decisione di
utilizzare Linux fu basata in ultima analisi sia sul suo "incredibile
momento e sia sul fatto che è una tecnologia solida e una buona base per il
nostro nuovo Amiga OE (ambiente opertivo)".

La storia di Amiga avrebbe potuto essere tragica, se non fosse per i
recenti sviluppi che possono catapultare la compagnia nata 17 anni fa nella
prima linea dell'informatica del 21.mo secolo. La società, fondata nel 1982
e venuta alla ribalta con la sua prima macchina, l'Amiga 1000, nel 1985,
quasi fallì nel 1984 per mancanza di fondi. La Commodore costituì un
temporaneo rifugio prima di incappare essa stessa nella bancarotta nel
1994. La ditta tedesca che comprò la Commodore fallì anche lei solo due
anni dopo. Al momento, Amiga è una società controllata della Gateway
Computers, che l'acquisì nel 1997.

Interpretando le ambizioni della comunità Amiga si ottengono nuove idee per
i rapporti con Linux e, forse, anche con Transmeta. Nel mezzo Collas parla
di "rivoluzioni dei computer" e della necessità per l'Amiga di "guidare
questa rivoluzione", riprendendo gran parte del discorso su un ipotetico
crollo dei PC e sull'affermazione dei network computer che sembrano dover
sempre di più rappresentare lo standard nel panorama informatico del 21.mo
secolo. Ricercando un'imponente potenza di calcolo, complete capacità
multimediali ed estrema flessibilità, la scelta, da parte di Amiga, di
Linux come kernel del SO per il suo Ambiente Operativo, può sembrare
insensata a molti sostenitori dell'open source. Ma aggiungete a ciò la
possibilità di poter contare su una progettazione rivoluzionaria dei chip,
e si otterrà probabilmente che l'ardito nuovo mondo dell'open source
informatico diverrà semplicemente ancora più ardito.

David Ditzel, Presidente e CEO della Transmeta Corporation, suggerì che la
tecnologia RISC (computer con set d'istruzioni ridotto)--un metodo di
assemblare solo il codice dei comandi strettamente necessari, in modo da
ottenere dei chip piccoli, ma molto efficienti--hanno fatto il loro tempo e
ora stanno diventando tanto complicati quanto i CISC (computer con set
d'istruzioni complesso) che volevano sostituire. Ma mentre tutte le frecce
sono puntate verso Transmeta, Transmeta si sta riservando il diritto di
rimanere in silenzio. QNX, la compagnia sedotta ed ora abbandonata, che
confidava in un ruolo nel futuro di Amiga, alimenta le voci sostenendo che
la relazione tra Transmeta e Amiga sia vera. Lo stesso Torvalds tace a
proposito di Amiga, e mentre il grande interesse di Paul Allen verso il
multimediale è molto ben conosciuto (egli ha descritto il progetto di
Transmeta come "motori VLSI alternativi per i PC multimediali"), chiunque
sappia qualcosa sul progetto ha firmato accordi di non divulgazione. E, per
ora, coloro che hanno firmato non parleranno.

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